Trapani in finale per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2022

Unica città siciliana tra le dieci finaliste italiane, ha presentato un dossier ricco e articolato con il coinvolgimento di oltre 150 partner

di Ruggero Altavilla

16 Novembre 2020

Un dossier ricco e articolato, in sinergia col territorio e proiettato nel futuro. È stata la carta vincente di Trapani, unica città siciliana a essere arrivata tra le dieci finaliste di Capitale italiana della cultura 2022. I progetti finalisti, scelti tra quelli presentati da 28 città, sono stati resi noti oggi dal ministero per i Beni e le Attività culturali, e adesso, entro il 18 gennaio 2021, la giuria proporrà al ministro Dario Franceschini la candidatura del Comune, della Città metropolitana o dell’Unione di Comuni ritenuta più idonea a essere insignita del titolo.

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Uno scorcio di Trapani

Il progetto di Trapani ha convinto più di quello delle altre tre siciliane candidate: Modica, Scicli e Palma di Montechiaro. Per questo, grande soddisfazione è stata espressa subito appresa la notizia da parte del gruppo di lavoro che si è occupato del coordinamento dell’ampio partenariato e della stesura del dossier di candidatura, la cui curatrice scientifica è Ignazia Bartholini, sociologa e docente dell’Università di Palermo.
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Il logo di Trapani Capitale italiana della cultura

“Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con passione e spirito di sacrificio per costruire una progettualità che è una visione a lungo termine di sviluppo di questo territorio – dichiarato il sindaco Giacomo Tranchida – . Abbiamo coinvolto oltre 150 partner che hanno aderito all’iniziativa arricchendola di idee ed eventi a testimonianza che fare sistema e candidare Trapani quale città-territorio funziona”. Gli fa eco l’assessore comunale alla Cultura, Rosalia d’Alì: “L’essere in finale dimostra che la giuria ha apprezzato l’ampio e dettagliato dossier e il piano strategico culturale che è alla base della candidatura, una strategia che pone la Cultura al centro dello sviluppo di questa meravigliosa città. Ci abbiamo creduto sin dal primo momento e con rinnovata energia continueremo a lavorare per il raggiungimento dell’obiettivo finale”.
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Tonnara di Bonagia

Parma, va ricordato, è la Capitale italiana della cultura 2020, prorogata al 2021 come disposto dal Dl Rilancio, che ha inoltre stabilito che la procedura di selezione per l’anno 2021, si intende riferita all’anno 2022. Il Dl Rilancio ha anche proclamato, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023. Nelle scorse settimane, inoltre, il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, ha lanciato un’iniziativa comune finalizzata a siglare un patto in virtù del quale i dieci comuni finalisti del concorso a Capitale italiana della cultura 2022, si impegnano, insieme a quello che risulterà vincitore, ognuno per proprio conto, a promuovere, nell’ambito delle occasioni culturali del proprio territorio, un richiamo a quello dei Comuni della decina, in modo da creare un circuito di eccellenze culturali del 2022.
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Palazzo Milo Pappalardo a Trapani

“In tutte le sue edizioni – ha commentato nelle scorse settimane il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – la Capitale della cultura ha innescato meccanismi virtuosi tra le realtà economiche e sociali dei territori. Non è un concorso di bellezza, viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto, innovativo e trasversale”.