◉ PALERMO
Una pittura collettiva di 22 metri divisa tra i borghi delle Madonie
Svelata a Castelbuono la “Tela di Comunità”, opera corale divisa in undici quadri, a cui hanno preso parte oltre cento persone, dagli studenti agli anziani, residenti in diversi comuni del territorio. Un progetto diretto dall’artista Igor Scalisi Palminteri
di Redazione
29 Novembre 2023
Una pittura collettiva lunga 22 metri, realizzata da più di cento abitanti delle Madonie, dai bambini agli anziani, per un grande progetto corale. Presentata nei giorni scorsi, nel chiostro della chiesa di San Francesco, a Castelbuono, la “Tela di Comunità”, un lavoro durato due mesi, diretto dall’artista Igor Scalisi Palminteri (con Nino Carlotta e Danilo Alongi), che ha affrontato un viaggio in undici tappe attraversando i Comuni aderenti al progetto Madonie Cultura Accessibile: Campofelice di Roccella, Castellana Sicula, Collesano, Petralia Sottana e Soprana, San Mauro Castelverde, Sclafani Bagni, Valledolmo, Vallelunga Pratameno, Geraci Siculo e Castelbuono.
Divisa in undici quadri lunghi due metri per un metro e mezzo, la tela sarà parte integrante del patrimonio artistico dei comuni madoniti e ognuno potrà esporla in un luogo di alta rappresentanza. Un patrimonio condiviso il cui valore è stato più volte sottolineato dai sindaci, dal direttore dell’esecuzione del progetto, Adriana Scancarello e dal rup Pietro Conoscenti.
“Se non ce l’ha artisticamente questa tela un valore, ce l’ha dal punto di vista sociale e culturale – dice Igor Scalisi Palminteri – . Su questa tela hanno messo i pennelli e i colori persone anziane, persone con abilità diverse. Sento che questa tela di comunità è assolutamente legata al territorio e che rappresenta al meglio il concetto di inclusività. Un progetto simile ci rende più ricchi e questa tela è metafora di come dovremmo davvero vivere in una comunità”.
“Abbiamo tentato e ci siamo riusciti di mettere insieme e di fare discutere tante amministrazioni e nello stesso tempo quella parte della comunità che spesso non ha voce – dice Adriana Scancarello – . Un modo per dare e ricevere uno sguardo diverso da soggetti che di solito non hanno questa possibilità. È questo il segreto del progetto. Che ha sì grande valenza artistica, ma non solo. Le Madonie, come territorio, sono molto segmentate. C’è una evidente difficoltà nello spostarci da un paese all’altro, per una viabilità che va sempre a peggiorare. Ma c’è un’anima unica, che vuole venire fuori e questo progetto vuol comunicare una voglia di stare insieme, di socializzare, di fare proprio comunità”.

La “Tela di comunità” esposta a Castelbuono
“L’obiettivo di questo progetto era quello di rivolgersi a delle persone che alcune volte sono trascurate, che magari non possono apprezzare in pieno il patrimonio artistico e culturale delle Madonie – dice Pietro Conoscenti – . Fuori dalla Sicilia ci sono attenzioni per questi soggetti disabili, mentre qui in Sicilia non c’è ancora questa sensibilità. Da queste considerazioni nasce il progetto. E adesso, credo che possiamo affermare che il territorio madonita, almeno degli undici comuni che fino ad oggi hanno preso parte all’iniziativa, si apre a 360 gradi a tutti i soggetti”.
Il programma “Madonie: Cultura accessibile”, coinvolge un territorio ampio e diversificato, con l’intento di favorire la creazione di linee guida e buone pratiche in grado di fornire spunti di riflessione agli operatori culturali e agli amministratori e guidarli in tutte le fasi dell’ospitalità presso la comunità madonita. Accesso, partecipazione, inclusione, rappresentazione e sostenibilità sono i cardini su cui è stata costruita l’intera proposta progettuale e la sua esecuzione che vuole promuovere un’esperienza culturale delle Madonie e del patrimonio culturale massimamente inclusive. Il progetto è finanziato dal Ministero della Cultura e si avvale della preziosa collaborazione del Suap Madonie, della Sosvima, delle Soprintendenze di Palermo e Caltanissetta e delle Diocesi di Cefalù e di Caltanissetta.