◉ PALERMO

Un’opera di Lia Pasqualino Noto donata alla Galleria d’arte moderna

Il dipinto, dal titolo "Colombi", è stato realizzato nel 1934, quando si era da poco costituito il sodalizio con Renato Guttuso, Nino Franchina e Giovanni Barbera poi battezzato dalla storiografia come Gruppo dei Quattro. Entra a far parte della collezione permanente del museo

di Redazione

15 Novembre 2024

La collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna di Palermo si arricchisce di un importante dipinto di Lia Pasqualino Noto: donato dall’Archivio che porta il nome della pittrice, Colombi è un’opera fondamentale nel percorso dell’artista, realizzata nel 1934, quando si era da poco costituito il sodalizio con Renato Guttuso, Nino Franchina e Giovanni Barbera poi battezzato dalla storiografia come Gruppo dei Quattro, in assonanza con i Sei di Torino. Segna il momento di passaggio da un impianto ancora novecentista basato sul nitore della linea e sulla costruzione architettonica, a una nuova fase in cui è invece centrale il sentimento del colore, guidato da una stesura più mossa e sfrangiata: i modi che, a Palermo come a Torino, a Roma e a Milano, indirizzavano la reazione antiaccademica nei confronti di Novecento.

“Colombi”, Lia Pasqualino Noto

Colombi rappresenta una scena sospesa, quasi incantata: sei figure nude, tre uomini e tre donne, sono intente a adempiere un singolare rituale liberando dei colombi dalla gabbia, sullo sfondo di un paesaggio industriale di tralicci e ciminiere. La pennellata è morbida e sommaria, i corpi dall’incarnato tendente al rosso ricordano le terrecotte modellate dagli amici Barbera e Franchina, i gesti sono lenti e cadenzati, recependo così quella poetica del primordio – la ricerca di una arcana tensione mitica – di cui si erano fatti portavoce Massimo Bontempelli e Corrado Cagli. Il dipinto fu utilizzato come copertina del fascicolo della mostra dello stesso anno presso la Galleria Il Milione di Milano (uno dei centri più vitali per l’arte italiana di quegli anni), che recava come titolo 2 pittori 2 scultori, inaugurata dalla conferenza di un intellettuale di riferimento quale Edoardo Persico, accolta con interesse e recensita sull’Ambrosiano da Carlo Carrà.

Il museo palermitano già possedeva un dipinto dell’artista, L’infermiera del 1931. Colombi, un olio su tela, sarà esposto nella sala dedicata al Gruppo dei Quattro, in dialogo anche con l’importante nucleo di opere di quella parte del Novecento (i lavori, tra gli altri, di Trombadori, Sironi, Pirandello, Carrà, Guttuso) provenienti dalla mostra 60 artisti italiani tenuta nel 1938 alla Galleria Mediterranea e che la stessa pittrice, in qualità di componente della delegazione della Galleria d’Arte Moderna palermitana, aveva fatto acquisire alle collezioni del Museo.