Palermo, Palazzo Isnello

di Redazione

16 Settembre 2022

Qui nel 1800 visse Michele Amari “storico della guerra del Vespro e dei musulmani di Sicilia”: Palazzo Isnello è uno dei tesori meglio nascosti della città. E tra decori delicati, sovraporta dipinti di squisita fattura, eleganti stucchi dorati, porte interne decorate con vedute settecentesche, si scopre il Genio barbuto e incoronato (l’unico custodito in una dimora privata) che si affaccia dallo stupendo affresco che Vito D’Anna realizzò per il salone delle feste, su incarico di don Vincenzo Termine di Isnello, a metà ‘700. L’intero ciclo pittorico comprende anche quattro grandi raffigurazioni allegoriche di Fama, Abbondanza, Giustizia e Pace.Il Palazzo appartenne ai conti di Isnello, principi di Baucina, poi nell’800 passò tramite successione a Vincenzo Ruffo e Filangeri, principe di Sant’Antimo e nellaprima metà del ‘900 alla famiglia Napolitano che ne ha trasformato l’assetto originario e fu abolito lo scalone monumentale che si affacciava sul Cassaro. Oggi appartiene a Jean-Paul De Nolà e Giovanna Marsiglia, lui belga e lei calabrese, innamorati della Sicilia, decisi a riportare il palazzo al suo splendore originario.