Chiese, conventi e cripte: aprono i tesori della Curia

Oltre mille persone hanno visitato Santa Caterina nel primo weekend del festival. Ma sono tantissimi gli altri gioielli dell’Arcidiocesi da scoprire

di Giulio Giallombardo

9 Ottobre 2019

Un cammino sulle orme del sacro, costellato di chiese, oratori e cripte. Sono tantissimi e più degli altri anni i beni dell’Arcidiocesi di Palermo che aprono le loro porte in occasione del festival Le Vie dei Tesori. Ci sono ancora quattro weekend, fino al 3 novembre, per scoprire 31 chiese, cinque oratori e altrettante cripte. “Il nostro obiettivo è di riuscire ad aprire il più possibile le tante strutture che abbiamo, anche se non sempre è facile anche per motivi di sicurezza”, spiega padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi. “Il progetto de Le Vie dei Tesori – prosegue padre Bucaro – entra esattamente nello spirito della nostra visione, ovvero ciò che abbiamo non è nostro, ma è della comunità e quindi bisogna fare il possibile per renderlo disponibile nel modo migliore”.

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Il chiostro di Santa Caterina

Tra i luoghi più amati e quest’anno aperta per tutti i weekend, dal venerdì a domenica, dalle 10 alle 17,30, c’è senza dubbio la chiesa di Santa Caterina, che si affaccia su piazza Bellini e su piazza Pretoria. Il monumento è stato il più visitato a Palermo nel primo weekend del festival, con oltre mille persone che hanno ammirato il trionfo di stucchi di Procopio Serpotta e gli splendidi marmi mischi. Ma lo stesso numero di visitatori ha anche scelto il monastero di clausura annesso alla chiesa, con l’oratorio, la sala della Priora, la grande sacrestia, il refettorio e il “comunichino”, l’ex chiesa di san Matteo e la sala capitolare.
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Cappella di Maria Santissima di Soledad

“Ho ceduto con grandi difficoltà l’apertura di Santa Caterina per tutti e cinque i weekend – confessa Bucaro – , si può visitare il chiostro, la chiesa e la parte museale del piano terra, dove c’è la stanza della priora e il refettorio. È una sfida che abbiamo portanto avanti tra mille problemi, soprattutto per quanto riguarda il personale, però ci tenevamo molto e siamo felici di aver garantito una maggiore fruibilità del complesso rispetto all’anno scorso”.
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Chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo

Ma sono tantissime le chiese visitabili, molte già aperte nel corso delle passate edizioni del festival: dalla Cappella di Maria Santissima della Soledad alla Badia Nuova, dalla Chiesa dell’Origlione all’oratorio del Santissimo Salvatore, passando dalla Gancia, Santa Maria in Valverde, l’Immacolata Concezione al Capo, i Santissimi Quaranta Martiri alla Guilla, fino alla piccola chiesetta di San Giovanni Decollato, che fa il suo debutto nel festival. Tra i progetti in cantiere per il prossimo anno, c’è, inoltre, il restauro dell’unica chiesa disegnata da Ernesto Basile, Santa Rosalia, in via Marchese Ugo, edificata nel 1924 in coincidenza con il terzo centenario della scoperta su Monte Pellegrino delle ossa attribuite alla Santa. “È l’unico edificio religioso della città dove il famoso architetto ha lasciato traccia del suo passaggio – conclude Bucaro – . Speriamo di poterla inserire nel circuito del festival già dal prossima edizione”.Per tutte le informazioni sul festival a Palermo cliccare qui. Per restare aggiornati su tutte le iniziative, visite e appuntamenti, visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.