L’Ucciardone fa il bis con Le Vie dei Tesori

A pochi giorni dall'inizio del festival in città, l'apertura del carcere ha riscosso un tale successo da richiedere un turno di visita supplementare. Ecco a voi tutte le informazioni, con il link diretto al ticket on line, ma bisogna affrettarsi

di Redazione

27 Settembre 2018

È tra i luoghi “speciali” aperti alle visite da Le vie dei Tesori a Palermo, eppure, a pochi giorni dall’inizio del festival in città il prossimo 5 ottobre, ha riscosso un tale successo da far andare esauriti i primi due turni: è l’Ucciardone, carcere – fortezza borbonica che aprirà eccezionalmente e sue porte mostrando le sue vecchie sezioni riconvertite a luoghi produttivi, i suoi orti biologici, le sue attività artistiche, ma anche la sua storia intrisa di boss e padrini.Un successo di pubblico tale da decidere di avviare un altro turno di visite al carcere che si terrà alle 11 di domenica lungo tutti i 5 week end del festival che a Palermo mostrerà 130 siti dal 5 ottobre al 4 novembre. Ma bisogna affrettarsi perché anche per questo turno supplementare della domenica i coupon disponibili (a 3 euro) per la tappa all’Ucciardone si stanno esaurendo. Per prenotare la vostra visita andate al link diretto della sezione del nostro sito, dove troverete tutte le informazioni.La visita al carcere storico di Palermo, costituito da otto bracci e suddiviso in nove sezioni, dura circa un’ora e mezza e a fare da “Cicerone” particolare sarà l’artista Lollo Franco insieme alla sua compagnia formata da 25 detenuti (con la consulenza dello storico Nicola Sposito). A loro il compito di ripercorrere l’evoluzione di questa fortezza costruita dai Borbone in tempi record, di raccontare il trasferimento dei detenuti dalla Vicaria fino agli anni dell’assassino di Gaspare Pisciotta, avvelenato da un caffè. “Abbiamo trovato dei verbali dell’epoca – ha detto Franco – che, stranamente, sono in bella scrittura: significa che non vennero redatti dai carcerieri analfabeti di allora”.I verbali, come le vecchie uniformi delle guardie o le classiche divise a righe dei detenuti, poi abolite con la riforma penitenziaria del 1975, sono alcuni dei “tesori” ritrovati e scoperti per caso nei magazzini dalla direttrice, Rita Barbera, nell’istituto che oggi è al centro di numerosi progetti di reinserimento sociale dei detenuti. Ma numerose sono le storie e i personaggi che si celano dietro all’Ucciardone, e che a breve saranno svelati in esclusiva a chi avrà accesso a questo nuovo turno di visite.