Esportare il modello di riqualificazione del centro storico anche nelle periferie, a partire dal quartiere Sperone. Questa la sfida lanciata dall’amministrazione comunale di Palermo, che ieri ha raccolto alcune idee progettuali venute fuori da Lab Sperone Children, il workshop di rigenerazione urbana partecipata che dal 2 al 4 maggio ha impegnato trenta tra architetti professionisti e studenti di architettura dell’Università di Palermo e dell’Accademia di Belle arti.

L’asilo adesso demolito
I progetti riguardano un’area di poco meno di 5mila metri quadri su cui sorgeva
l’asilo nido rimasto incompiuto per 40 anni, un rudere che prima di essere demolito lo scorso febbraio, era diventato centro di spaccio e rifugio di tossicodipendenti. Adesso, il futuro asilo occuperà il 10 per cento degli spazi, mentre tutto il resto interpreterà desideri e bisogni emersi dal confronto con la cittadinanza e i bambini.Ne è venuto fuori
un percorso suddiviso in tappe da giugno a settembre. Per prima cosa, si utilizzerà ciò che rimane della vecchia struttura per trasformarlo in arredo e stimolo per l’immaginazione. La parte più esterna, la prima su cui si interverrà, diventerà già a giugno un
orto didattico in cui realizzare attività per il tempo d’estate: unificando le aiuole si creerà un grande giardino curato proprio dai bambini dell’Istituto comprensivo Sperone-Pertini. A luglio, invece, sarà sistemata un’altra parte dell’area per farne un
“playground” sperimentale in cui poter organizzare, tra l’altro, proiezioni di cinema all’aperto e laboratori.

Presentazione dei progetti del Lab Sperone Children
Sempre in questa fase verrà realizzato
un piccolo belvedere con vista sul mare, sfruttando alcuni gradini esistenti e creando una piccola terrazza da cui guardare l’orizzonte. Ad agosto il
timing prevede la stesura di un suolo antitrauma per realizzare un
campo polifunzionale utilizzabile per il calcetto ma anche per altri giochi di squadra come il basket o la pallavolo. Infine, a settembre, saranno realizzati
i lavori della piazza-giardino che occuperà lo spazio dell’asilo demolito e in cui, sfruttando i vuoti e i pieni del basamento, verranno create aree verdi e giochi d’acqua proprio come in tanti disegni dei bambini.Il workshop ha avuto come tutor gli architetti:
Pietro Airoldi, Marco Alesi, Cristina Calì, Alberto Cusumano, Walter Parlato, Nicola Piazza, Sebastiano Provenzano e Sergio Sanna. Presenti all’incontro che si è svolto ieri nel plesso Padre Puglisi di via Giannotta, il sindaco di Palermo,
Leoluca Orlando; l’assessore al Decoro,
Fabio Giambrone che ha condiviso il percorso fin dall’inizio e che realizzerà gli interventi sull’area; l’assessore alla Scuola,
Giovanna Marano, per l’aspetto educativo che il processo ha rivestito e rivestirà per i bambini della scuola; e l’assessore ai Lavori Pubblici,
Maria Prestigiacomo che ha già presentato un progetto di asilo nido prefabbricato ad un bando di finanziamento della Regione.

I ragazzi al lavoro
“Lo Sperone è Palermo e Palermo è lo Sperone – ha detto il sindaco Orlando – . Quello che è accaduto qui con questo percorso partecipato è la dimostrazione che tutto si tiene;
è la dimostrazione che non esistono periferie ma tanti centri. Allo Sperone e a Brancaccio, grazie alla grande forza di volontà dei genitori, degli insegnanti, dell’amministrazione comunale e degli architetti si è attivato uno splendido metodo di lavoro. Per noi è uno stimolo ed una sfida, che accogliamo volentieri, a far sì che questi progetti si tramutino al più presto in una realtà vivibile e vissuta dai bambini, dalle bambine e da tutti gli abitanti del quartiere”.