◉ INFRASTRUTTURE
Il porto cambia volto e Palermo riscopre il suo mare
Presentato il Palermo Marina Yachting al Molo Trapezoidale, uno spazio di oltre 40mila metri quadrati con piazze alberate, un lago urbano, nove edifici tra negozi e ristoranti, tutti gestiti da importanti marchi siciliani, un convention center e un piccolo teatro panoramico da 200 posti. Al centro, recuperati i bastioni del Castello a mare che adesso si candida a entrare nel sito Unesco arabo normanno
di Giulio Giallombardo
13 Ottobre 2023
di Giulio Giallombardo
Nasce un nuovo pezzo di città circondato dal mare. Palermo riacciuffa il suo destino di “tutto porto” scritto nel nome, proiettandosi nel futuro. Lo fa in una giornata d’autunno che sembra di prima estate, sotto una luce vivida in cui risaltano geometrie e colori di un’opera visionaria, che ha pochi precedenti nella storia recente della città. È il giorno del Palermo Marina Yachting, che come una ruspa abbatte il muro che separava la città dal suo mare.

Pasqualino Monti
A ritmo spedito, in meno di due anni, con un investimento che ha superato i 30 milioni di euro, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, guidata da Pasqualino Monti, ha fatto quello che fino a poco tempo fa era impensabile: una Barceloneta tutta palermitana. Su una superficie complessiva di oltre quarantamila metri quadrati, nel Molo trapezoidale del porto, sono stati demoliti circa trentamila metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, due gru alte cinquantaquattro metri, ventinove silos. Al loro posto è nata una passeggiata sul mare, una piazza, un lago urbano, nove edifici con differenti destinazioni, tra negozi e ristoranti, tutti locali gestiti da importanti marchi siciliani, un convention center e un piccolo teatro panoramico da 200 posti, e ancora parcheggi a pagamento, e anche quattordici attracchi per mega yacht.

Le mura del Castello a mare circondate dal lago
Il nuovo molo è un avamposto della contemporaneità, ma allo stesso tempo custode della storia. A un secolo dalla demolizione del 1923, sono riemerse simbolicamente dalle acque le mura dell’antico Castello a mare, circondate da un lago urbano di 8mila metri quadrati. Un’opera di musealizzazione che rievoca il legame antico tra il Castrum Inferior e il mare su cui si affacciava e che consente al complesso archeologico del Castello a Mare di candidarsi a entrare nel sito Unesco arabo normanno.
Al centro del lago, con i suoi giochi d’acqua, luci e musica dà spettacolo “Marina”, la fontana danzante più grande d’Italia, realizzata da Forme d’Acqua Venice Fountains. Un’opera ipertecnologica con 141 ugelli e 106 spot a led controllati individualmente, che è anche sostenibile perché, grazie all’impianto di filtrazione e ricircolo, utilizza sempre la stessa acqua.

L’ingresso del Convention center
Oggi il taglio del nastro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini; il governatore Renato Schifani; il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno; il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e il prefetto Maria Teresa Cucinotta. Le massime autorità dello Stato per inaugurare un progetto imponente, curato dall’ingegnere Enrico Petralia dell’Autorità portuale, con il supporto e la direzione artistica dell’architetto Sebastiano Provenzano dello studio Provenzano Architetti Associati.

La presentazione del Palermo Marina Yachting
“Provvedere alla rivitalizzazione del waterfront, con esiti di eccellenza, è quanto abbiamo fatto a Palermo, dove un’area in declino è diventata un’opportunità di sviluppo – spiega Pasqualino Monti – . Così anche il molo, da accozzaglia di cemento e di funzioni, è cambiato, acquisendo destinazioni d’uso del tutto nuove che hanno a che fare con la riqualificazione culturale e l’accoglienza turistica. Quelle realizzate sul molo Trapezoidale, oggi Palermo Marina Yachting, sono modifiche di assetti funzionali che non snaturano il genius loci, anzi conferiscono un carattere indelebile ai paesaggi, enfatizzano simboli e valori legati alle vicende storiche e proiettano il visitatore – sia esso un residente o un turista – all’interno del mondo dei flussi e delle emozioni che le città portuali sanno produrre e suscitare”.

Il plastico del Palermo Marina Yachting
Ma il confine tra porto e città sarà presto superato anche dall’altro grande progetto di interfaccia su via Crispi. Terrazze, passerelle, sovrappassi, spazi verdi, per un tratto di strada lungo 400 metri, su una superficie di circa 52mila metri quadrati compresa tra il molo Santa Lucia e il Vittorio Veneto. Un’altra opera che renderà il porto “permeabile”, con un sistema di spazi pubblici e attività commerciali. Sarà qui che – secondo il progetto dello studio Valle 3.0 di Roma – “i cittadini diventeranno passeggeri”, un cambio di stato che traduce il concetto di organismo “bifronte”: porta di accesso e luogo di mediazione tra il sistema del porto e la trama urbana.

Le acque del lago e i nuovi edifici
“Da oggi – riprende Monti – su quest’area si muoveranno almeno due milioni di persone ogni anno: possiamo affermare che il raccordo tra porto e centro storico è ormai assicurato e l’obiettivo di ritrovare nel mare un elemento di identità è stato sostanzialmente realizzato. Adesso i simboli e i valori di questo spazio sono diventati la cultura, la fantasia, il gioco, il loisir, la difesa del mare, l’esposizione delle eccellenze del made in Sicily, attorno al motore del luogo, ovvero il Castello a Mare, valorizzato e pronto a incrementare l’offerta culturale cittadina”.

La fontana illuminata