◉ PALERMO
La Macchina dei Sogni, nel weekend gran finale del festival diretto da Mimmo Cuticchio
Al Teatro Atlante tra giocoleria e acrobatica in scena “Manoviva”, le “Trecce rosse” di Pippi Calzelunghe al Piccolo Teatro Patafisico. Domenica 2 giugno “Rapsodia fantastica” del Giacomo Cuticchio Ensemble nella Sala degli Specchi del Politeama Garibaldi e l'incontro sul teatro di figura condotto dal maestro
di Redazione
31 Maggio 2024
Domani, sabato primo giugno, penultimo giorno con La Macchina dei Sogni, il festival ideato e diretto da Mimmo Cuticchio, quest’anno intitolato “Come l’Arca di Noè”. Una quarantunesima edizione che ha coinvolto anche il Teatro Atlante di via della Vetreria e il Piccolo Teatro Patafisico di via La Loggia. Spettacoli, oltre che nel Teatro dei Pupi “Santa Rosalia” di via Bara all’Olivella, anche nella Sala degli Specchi del Politeama Garibaldi, dove domenica 2 giugno si terrà il gran finale della rassegna. Sempre nella Sala degli Specchi, e sempre domenica 2 giugno, alle 15,30 l’incontro sul Teatro di Figura condotto dal direttore artistico del festival, puparo, oprante e cuntista Mimmo Cuticchio: un momento di riflessione che rimanda al tema dell’Arca di Noè, per promuovere e salvaguardare il patrimonio di arte e tradizione di questa particolare forma di spettacolo.
GLI SPETTACOLI
Sabato primo giugno alle 11, Girovago e Rondella tornano al Teatro Atlante, questa volta con “Manoviva”. In scena, un sorprendente microcosmo, dove solo le mani raccontano senza parole una storia assolutamente unica, con gli abilissimi Manin e Manon capaci di esibirsi in numeri di giocoleria e acrobatica. Girovago e Rondella sono una compagnia di attori e artisti plastici, fondatori di un teatro di marionette surreale e popolare che sceglie come palcoscenico la strada e luoghi non convenzionali. Marco Grignani e Federica Lacomba hanno iniziato la loro avventura artistica nel 1987 su una barca-teatro in Grecia. Attualmente vivono nella casa-atelier Spazio Dromosofico di Vetralla, luogo d’incontro di artisti che arrivano da tutto il mondo e sede di workshop.
Alle 17, al Piccolo Teatro Patafisico va in scena lo spettacolo di narrazione e ombre sul personaggio di Pippi Calzelunghe “Trecce rosse” del Teatro del Drago di Ravenna, fondato dai Monticelli, famiglia d’arte che produce e promuove spettacoli di burattini e marionette fin dalla prima metà del XIX secolo. La storia della popolare e rivoluzionaria bambina dai capelli rossi, uscita dalla penna della scrittrice svedese Astrid Lindgren, viene qui raccontata arricchita dalle suggestioni del teatro delle ombre.
Domenica 2 giugno, gran finale della quarantunesima edizione del festival La Macchina dei Sogni nella Sala degli Specchi del Politeama Garibaldi, con due spettacoli all’insegna della musica: alle 11, in scena “La sfida – Un duello tra musica e magia” del Teatro Atlante, con Mister Bum e Mister Mu, un musicista e un mago che si contendono lo stesso palco, sfidandosi a colpi di ritmo e giochi di prestigio. Lo spettacolo utilizza la musica e l’illusionismo in funzione narrativa, con Emilio Ajovalasit e Salvo Compagno che creano una performance avvincente, ricca di colpi di scena. Il Teatro Atlante dal 2006 si occupa di produzione, formazione e ricerca teatrale con una particolare attenzione alla realtà circostante, per una continua contaminazione tra teatro e vita. Opera nell’antico quartiere storico palermitano della Kalsa.
Alle 18,30, “Rapsodia fantastica” del Giacomo Cuticchio Ensemble di Palermo, chiude la quarantunesima edizione de La Macchina dei Sogni. L’ensemble combina il suono di fiato, arco e tastiera su armonie e melodie composte da Giacomo Cuticchio e ispirate al Teatro dei Pupi ed è così che, scandendo ritmi e atmosfere del mondo epico-cavalleresco, marce, galoppi e battaglie vengono raccontanti a suon di musica sulle immagini della video-proiezione firmata da Chiara Andrich. Figlio di Mimmo Cuticchio, Giacomo è oprante, compositore e pianista. In lui convivono due anime che non sono in contrapposizione, ma si completano a vicenda e che fanno sì che tradizione e ricerca di nuovi linguaggi vadano a braccetto . Oggi Giacomo Cuticchio porta avanti il cammino del padre, dirigendo da oprante puparo di prima quinta, gli spettacoli tradizionali nel teatrino di via Bara all’Olivella.
LA MOSTRA

Nella foto di Alessandro D’Amico, Mimmo Cuticchio novello Noè porta sull’arca del festival pupi, animali e creature fantastiche
Visite fino al 2 giugno (dalle 9,30 alle 13) per la mostra “Animali e creature fantastiche nell’arca dei pupi” allestita, nel Laboratorio di via Bara all’Olivella 48, da Tania Giordano che firma pure l’immagine del festival. Esposte vere e proprie chicche, alcune antiche di secoli e tornate a Palermo dopo che Mimmo Cuticchio le ha recuperate, una ventina di anni fa, da una collezione privata in Toscana: “Pupi armati e non – dice il puparo, oprante e cuntista palermitano –, teste di ricambio, animali di tutti i tipi appartenuti a Peppino Amante, puparo dell’Albergheria, che non potendo più far fronte alle spese d’affitto del suo teatrino, li ha svenduti per soli cinque milioni di vecchie lire. In mostra, ci sono anche gli animali e gli sfondi realizzati da Pina Patti Cuticchio, mia madre”.
Un affascinante viaggio tra gli animali, i mostri e le altre creature fantastiche che rendono avvincenti le storie dell’Opra. Grazie alla maestria dei pupari e all’uso di artigianali “effetti speciali”, questi straordinari comprimari interagiscono con i personaggi, creando mondi fantastici e irresistibili. Sono creature in grado di cogliere l’interiorità e l’animo dei paladini, di comprenderne la forza e la debolezza. Tutti loro saliranno sull’Arca del Festival, simbolico veicolo di salvezza e di rinascita.