◉ AMBIENTE
A Palermo sta rinascendo una prateria sommersa nel mare di Acqua dei Corsari
Sono stati trapiantati nei fondali circa 2.400 fasci di Posidonia, lì dove nella prima metà del secolo scorso si trovava una rigogliosa prateria. Un’iniziativa dell’associazione Marevivo che ha l’obiettivo di proteggere e valorizzare la biodiversità marina. Questa pianta tipica del Mediterraneo è considerata un indicatore ecologico estremamente importante e ha un ruolo fondamentale nel garantire la biodiversità
di Ruggero Altavilla
12 Novembre 2024
Un respiro che viene dal mare. Lo stesso specchio d’acqua dove fino a un secolo fa si tuffavano i palermitani che affollavano i tanti stabilimenti balneari vicini. Davanti alla borgata di Acqua dei Corsari, frazione che insieme alle altre della costa sud sono al centro di progetti di rigenerazione urbana, sta rinascendo una prateria di Posidonia oceanica nei fondali. A una profondità di circa 14 metri, sono stati posizionati 78 moduli di ancoraggio per un totale di circa 2.400 fasci di Posidonia trapiantati, lì dove nella prima metà del secolo scorso si trovava una rigogliosa prateria della stessa specie.
È una delle azioni previste da “3 R per il Mare” (ovvero rigenerare, recuperare, rispettare), progetto di Marevivo, promossa con il supporto dei fondi 8 per 1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che ha l’obiettivo di proteggere e valorizzare la biodiversità marina anche attraverso interventi di rigenerazione, per dare nuovo respiro alle risorse naturali. Si è appena conclusa l’azione “Rigenerare”, con le operazioni di riforestazione di 100 metri quadrati con rizomi di Posidonia oceanica. L’intervento – spiegano da Marevivo – è realizzato impiegando un prodotto innovativo costituito da un modulo di ancoraggio per la riforestazione con Posidonia dei fondali, realizzato con materiali sostenibili e biodegradabili a basso impatto ambientale.
Sulla base dei dati disponibili, – fanno sapere dall’associazione ambientalista – si può stimare che 100 metri quadrati di prateria di posidonia, una volta a regime, potranno assorbire fino a 8 tonnellate di anidride carbonica l’anno. Il sito verrà monitorato a cadenza regolare sino alla fine del progetto – che ha una durata di 24 mesi – per valutare se le operazioni di trapianto avranno prodotto il processo di recupero desiderato.
La Posidonia ha grande valore ecologico, essendo una specie endemica del Mediterraneo, cioè presente solo lungo le coste di questo bacino, dove forma estese praterie sommerse che costituiscono uno degli ecosistemi più importanti e ricchi di biodiversità del nostro mare. È considerata un indicatore ecologico estremamente sensibile al cambiamento delle condizioni ambientali e, essendo una pianta, produce ossigeno e assorbe anidride carbonica garantendo la vita sulla Terra. Grazie alla loro diffusione, le praterie hanno, inoltre, un ruolo fondamentale anche nel garantire e difendere la biodiversità della fauna marina: un ettaro di prateria può ospitare fino a 350 specie diverse di creature marine offrendo rifugio e nutrimento a crostacei, pesci e numerose altre specie di elevata importanza ambientale ed economica.

Sub porta un ciuffo di Posidonia sui fondali La Posidonia trapiantata nei fondali di Acqua dei Corsari (foto Riccardo Cingillo)
“Le operazioni di riforestazione come questa che abbiamo appena terminato sono importanti quanto quelle di rimboschimento che vengono effettuate sulla terraferma. Oltre a produrre più del 50 per cento dell’ossigeno che respiriamo e a offrire riparo e nutrimento a numerosissime creature marine, le piante marine sono estremamente efficaci nel catturare il carbonio, addirittura fino a 35 volte più velocemente delle foreste a terra, rendendolo uno strumento incredibile nella lotta ai cambiamenti climatici – dichiara Laura Gentile, project manager di Marevivo e coordinatrice del progetto. – Se questi ecosistemi vengono degradati o danneggiati, perdono o diminuiscono la loro capacità di assorbire il carbonio e, quello già immagazzinato viene rilasciato con conseguente emissione di co2 con tutti gli effetti immaginabili”.
Il progetto “3 R per il Mare” non si pone soltanto l’obiettivo di limitare il degrado ambientale con il recupero di 116 pneumatici fuori uso di grandi dimensioni, abbandonati illegalmente nelle acque antistanti la borgata, avvenuto già nelle scorse settimane, ma anche di rigenerare e dare nuova vita alle risorse naturali con la riforestazione di Posidonia Oceanica e, in ultima istanza, di sensibilizzare gli studenti, con attività mirate di educazione ambientale rivolte alle scuole.
“Questo progetto riflette pienamente i principi buddisti di interdipendenza e rispetto per la vita in tutte le sue forme. Proteggere la biodiversità e il nostro ambiente significa riconoscere che ogni essere vivente è connesso e che le nostre azioni influenzano l’ecosistema nella sua interezza – dichiara Anna Conti, vicepresidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai – . Attraverso iniziative come queste è possibile risvegliare nelle persone, soprattutto nei giovani, una profonda consapevolezza e responsabilità verso il pianeta. Per questi motivi, siamo lieti di finanziare questo progetto nell’ambito delle nostre iniziative per la tutela dell’ambiente”.