◉ ARCHEOLOGIA

Scavi notturni a Himera: riaffiora l’emporio di vasi sacri

Individuata per la prima volta un’area commerciale annessa al santuario. La tredicesima campagna di scavi, condotta con metodo sostenibile dall’Università di Berna, in collaborazione con il Parco archeologico, amplia la conoscenza della vita religiosa e urbana della polis

di Redazione

27 Agosto 2025

Un antico polesis, un probabile punto di vendita di vasellame ceramico destinato ai riti sacri, è emerso dagli scavi nell’area archeologica di Himera, in provincia di Palermo. La scoperta, annunciata in anteprima, si deve alla campagna di scavi diretta dall’Università di Berna sotto la guida della professoressa Elena Mango e in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera.

Scavi notturni a Himera

Il ritrovamento – fanno sapere dalla Regione Siciliana – è avvenuto nel Piano del Tamburino, una zona fino a poco fa inesplorata dell’antica colonia greca, dove è stata portata alla luce una nuova strada che costeggia il lato occidentale di un santuario. Proprio lungo questo asse viario sono stati trovati numerosi recipienti, interpretati come il corredo di una bottega che riforniva i fedeli di oggetti per le cerimonie.

Archeologi al lavoro

La tredicesima campagna di scavi, la terza condotta con il metodo “cool&green” che prevede turni serali e notturni illuminati da luci alimentate a energia solare, ha coinvolto dieci giovani archeologi e studenti delle università di Berna e Friburgo. L’indagine, estesa su circa 200 metri quadrati, ha messo in luce un santuario caratterizzato da quattro altari e ricche deposizioni votive, inclusi resti di cibi, bevande e ossa di animali, confermando che l’area era dedicata a feste e rituali della comunità. I risultati dettagliati dello scavo, frutto di una collaborazione internazionale duratura, saranno presentati domani 28 agosto alle 21 nel Tempio della Vittoria a Buonfornello.

“Ancora una volta – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – Himera restituisce sorprendenti vestigia del nostro passato, testimoniando attività ricche e fiorenti e permettendo di ricostruire la storia del nostro territorio. Merito della professionalità e della tenacia di giovani archeologi che, con grande spirito di collaborazione interistituzionale, continuano a lavorare con precisione ed entusiasmo”.