◉ PALERMO
Al via il nuovo cantiere di restauro al Castello Utveggio
Un investimento di quasi 6 milioni di euro per trasformare l’imponente palazzo neogotico che sovrasta la città, in un centro congressi di eccellenza. È prevista la realizzazione di due sale conferenze, rispettivamente da 170 e 65 posti e di ascensori panoramici. I lavori saranno ultimati in nove mesi
di Ruggero Altavilla
27 Agosto 2024
Le sue porte sono sbarrate dal 2016. Dopo quasi dieci anni di silenzio interrotto dai lavori di ristrutturazione energetica completati nel 2023, il Castello Utveggio di Palermo, l’imponente palazzo neogotico arrampicato su Monte Pellegrino, si prepara a un nuovo cantiere per la ristrutturazione e per gli arredi interni. Altri nove mesi dopo i quali il castello sarà pronto a diventare un centro congressi di eccellenza.
I lavori sono stati consegnati nei giorni scorsi dal governatore siciliano Renato Schifani all’impresa che si è aggiudicata l’appalto, la Coser e Italiano Costruzioni. L’impegno economico per la realizzazione delle opere ammonta a 5,9 milioni di euro.
È prevista la realizzazione di due sale conferenze, rispettivamente da 170 e 65 posti, di una sala con tavolo riunioni da 24 posti e di una sala stampa da 28 posti. Tutte le sale – fanno sapere dalla Presidenza della Regione – verranno dotate di un sistema di traduzione simultanea multilingue, oltre che dei sistemi tecnologicamente avanzati in materia di connettività in fibra ottica, protetti con sofisticati sistemi di salvaguardia, l’interconnessione alla rete regionale e la fornitura degli apparati di sicurezza a protezione della infrastruttura.
Si provvederà alla sostituzione dei vecchi ascensori, non più conformi alla legge, ed alla realizzazione di due nuovi impianti panoramici nel vano scala dell’immobile, che agevoleranno la piena fruibilità del sito, soprattutto in occasione di eventi che prevedano la partecipazione di un alto numero di ospiti. Particolare riguardo – sarà dato alla conservazione, nel suo stato originario, della stanza che ha ospitato nel 1995 papa Giovanni Paolo II, in occasione della visita pastorale a Palermo.
Riconosciuto come uno dei simboli che rappresentano la città di Palermo, alla pari del Palazzo Reale o della Cattedrale, Castello Utveggio è stato inserito dal governo regionale tra i siti presidenziali. “Questo governo – ha sottolineato il presidente della Regione, Schifani – ha dato il via all’attivazione di un processo complessivo di recupero con la precipua volontà di ripristinarne la piena fruizione per lo svolgimento di attività di rappresentanza istituzionale della Regione Siciliana e soprattutto, per assumere il ruolo di polo convegnistico di eccellenza, che, in una visione sinergica, attivi un processo di piena valorizzazione del sito, quale elemento attrattivo per i flussi turistici nazionali ed esteri”.
Terminato di costruire nel 1933, su progetto dell’architetto Giovan Battista Santangelo, il castello fu voluto dal cavaliere Michele Utveggio, che aveva acquistato qualche anno prima i terreni dal Comune di Palermo, finanziando l’intera opera, compresa la strada di collegamento e il sistema di approvvigionamento idrico. Successivamente diventò il Grand Hotel Utveggio, un albergo di lusso con l’invidiabile posizione panoramica con vista sul golfo di Palermo. L’impresa costruttrice, di proprietà dello stesso cavaliere Utveggio, all’epoca era una delle più moderne ed attrezzate della regione tanto che riuscì nella difficile opera in soli 5 anni.
Ma dopo poche stagioni, già all’inizio della seconda guerra mondiale, l’attività entrò in crisi e si tentò di trasformarlo in casinò. La guerra e l’utilizzo della zona da parte delle truppe italiane inizialmente, e di quelle alleate in un secondo tempo, decretarono la chiusura definitiva dell’impianto che restò per molti anni abbandonato e vandalizzato. Acquistato e restaurato dalla Regione, dagli anni Ottanta fino al 2016 ospitò il Cerisdi, centro ricerche e studi direzionali, centro di alta formazione manageriale, controllato dall’assessorato regionale alle Attività Produttive e fu chiuso definitivamente dall’Irca. Nel 2019 è stato annunciato il progetto di recupero entrato nel vivo.