Al via il restauro della cappella che accoglierà le spoglie di Sebastiano Tusa

Nella chiesa di San Domenico saranno custoditi i resti dell’archeologo scomparso due anni fa nella sciagura aerea in Etiopia

di Redazione

8 Febbraio 2021

Sono cominciati a Palermo i lavori di recupero conservativo della cappella del Santissimo Crocifisso, all’interno della Chiesa di San Domenico. Il luogo sacro – considerato il “pantheon dei siciliani”, perché ospita le tombe di molti personaggi illustri – è stato scelto per accogliere le spoglie dell’ex assessore regionale Sebastiano Tusa, scomparso il 10 marzo del 2019 nella sciagura aerea avvenuta in Etiopia. L’intervento, che dovrebbe concludersi a novembre, – fanno sapere dalla Regione – è eseguito dalla Icoser, l’impresa che si è aggiudicata l’appalto.

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Sopralluogo nella cappella

L’opera si svolge sotto la direzione di alcuni restauratori dell’Ufficio per la progettazione della Regione Siciliana, gli stessi che hanno anche pianificato nel dettaglio gli interventi destinati a restituire l’antico splendore a una delle sezioni più suggestive della Basilica. In meno di un anno, l’Ufficio progetti, voluto dal governatore Nello Musumeci e diretto dall’ingegnere Leonardo Santoro, ha portato a termine tutte le procedure necessarie a ripristinare le strutture murarie della cappella, la pavimentazione marmorea e una serie di opere scultoree di grande pregio, visibilmente compromesse dall’umidità, oltre alle quattro tele settecentesche che compongono il sistema scenografico dell’altare.
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Chiesa di San Domenico

È previsto che l’urna di Sebastiano Tusa sia contenuta in una stele funeraria di marmo che sarà realizzata dall’artista palermitano Michele Canzoneri. “Procediamo a grande ritmo – sottolinea il governatore della Regione – affinché l’urna contenente le ceneri del compianto Sebastiano Tusa possa essere definitivamente collocata nel posto più degno per un uomo che a questa terra ha dedicato la propria inesauribile passione e tutto il proprio sapere”.