Arriva il vincolo su barche e attrezzi della tonnara di Scopello

Le antiche imbarcazioni, con ancore, reti e gomene, sono state dichiarate beni di interesse storico, insieme alla torre medievale e alla taverna

di Ruggero Altavilla

3 Dicembre 2020

È una delle tonnare storiche più antiche e importanti di tutta la Sicilia. Incastonata in una caletta dal mare cristallino, protetta dai faraglioni che sbucano dall’acqua disegnando un paesaggio da cartolina, la tonnara di Scopello è un patrimonio di storia e tradizioni. Quasi a sottolineare ancor di più il suo valore, recentemente la collezione di barche, insieme alla torre medievale e alla taverna, sono state dichiarate beni di interesse storico, con vincolo sancito da un decreto del Dipartimento regionale dei Beni culturali.

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Le ancore della tonnara

La collezione è composta da 11 barche, 209 ancore, reti, corde, cavi, gomene e galleggianti che si trovano nel complesso monumentale della tonnara. Si tratta di beni – si legge nel decreto – che rivestono un “eccezionale interesse etno-antropologico, in quanto testimonianza di tecniche di pesca antiche, note come sistema della tonnara e rappresentative di una civiltà scomparsa della quale preservare e tramandare la memoria”. Il vincolo, con un ulteriore decreto, è stato esteso anche alla taverna e alla torre medievale, che non erano stati inclusi nel precedente vincolo del 1983. Beni che – si sottolinea nel decreto – “rivestono particolare interesse storico, artistico, architettonico particolarmente importante in quanto costituiscono una interessante testimonianza di una tipologia significativa di architettura delle tonnare nonché parte integrante del complesso monumentale del marfaraggio di Scopello e costituiscono con gli immobili già sottoposti a tutela un unicum inscindibile”.
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La torre medievale

Il complesso della tonnara di Scopello, che adesso è in parte destinata a struttura ricettiva e ospita al suo interno anche un museo, si trova poco distante dalla Riserva dello Zingaro, nel territorio di Castellammare del Golfo. La tonnara, oltre ad essere protetta naturalmente dai due faraglioni, era sorvegliata anche da due torri di avvistamento, la prima di epoca medioevale e la seconda, del XV secolo. Le prime attività risalgono al XIII secolo e le abitazioni oggi addossate alla roccia, sulla quale si eleva la torre di guardia, confermano l’ipotesi storica dell’epoca di costruzione del complesso. Tra il XV secolo e il XVI, dopo l’acquisizione da parte della famiglia Sanclemente, la tonnara ha subito diverse trasformazioni.
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La spiaggetta

Successivamente l’intero complesso fu lasciato ai Gesuiti, che apportarono miglioramenti agli edifici già esistenti, come ad esempio la chiesetta, i magazzini per il ricovero delle barche ed il corpo di fabbrica destinato all’alloggio dei pescatori. Nel 1874 diverse famiglie, tra le quali i Florio, si aggiudicarono, durante un’asta pubblica, la proprietà della tonnara. La famiglia di imprenditori ha incrementato la produttività della pesca, grazie alla sua amministrazione e all’uso di migliori strumenti di lavoro. All’interno del complesso monumentale si trova il Museo della tonnara, che racconta l’antico rituale della pesca del tonno. È possibile osservare le attrezzature usate dai pescatori, i magazzini che ospitano ancora le imbarcazioni originali e i fabbricati dove veniva lavorato il tonno dopo la mattanza.