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Artisti uniti contro la fuga dalla Sicilia, torna il Canta e Cunta Festival

Dal 13 al 15 settembre a Villa Filippina, quinta edizione della manifestazione nata nel 2020, durante la pandemia. Laboratori, proiezioni di documentari e spettacoli si intrecceranno all’insegna del contrasto allo spopolamento dell’Isola

di Redazione

6 Settembre 2024

Far tesoro del passato, della storia e della tradizione artistica e culturale siciliana, per contribuire alla costruzione di un presente e un futuro migliore per l’Isola. Questo il tema che anima il Canta e Cunta Festival, organizzato dall’associazione Si Resti Arrinesci, che quest’anno fa cifra tonda e festeggia in grande la quinta edizione. Il 13, 14, e 15 settembre Villa Filippina, nel cuore di Palermo, si trasformerà in uno spazio dove laboratori, proiezioni di documentari e spettacoli si intrecceranno all’insegna del contrasto allo spopolamento della Sicilia.

Ispirato a Rosa Balistreri, ribelle, cantautrice e cantastorie siciliana, il festival nasce con l’obiettivo di rendere cultura, musica, formazione e arte valore collettivo per metterci nelle condizioni di scegliere liberamente se partire o restare in Sicilia.

Canta e Cunta Festival 2024

Non a caso sono state coinvolte nell’iniziativa le scuole di musica, danza e teatro di Palermo (La Bottega delle Percussioni, Centro Latidou, Arci Tavola Tonda , Ditirammu Lab), il Collettivo folk Palermo e il circolo di lettura Parole Notturne, per mettere al centro e valorizzare saperi e professionalità artistiche del territorio. Durante la tre giorni si esibiranno anche grandi artisti del panorama siciliano e nazionale come Mimmo La Mantia e Tobia Vaccaro, Margherita Riotta e Dario Frasca, Le Matrioske, i Tamuna, i Punamanu, Marco Corraro, Davide Campisi e Mario Incudine. E poi le proiezioni di “Il debutto” di Laura Schimmenti, Gianluca Donati e Andrea Zulini prodotto da Playmaker, per la prima volta in assoluto a Palermo e di  “’Sdisanurati’’ di Antonio Macaluso e Costante La Bruna, produzione di Igor Scalisi Palminteri e VediPalermo.

“Con fatica, passione e orgoglio e con i pochi strumenti che le realtà associative hanno a disposizione, siamo giunti alla quinta edizione – spiegano gli organizzatori -. Anche per questo avevamo detto che sarebbe stata un’edizione speciale e non vediamo l’ora di festeggiare con tutti e tutte coloro che decideranno di partecipare e contribuire attivamente a questo ambizioso progetto”.

Ideato nel marzo 2020, nel pieno della pandemia, il Canta e Cunta Festival ha esordito pubblicamente nell’agosto dello stesso anno, nella Chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo grazie alla capacità dell’associazione di fare rete con altri soggetti sociali del mondo dell’associazionismo, della discografia, del teatro e dell’opera dei pupi. Per elencarne alcuni: Fondazione Ignazio Buttitta, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, Arci Tavola Tonda, Bottega delle Percussioni, 800A Records, Tuma Record e tanti altri.

Il progetto di promozione culturale e sociale parte dall’assunto che cultura, musica, formazione e arte non debbano essere solo prodotti di un mercato che spinge tanti siciliani a emigrare, ma diventino al contrario valore collettivo, strumenti utili per costruire e radicare sapere critico e senso di comunità sul territorio, bagaglio comune che possa mettere nelle condizioni di scegliere liberamente se partire o restare in Sicilia.