Capitale della cultura 2021, ecco le città siciliane in gara

Trapani, Modica, Scicli e Palma di Montechiaro sono tra le candidate. Catania, indicata dal Mibact, ci proverà invece nelle prossime edizioni

4 Gennaio 2020

Trapani, Modica, Scicli e Palma di Montechiaro sono tra le candidate. Catania, indicata dal Mibact, ci proverà invece nelle prossime edizioni

di Giulio GiallombardoUna sfida che attraversa la Sicilia da un capo all’altro. Sono quattro le città dell’Isola che hanno iniziato la corsa per tagliare il traguardo di Capitale italiana della cultura 2021. Trapani, Modica, Scicli e Palma di Montechiaro. Catania, inserita dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali tra le 44 città italiane candidate, non parteciperà a questa edizione, ma lo farà nei prossimi anni, come ha anticipato a Le Vie dei Tesori News l’assessore comunale alla Cultura, Barbara Mirabella.

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Trapani

“Le candidature sono una cosa seria – ha detto l’assessore – vanno programmate e studiate, cosa che noi stiamo facendo, ma non vi è nessuna candidatura di Catania per il 2021. Siamo lieti che il nome della nostra città sia stato accostato alla possibile candidatura, ma al momento è una notizia senza alcun fondamento. Riteniamo di avere le carte in regola da ogni punto di vista, ma una candidatura non si improvvisa e presuppone una progettazione condivisa con gli operatori culturali cittadini, un budget realistico e fonti di finanziamento attendibili. Lavoreremo perché questo possa accadere, quando ci saranno i presupposti, poggiando una candidatura su basi e fondamenta solide”.
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Vista sul duomo di Modica da Palazzo Castro Grimaldi

In gara, dunque, per la Sicilia un capoluogo di provincia e tre centri più piccoli che sperano di ripetere il successo di Palermo, incoronata nel 2018, nella competizione virtuosa indetta dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali. In palio per la vincitrice c’è un milione di euro da investire in attività culturali e turistiche. Adesso – come si legge sul bando – le amministrazioni avranno tempo fino al 2 marzo per presentare il dossier delle candidature, che dovrà contenere il progetto culturale con il calendario delle attività previste, insieme a una valutazione di sostenibilità economica. Successivamente la giuria, composta da sette esponenti del mondo della cultura, di cui tre designati dal Ministero, tre dalla Conferenza unificata e uno con funzione di presidente di giuria, esaminerà le candidature selezionando un massimo di dieci progetti finalisti entro il 30 aprile. Quindi, la giuria inviterà i rappresentanti dei comuni finalisti ad un incontro pubblico di presentazione e approfondimento del progetto e poi, entro il 10 giugno, raccomanderà al Ministero la candidatura ritenuta più meritevole del riconoscimento. Titolo che sarà ufficialmente conferito su proposta del ministro dei Beni culturali, dal Consiglio dei Ministri con una specifica delibera.
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La Torre della Colombaia a Trapani

Trapani, dunque, questa volta correrà da sola, dopo la partecipazione nell’edizione del 2018 all’interno dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini. “Il 2021 potrebbe essere l’anno giusto per Trapani – ha detto l’assessore comunale alla Cultura, Rosalia D’Alì – perché ospiteremo la 58esima edizione di Europeade, il più grande festival folk d’Europa. Unire anche questo riconoscimento significherebe arricchire di inizitive e eventi la città e dare un impulso importante per il rilancio turistico del nostro territorio”.
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Interni del municipio di Scicli

Ma anche Modica e Scicli, questa volta, presenteranno due candidature separate, dopo aver tentato con il Distretto turistico del Sud Est. “Se lavoriamo bene, abbiamo tutte le carte in regola per competere con le altre città – dice Maria Monisteri, assessore alla Cultura del Comune di Modica – , soprattutto se riscopriamo l’antica storia della nostra città, rendendola attuale. Le premesse ci sono, anche grazie ai tanti modicani autorevoli che possono contribuire a creare un progetto valido”. Scelta di campo identitaria anche per il dossier di Scicli, che – assicura l’assessore Caterina Riccotti – “sarà più inclusivo possibile”. Un progetto che ambisce a “mettere in rete e proiettare la cittadina barocca al di fuori dei confini del proprio territorio, anche in termini di offerta culturale di qualità, di fruizione turistica e servizi innovativi. Guardiamo a una cultura – sottolinea l’assessore – anche come strumento capace di creare benessere per i nostri cittadini”.
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Monastero delle Benedettine di Palma di Montechiaro

Punta tutto sulla storia, infine, Palma di Montechiaro, la “città del Gattopardo”, che con le sue chiese e i suoi palazzi, rivive in molte pagine dell’opera di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. “Abbiamo una meravigliosa storia da raccontare – ha commentato il sindaco di Palma, Stefano Castellino – una storia pregna di arte e cultura che ha ispirato romanzi e capolavori cinematografici. Una storia di principi che aspiravano alla santità, santi che si credevano peccatori e di geniali astronomi che oscillavano inconsapevoli tra scienza e fede. I padri fondatori della nostra città ci hanno trasmesso l’orgoglio di appartenere ad una gloriosa comunità che ha saputo distinguersi in passato per bellezza e cultura. Questa candidatura – conclude il sindaco – ci permette di raccontare chi siamo stati e cosa vogliamo ritornare ad essere”.