Dall’Irlanda alla Sicilia, famiglia cambia vita e sceglie Sambuca

Una coppia con tre figli parte da Belfast e si ferma nel borgo agrigentino, dove decide di restare a tempo indeterminato. Lui bergamasco naturalizzato irlandese, artigiano del cuoio, ha ricavato il suo laboratorio in un vecchio granaio ristrutturato

di Ruggero Altavilla

20 Marzo 2023

Un viaggio lungo 3.500 chilometri da un’isola all’altra, dal nord al sud d’Europa. La famiglia Nosari ha lasciato Belfast per volare a Malta, ma lungo il percorso si ferma a Sambuca di Sicilia e decide di restarci a tempo indeterminato. Protagonisti Claudio, Evija e tre bambini di 3, 6 e 12 anni, con tanto di cane e gatto. Lui bergamasco, naturalizzato irlandese, 38 anni; lei lettone e i tre figli nati a Belfast. Partono in jeep per cambiare vita, trasferendosi all’altro capo del Vecchio Continente, dove Claudio vuole continuare a svolgere la sua attività di artigiano del cuoio.

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Nosari con una delle sue selle artigianali

Ma giunti a Sambuca di Sicilia, a giugno dell’anno scorso, scatta il colpo di fulmine. La coppia si è innamorata del borgo agrigentino, ben più sicuro della turbolenta Belfast, eleggendola a nuova casa dove far crescere i propri figli. Prima affittano per pochi giorni una casa in campagna, giusto per una breve sosta e per poter visitare la Sicilia. Quello nato come soggiorno mordi e fuggi, diventa un affitto lungo in un palazzetto storico del centro fino a decidere di trasferirsi stabilmente. “Qui c’è tutto – dicono entusiasti Evija e Claudio Nosari – . Natura e cibo, cultura e servizi, qualità della vita e mare. Qui i nostri figli possono crescere al sicuro. I ritmi di vita sono diversi da Belfast”.
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Nosari nel suo laboratorio

E proprio a Sambuca che Claudio, artigiano e artista multitasking, mette su un laboratorio. Lo stesso che aveva in Irlanda. Macchine da cucire e attrezzi con taglienti lame, pinze per borchiare e squadre e compassi per disegnare sul cuoio, spesso e dall’odore intenso come quello che si sentiva nelle vecchie concerie.A Sambuca, in un vecchio granaio rimesso a nuovo, l’artista forma selle ed accessori per moto di grossa cilindrata, soprattutto Harley-Davidson e Indian. Li progetta, disegna, incide, scolpisce, bulina a martello e infine li colora con aerografo o pennello. Inoltre, realizza anche articoli di equitazione, portafogli e cinture, che da Sambuca spedisce in tutto il mondo, soprattutto in Nord America.
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Gli attrezzi da lavoro di Claudio Nosari

“Siamo in pochi a fare questo lavoro – aggiunge Claudio – . Non potevo trovare posto migliore. Lavorare a distanza ha questi benefici. Vivo dove voglio e faccio il lavoro che voglio. E poi l’accoglienza qui a Sambuca non ha pari. La gente mi ferma e si mette a disposizione. Ti saluta per strada. Ti viene incontro, ti offre il caffè al bar”. Alla professione di artigiano aggiunge l’hobby di canoa e surf, passeggiate trekking nei boschi e un amore smisurato per gli animali che spesso salva dalla strada. I bambini, invece, frequentano le scuole a Sambuca, fanno teatro, palestra e sport, e sono perfettamente integrati nella comunità.
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Claudio Nosari con due cuccioli

“La storia di questa famiglia – afferma il vicesindaco di Sambuca, Giuseppe Cacioppo – è un modello che fa riflettere sulla qualità della vita nel nostro borgo e soprattutto su come si presta a scelte radicali ed importanti anche grazie all’accoglienza che i sambucesi hanno nel loro Dna. È paradigma di un progetto che ogni giorno raccoglie sempre più frutti”.