I barconi di Lampedusa diventano violini che suoneranno in tutto il mondo
Presentato il progetto “Metamorfosi”, promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. I detenuti del carcere Opera di Milano realizzeranno gli strumenti musicali sotto la guida di un maestro liutaio
di Ruggero Altavilla
24 Febbraio 2022
Un dramma che diventa musica. Dalle barche dei migranti arrivati a Lampedusa nasceranno violini, viole e violoncelli che faranno il giro del mondo, suonati da artisti internazionali. Un riuso artistico dal grande valore simbolico che sarà reso possibile dal progetto “Metamorfosi”, promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e la Casa di Reclusione Milano-Opera.
Dieci barconi di quelli che nei mesi scorsi sono arrivati a Lampedusa sono stati affidati alla Fondazione dal Ministero dell’Interno e trasportati nel carcere di Opera. Ora vengono messi a disposizione del Laboratorio di liuteria e falegnameria del carcere; le persone che stanno scontando la pena, lavoreranno per costruire violini, viole e violoncelli che verranno poi prestati ad orchestre italiane e straniere ed artisti di fama che li utilizzeranno per concerti in tutto il mondo.Il progetto, che è stato presentato ieri nel carcere di Opera, oltre al lavoro che verrà realizzato da chi svolge la sua attività nel laboratorio nella casa di reclusione, prevede anche la nascita dell’Orchestra del Mare e diverse attività di sensibilizzazione nelle scuole. Un primo “violino del mare” è stato già realizzato dal maestro liutaio Enrico Allorto, insieme alle persone detenute assunte nel laboratorio dalla Cooperativa Casa dello Spirito e delle Arti, che lavora in stretta sinergia con la Fondazione. Lo strumento ha iniziato il suo viaggio con la benedizione di Papa Francesco e il 4 febbraio scorso, Carlo Maria Parazzoli, primo violino dell’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia, ha suonato davanti al pontefice la composizione “Canto del legno”, scritta per l’occasione da Nicola Piovani.“Un gesto di testimonianza – ha spiegato Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti – . Questi strumenti musicali potranno così essere suonati portando con loro una cultura della conoscenza, dell’accoglienza e dell’integrazione attraverso la bellezza e le armonie. Vogliamo che le persone, soprattutto i più giovani, possano conoscere e divenire consapevoli del dramma che vivono quotidianamente, in tanti Paesi del mondo, i migranti, costretti a fuggire da guerre, persecuzioni, povertà, carestie”.Secondo il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, si tratta di “un’occasione importantissima per promuovere una nuova coscienza su un tema complesso e drammatico come quello delle migrazioni. L’iniziativa evidenzia la capacità di istituzioni e società civile di camminare insieme verso un impegno comune: offrire un nuovo progetto di vita grazie al lavoro di chi sta espiando la propria pena nel carcere di Opera ed in altri istituti penitenziari che aderiranno al progetto”. Accanto alla liuteria, nel carcere di Opera è attiva anche la falegnameria guidata da Francesco Tuccio, l’artigiano che ha realizzato la Croce di Lampedusa con i legni dei barconi affondati. Nella falegnameria, con gli stessi legni sono stati creati dei presepi, donati a chiese italiane e straniere.(Nella prima foto in alto, particolare del “violino del mare” – foto Casa dello Spirito e delle Arti)