Posto un primo mattone per la rinascita del castello della Colombaia, uno dei monumenti più importanti di Trapani. Si è conclusa la gara d’appalto avviata la scorsa estate dalla Regione Siciliana che gestisce l’ex carcere. Il bene è stato assegnato alla ditta Gianluca Seidita di Palermo, che realizzerà un polo museale nella torre e diverse attività turistiche nelle altre parti dell’edificio. Si conclude, così, un lungo iter burocratico che porterà adesso al recupero del bene, per lunghi periodi abbandonato e vandalizzato.

Uno scorcio di Trapani dalla Colombaia
Oggi l’apertura delle buste, con tre offerte pervenute, e l’assegnazione alla società palermitana, ritenuta la più congrua. Nell’arco dei prossimi quindici giorni si stabilirà
la durata della concessione e il canone d’affitto che il gestore dovrà pagare. La ditta provvederà al
restauro conservativo del bene, recupererà la torre che sarà destinata a sale museali e convegni, e realizzerà nella restante parte del complesso attività commerciali e turistiche.“Abbiamo atteso 17 anni per conoscere la sorte della Colombaia – commenta
Luigi Bruno, presidente dell’associazione Salviamo la Colombaia, che da anni si batte per il recupero del bene. “Quando iniziammo ad interessarci delle sue condizioni – prosegue – faceva parte del Demanio marittimo ed ottenevamo l’autorizzazione per recarci sull’isola con il divieto assoluto di entrare nel castello a causa delle disastrate condizioni dato il suo cinquantennale abbandono.
Con l’andare degli anni e dopo il passaggio al Demanio della Regione Sicilia si aprì uno spiraglio attraverso il quale ritenevamo di essere arrivati al punto in cui la struttura potesse avere le attenzioni più ravvicinate per conseguire lo scopo prefisso che era quello della sua definitiva ristrutturazione”. Così, oggi, dopo l’assegnazione “conoscendo le condizioni di base della concessione – conclude Bruno –
auspichiamo di potere creare e mantenere un rapporto sinergico con l’organismo aggiudicatario per far sì che permanga il vincolo storico che lega la Colombaia ai cittadini trapanesi”.

Scala esterna semidistrutta
Tante sono le leggende che si tramandano sul Castello, che, inoltre, è stato tra i luoghi visitabili della scorsa edizione trapanese del
Festival Le Vie dei Tesori. I documenti storici più antichi ne fanno risalire la costruzione addirittura al tempo della prima guerra punica, ad opera del condottiero cartaginese Amilcare. Dopo la sconfitta inferta dai Romani, il Castello cadde in abbandono e
fu ridotto perfino a nido di colombe, usate come mezzo di comunicazione. Nel XVI secolo, sotto l’imperatore
Carlo V, divenne fortificazione per difendere il centro abitato dalle incursioni dei pirati. La sua destinazione militare fu dismessa per volere dei Borbone,
che utilizzarono il Castello come prigione e tale rimase fino al 1965, quando venne inaugurato il nuovo carcere di Trapani. La torre, che conserva ancora le sue antiche vestigia, è una delle cinque rappresentate nello stemma civico di Trapani.