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Il Teatro Biondo allo specchio: presentata la nuova stagione
Valerio Santoro debutta alla guida artistica dello Stabile di Palermo con una programmazione che fa della contaminazione la sua cifra distintiva. Tra i protagonisti, spiccano Emma Dante, Toni Servillo, Sonia Bergamasco e Silvio Orlando in un viaggio che unisce Eugene O'Neill e Arthur Miller alle sperimentazioni di Davide Enia e Fabiana Iacozzilli, in un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione
di Giulio Giallombardo
8 Maggio 2025
Un invito a specchiarsi nelle emozioni, nei conflitti e nei sogni del nostro tempo. È questa la suggestione evocata dalla nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo, presentata oggi, che porta il titolo di Storie che si riflettono, la prima curata dal direttore artistico Valerio Santoro, arrivato lo scorso gennaio. Trentaquattro spettacoli divisi tra la Sala Grande (19) e la Sala Strehler (15), con tredici produzioni e coproduzioni, otto prime nazionali e una forte attenzione alla contaminazione tra generi, dalla prosa alla danza, passando per la lirica.
La stagione, che sarà illustrata al pubblico il 14 maggio nella Sala Grande, è stata anticipata in una conferenza stampa affollata, con interventi del presidente del Teatro Biondo Giovanni Puglisi, della dirigente regionale Maria Concetta Antinoro, del presidente della Commissione Cultura Fabrizio Ferrara, del vicesindaco Giampiero Cannella e del sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta.
Santoro ha sottolineato l’importanza di un teatro accessibile e inclusivo: “Storie che si riflettono è un invito a riconoscersi nelle emozioni raccontate in scena. Ho voluto una stagione eterogenea, che unisce classici e nuove drammaturgie, con al centro i testi e gli attori, cuore pulsante dell’esperienza teatrale”. Puglisi ha aggiunto: “Il teatro è uno specchio catartico, necessario in un mondo ‘fuori di sesto’, per usare un’espressione shakespeariana. Palermo, città che accoglie e trasforma, è il luogo ideale per questa riflessione”.
Si parte l’11 ottobre con La principessa di Lampedusa di Ruggero Cappuccio, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco, con musiche di Marco Betta e Ivo Parlati, omaggio a Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò, madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Segue, il 18 ottobre, Re Chicchinella di Emma Dante, che inaugura la stagione in abbonamento.
Tra i grandi classici spiccano Il lutto si addice ad Elettra e Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill, Finale di partita di Samuel Beckett, Il gabbiano di Anton Čechov, Riccardo III e La tempesta di William Shakespeare, Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller e Non si sa come di Luigi Pirandello.
La nuova drammaturgia è rappresentata da titoli come Enigma di Hugh Whitemore (sulla vita di Alan Turing), Ciarlatani di Pablo Remón, Oltre di Fabiana Iacozzilli (ispirato al disastro aereo delle Ande), Circo Zarathustra di Leonardo Petrillo (dove Nietzsche incontra acrobati e clown), Il movimentatore di Edoardo Erba, Arle-Chino di Cristina Pezzoli e Shi Yang Shi, Titanic di Davide Sacco, Stand up for Giuda di Petrillo, Argo di Letizia Russo, Poema a fumetti di Dino Buzzati, La traiettoria calante di Pietro Giannini, Cortile di donna di Renato Giordano, Letizia va alla guerra di Adriano Evangelisti, Storia di un cinghiale di Teresa Vila, Valeria e Youssef di Angela Dematté, Isidoro di Enrico Ianniello, Lady D di Annalisa Favetti e Pino Ammendola, e Bianco di Giuseppe Tantillo.
Tra le produzioni originali, La rigenerazione di Italo Svevo, diretto dallo stesso Santoro, con Nello Mascia e Roberta Caronia. Non mancano ospiti d’eccezione come gli artisti del Centro coreografico Nazionale Aterballetto, che porteranno in scena Notte Morricone di Marcos Morau, tributo al celebre compositore.
La campagna abbonamenti parte già dal 9 maggio, con la novità del “Duetto”, che unisce prosa e lirica grazie alla collaborazione con il Teatro Massimo.
“Il mio obiettivo – prosegue Santoro – è rendere la cultura accessibile a tutti e tutte, abbattendo qualunque barriera per portare il teatro a chiunque. Al centro di tutto ci sono i testi e l’attore, cuore pulsante dell’esperienza teatrale. Ogni spettacolo sarà un’occasione per riflettere, per sentirsi parte di qualcosa, per riconoscersi in storie che parlano di noi. Il Teatro Biondo – conclude – vuole essere casa, specchio, spazio vivo”.