◉ CULTURA

Il teatro di Cuticchio dall’archivio cartaceo alla transizione digitale

A Palermo le famiglie d’arte più importanti del teatro di figura italiano per l’avvio del progetto di digitalizzazione dei loro patrimoni. Sabato 25 novembre un convegno organizzato dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia per salvaguardare un'arte sempre più a rischio

20 Novembre 2023

Le famiglie più importanti del Teatro di figura italiano, sabato 25 novembre a Palermo, per un convegno dedicato a “Il Teatro di Cuticchio: memoria e futuro. Dall’archivio cartaceo alla transizione digitale”. L’appuntamento si svolgerà dalle 9,30 alle 13,30) nella Sala delle conferenze dell’Archivio di Stato, nella sede della Sovrintendenza archivistica della Sicilia, in via Vittorio Emanuele.

I pupi di Cuticchio

Con l’iniziativa organizzata in occasione delle “Aperture straordinarie diurne dei luoghi della cultura”, indette dal Ministero della Cultura nell’ambito del Piano di valorizzazione 2023, la Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo celebra il decennale del riconoscimento di Interesse culturale sull’archivio prodotto e conservato, nel corso della sua pluridecennale attività, dal maestro Mimmo Cuticchio.

Il convegno sarà anche l’occasione per presentare l’avvio del grande progetto di digitalizzazione dell’archivio cartaceo, che verrà realizzato grazie al finanziamento ottenuto dalla Compagnia Figli d’Arte Cuticchio, partecipando al Bando nazionale Tocc per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, indetto dalla Direzione generale Creatività contemporanea.

Pannello della Battaglia di Forres di Pina Patti Cuticchio

Il progetto di digitalizzazione include tre diverse tipologie del Teatro di figura italiano di tradizione: i pupi di Cuticchio di Palermo, le marionette della Compagnia Carlo Colla & Figli di Milano, i burattini della Famiglia d’Arte Monticelli del Teatro del Drago di Ravenna; tre famiglie storiche che negli anni hanno garantito l’esistenza della propria tradizione, superando crisi economiche, disattenzione della politica, svogliatezza culturale.

“Le compagnie Colla, Cuticchio e Monticelli – dice Ester Rossino, direttrice della Soprintendenza archivistica della Sicilia – tutte e tre protagoniste a pari titolo della giornata di sabato 25 novembre, custodiscono un patrimonio di documenti che spazia dal Settecento ai nostri giorni.  I tre enti ideatori del progetto e vincitori del Bando, rappresentano una sintesi significativa dei teatri di figura presenti in tutte le regioni d’Italia, da Nord a Sud: nessun’altra nazione, infatti, possiede una ricchezza così diversificata di forme espressive teatrali, in grado di elevare il teatro di figura a ‘eccellenza della cultura italiana’. L’Opera dei Pupi, in particolare, è ritenuta patrimonio orale e immateriale dell’umanità, proclamata tale nel 2001 dall’Unesco e inserita nella lista rappresentativa del patrimonio nel 2008».

Mimmo Cuticchio nel suo teatro

Grazie al Ministero della Cultura, che ha valutato positivamente il progetto presentato dai tre teatri, gli stessi hanno adesso la possibilità di promuovere a livello nazionale e internazionale i propri archivi, costituiti, quali archivi ibridi e multitipologici, oltre che da documenti cartacei, anche da un vasto patrimonio di pupi, marionette, burattini, piani a cilindro, fondali, cartelli, macchine sceniche, elementi della scenotecnica. Il progetto prevede la digitalizzazione di questi materiali e documenti di inestimabile valore storico e culturale, patrimonio che una volta descritto e digitalizzato sarà messo a disposizione di chiunque, mediante un apposito portale legato a un centro studi e documentazione.

Una iniziativa fondamentale per salvaguardare un settore fragile: il lungo apprendistato, la difficoltà di un mestiere che richiede a un unico soggetto molteplici competenze che in altri generi teatrali sono distribuite in più figure (pupari, marionettisti, burattinai sono nel contempo attori, registi, drammaturghi, scenografi, costumisti), rendono questo ambito teatrale sempre più a rischio.

“La giornata del 25 novembre – aggiunge Ester Rossino – vuole essere anche un momento di riflessione di come i processi di digitalizzazione e la conseguente veicolazione di informazioni tramite il web, potranno dare un impulso positivo al futuro del patrimonio teatrale italiano e al Teatro di figura nella fattispecie e alle pochissime famiglie d’arte, quali veri ponti di collegamento tra passato e futuro”.