Il Trono di Grazia torna a Caltagirone dopo il restauro
Il dipinto fiammingo, unico nel panorama della pittura siciliana, ha ritrovato il suoi colori naturali, dopo essere stato “curato” nel Laboratorio dei Musei Vaticani
di Redazione
12 Giugno 2019
Torna a Caltagirone, fresca di restauro, la tavola fiamminga Trono di Grazia. La mostra si inaugura giovedì 13 giugno alle 18,30, nella Sala Karol del Museo Diocesano. L’esposizione, che si protrarrà sino al primo settembre 2019, ruota intorno al pregevole dipinto attribuito, già nel 1968 da Giovanni Carandente, a Vrancke van der Stockt, forse allievo del più noto Roger van der Weyden, risalente alla fine del XV secolo. L’opera, unica nel panorama della pittura siciliana, giunse in nell’Isola probabilmente poco dopo la sua realizzazione, forse acquistato da qualche avo del nobile casato della baronessa Agata Interlandi della Favarotta, che nel 1783 lo donò alla chiesa di San Giorgio di Caltagirone. L’occasione della mostra è data dal recente restauro della tavola nel Laboratorio dei Musei Vaticani, restauro che ha restituito all’opera le originarie cromie e luminosità e ha ridato al supporto ligneo elasticità e solidità.L’evento, curato da Roberta Carchiolo, Fabio Raimondi e Manuel Parada López de Corselas, è organizzato dalla Regione Siciliana e dalla Diocesi di Caltagirone. “Per dirla con le parole del pensatore medievale Bernardo di Chartes – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – noi ‘nani sulle spalle di giganti’, dobbiamo vedere in questa bella mostra, non solo un evento espositivo di prima grandenza, ma anche l’orizzonte verso il quale vogliamo andare. In tale prospettiva, la manifestazione è il magico contenitore che racchiude già tutto”.Insieme al Trono di Grazia verrà esposta un’altra piccola quanto preziosa tavola attribuita a Vrancke van der Stockt, la Compassio Patris proveniente dalle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Madrid (la gran parte delle opere attribuite a Vrancke van der Stockt si trovano nei musei spagnoli, poche nei musei belgi, olandesi e statunitensi). Entrambi i dipinti trattano in maniera molto singolare il tema della Trinità unitamente a quello della Deposizione di Cristo. Accanto alle due opere, verrà esposta una seconda tavola siciliana di un anonimo artista fiammingo attivo tra la fine del XV e i primi del XVI secolo e incline ai modi di Roger van der Weyden e di Hans Memling: l’Annunciazione della Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo attribuita a un Seguace del Maestro della Leggenda di Santa Lucia.

Cappella neogotica del seminario del Museo diocesano