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In fiamme Palazzo Longo a Leonforte, è stato tra i luoghi del festival Le Vie dei Tesori
Appena due mesi fa, centinaia di visitatori ammiravano i saloni affrescati della storica dimora settecentesca nel centro della cittadina ennese. Indagini in corso per accertare l’origine del rogo
di Redazione
18 Novembre 2024
È stato tra i luoghi più visitati della prima edizione del festival Le Vie dei Tesori a Leonforte. Appena due mesi fa, centinaia di visitatori ammiravano i saloni affrescati di Palazzo Longo, adesso la storica dimora settecentesca nel centro della cittadina ennese è stata danneggiata da un incendio pochi giorni fa.
Indagini sono in corso per accertare l’origine del rogo, come ancora incerta è la stima dei danni. Questo elegante palazzo voluto dal principe Ercole Branciforti nel 1740, fu costruito in seguito al progetto di abbellimento della centralissima piazza del Mercato: i proprietari, la famiglia nobiliare Capra-Ferro, lo fecero infatti costruire a uno dei quattro angoli della piazza. Prima del rogo gli interni erano ancora intatti con i soffitti finemente decorati, stucchi e affreschi preziosi.
Durante i tre weekend del festival, dal 14 al 29 settembre, oltre duecento visitatori avevano riscoperto il palazzo nobiliare, da poco acquistato da nuovi proprietari. L’incendio dei giorni scorsi è una ferita per il patrimonio culturale della cittadina ennese, vera sorpresa della scorsa edizione delle Vie dei Tesori. In occasione del festival, le visite a Leonforte hanno sfiorato le duemila presenze, sono stati aperti sette luoghi, organizzate altrettante esperienze e due passeggiate
Fondata nel 1610, per “licentia populandi” da Niccolò Placido Branciforti, Leonforte sorge dove un tempo si trovava la sicula Tabas o Tavaca. I bizantini prima e gli arabi poi abitano questo territorio, viene edificato il castello di Tavi, a guardia della vallata rigogliosa, punteggiata dai mulini. Con la conquista normanna il feudo passa da un signorotto all’altro fino a quando arriva ai Branciforti che traggono dal loro stemma (un leone rampante) il nome della nuova cittadina. Sono anni di grande ricchezza, nelle concerie si lavorano le pelli, nasce una filanda, si producono panni di feltro, inizia l’attività delle miniere. Nel 1852 Leonforte passa ai conti Li Destri di Bonsignore. Oggi Leonforte custodisce chiese preziose, tombe imponenti, palazzi nobiliari, fontane eleganti e anche esempi di archeologia industriale. Senza dimenticare che questa è la terra della famosa pesca, profumata e “inzacchettata”.