In trincea fra cimeli, armi e divise: viaggio nel nuovo Museo della guerra
12 Ottobre 2021
In occasione del festival Le Vie dei Tesori, ha aperto per la prima volta al pubblico uno spazio espositivo all’interno della caserma Ruggero Settimo
di Guido FioritoLa vita di trincea, il letto da campo, le stoviglie, le armi. Una immersione nella vita quotidiana dei soldati durante la guerra. Alla caserma Ruggero Settimo di piazza San Francesco di Paola, a Palermo, il festival Le Vie dei Tesori ha aperto al pubblico per la prima volta gli spazi dove sono stati raccolti cimeli militari dal Risorgimento ai nostri giorni. La visita è inserita nella sezione esperienze del Festival (tutti i sabato e domenica fino al 31 ottobre, qui per prenotare) e si tratta davvero di rivivere emozioni che sono nelle storie di gran parte delle famiglie siciliane.
Lo stesso Giuseppe Nasta, un collezionista palermitano che ha ricostruito una trincea all’interno di una sala e ha contribuito alla mostra con propri cimeli, mostra con commozione il tascapane che il nonno portò sulle spalle durante i tre anni in cui fu impegnato nella prima guerra mondiale. “La mia passione per il mondo militare e i suoi oggetti – spiega – è nata lì. Il tascapane, come le stesse divise, erano costruite con tela olona. Un tessuto ruvido come carta vetrata ma molto resistente. Nella prima guerra mondiale morirono circa 50.000 siciliani, un quinto di loro dispersi. Spesso le piastrine di ferro che contenevano i nomi dei soldati venivamo distrutte dalla scoppio delle granate. E non si poteva più sapere il loro nome. Molti erano contadini o pescatori e in gran parte non comprendevano la lingua italiana parlata dagli ufficiali, in gran parte del Nord”.La trincea occupa l’intero lato di una sala. È in scala 1 a 1 ed è stata costruita con legno di risulta, il fondo con cartapesta ottenuta da vecchi giornali, sacchi di sabbia militari, filo spinato. A destra il buio del camminamento. Attorno divise, fotografie e giornali d’epoca, elmetti, baionette, il sacco con gruccia dove gli ufficiali tenevano i loro vestiti, armi, il montone rovesciato comprato in qualche paese prealpino per difendersi dal freddo sulle cime innevate. C’è una maschera antigas efficace di produzione inglese che fu data ai soldati italiani soltanto nel 1918.- Cimeli in mostra
- Proclama della vittoria del generale Armando Diaz del 4 novembre 1918
- Una delle sale del museo
- Giaccone da motociclista
- Cappello coloniale dei bersaglieri della seconda guerra mondiale
- Medaglie della prima guerra mondiale
- La trincea ricostruita nel Museo della Guerra
- Ricostruzione di una trincea