Kore e Demetra, un mito tra passato e presente

Incontro il 13 ottobre a Gangi tra diversi studiosi su un tema che ha lasciato forti tracce nelle tradizioni popolari e nell’archeologia

di Redazione

10 Ottobre 2018

Il mito di Demetra e della figlia Kore, rapita da Ade e condotta nel regno dei morti, sarà al centro dell’incontro che si terrà sabato 13 ottobre alle 9,30, nella sala polifunzionale in via San Mercurio a Gangi, in occasione della presentazione del volume: “Kore, la ragazza ineffabile. Un mito tra passato e presente”, curato da Roberto Deidier. Si tratta di una riflessione a più voci su “Persefone e Demetra: le origini, le leggende, la presenza nella cultura e nelle tradizioni del territorio”.L’evento è promosso da BCsicilia, dalla Pro Loco e dall’Istituto Superiore “Giuseppe Salerno” di Gangi, in collaborazione con Fidapa, Slow Food Condotta di Gangi e Accademia dei Curiosi e con il patrocinio dal Comune di Gangi.Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCsicilia, sono previsti i saluti del sindaco di Gangi, Francesco Paolo Migliazzo; dell’assessore al Turismo, Giuseppe Ferrarello; del presidente della Pro Loco, Marco Lipira; del dirigente scolastico dell’Istituto “Giuseppe Salerno” e assessore comunale Ignazio Sauro; di Carmelo Giunta, presidente della Condotta Slow Food di Gangi; della presidente della Fidapa di Gangi, Sara Salvo e di Francesca Cicero Bellizza, presidente dell’Accademia dei Curiosi di Castelbuono. A seguire un confronto tra diversi studiosi su un argomento che esercita un forte richiamo sul territorio per via delle sue permanenze e delle sue tracce nelle tradizioni popolari, l’archeologia, la storia.Interverranno alla discussione, Nino Arrigo, critico letterario; Paolo Battaglia La Terra Borgese, critico d’arte; Ignazio E. Buttitta, docente di discipline demoetnoantropologiche all’Università di Palermo; Santi Citardo, attore e regista; Francesco Paolo Pinello, cultore di sociologia presso l’Università di Enna “Kore” e Flavia Zisa, docente di Archeologia classica presso l’Università di Enna “Kore”.Nel mito greco la giovane Persefone è chiamata Kore, ragazza: la figlia di Demetra e Zeus è infatti solo una fanciulla quando viene rapita da Ade, il dio dell’oltretomba, stregato dalla sua bellezza, che la costringe a seguirlo nel regno dei morti, dove le fa mangiare alcuni semi di melograno, senza svelarle che chiunque mangi i frutti degli inferi si condanna a rimanere lì per l’eternità. Nel frattempo Demetra, dea dell’agricoltura, disperata per il rapimento della figlia, provoca sulla terra un lungo e gelido inverno, minacciando di non far tornare la primavera finché Kore non sarà libera.Interviene Zeus, decretando che Kore, ormai diventata Persefone, passerà sei mesi negli inferi e sei mesi in superficie, dividendosi tra i due mondi e determinando così il susseguirsi delle stagioni. Dal mondo greco la storia entra in quello romana, dove Proserpina si sostituisce a Kore/Persefone, Cerere a Demetra e Plutone ad Ade. Delle tre figure femminili coinvolte, Kore, la ragazza ‘ineffabile’, la fanciulla sospesa in un’adolescenza ferma e intoccabile, ha ricevuto minore attenzione, mentre Demetra e Persefone sono state oggetto di ampie rappresentazioni e ricerche.