La chiesa del Collegio di Sciacca racconta i suoi tesori

Iniziativa online in occasione delle festività pasquali: due quadri legati alla Passione sono raccontati su Facebook

di Redazione

1 Aprile 2021

È uno scrigno di tesori da scoprire. La chiesa del Collegio di Sciacca, una delle più grandi e preziose della città, è protagonista dell’iniziativa online “Pasqua, fede e arte”, portata avanti dall’assessorato comunale alla Cultura, in occasione delle festività pasquali. Due quadri legati alla Passione di Cristo, custoditi all’interno sono raccontati attraverso video pubblicati sulla fanpage di Facebook dell’assessorato (questo il link). Un’iniziativa nata in collaborazione con l’associazione culturale Nova e lo storico dell’arte Anthony Francesco Bentivegna.

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Particolare della Pieta nella chiesa del Collegio

La prima opera è già online, la seconda sarà svelata domani in occasione della Pasqua. Il quadro presentato raffigura la Pietà, una tela datata 1790 e custodita nella sacrestia della chiesa. “Commuove di questo quadro – si legge nel post pubblicato su Facebook – l’afflizione e la disperazione per la perdita di un figlio, di un parente, di un amico. Anche gli angeli piangono. Interpongono corpo e nuvole quasi a nascondere alla vista ciò che farebbe male vedere. La tensione è densa nei toni e nei contrasti di colore. La luce evidenzia il gruppo centrale illuminando di un algido pallore il corpo di Cristo e il volto della Vergine. La figura del Salvatore si fa legnosa, scarna e quasi si plasma sulle gambe della madre. Un corpo inerme e inanimato, proprio come la corona di spine ai suoi piedi. Figlio e Madre, entrambi sorretti per una mano, legati da un invisibile filo conduttore”.
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Il municipio di Sciacca

La chiesa, uno dei luoghi aperti in occasione del festival Le Vie dei Tesori a Sciacca, è nata grazie alla donazione di Giovanni Battista Perollo nel 17esimo secolo. Per rendere omaggio al benefattore la chiesa fu dedicata a San Giovanni Battista, anche se oggi è comunemente conosciuta come chiesa del Collegio, perché annessa al Collegio dei Gesuiti (e attuale Palazzo di Città). Colma di tesori conservati tra le navate, il transetto e la sacrestia: tele, reliquie e arredi sacri, ma anche un grande armadio barocco e un organo reputato in passato tra i migliori dell’isola. L’edificio consente una suggestiva visione dall’alto attraverso le “gelosie” a petto d’oca da cui i religiosi osservavano senza essere visti.