La Sicilia teatro diffuso per la Giornata dell’opera dei pupi
9 Luglio 2020
In scena dieci compagnie che si esibiscono in diverse parti dell’Isola in un fitto programma di spettacoli tradizionali
di RedazioneDopo i mesi di quarantena, pupi e pupari tornano finalmente sul “campo di battaglia” con la Giornata dell’opera dei pupi siciliani 2020. Sabato 18 luglio, le città di Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani si trasformeranno in un teatro diffuso, per riportare in mezzo alla gente una delle forme d’arte più antiche e più tipiche della Sicilia. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Assessorato regionale dei Beni Culturali, nell’ambito delle attività della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”.
In scena dieci compagnie: Compagnia Franco Cuticchio Figli d’Arte, Compagnia Famiglia Argento, Compagnia Famiglia Mancuso, Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana, Compagnia Brigliadoro, Compagnia Opera dei pupi messinesi Gargano, Antica Compagnia Opera dei Pupi Famiglia Puglisi, Compagnia Opera dei pupi Siciliani “G. Canino”, Compagnia Turi Grasso, Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli. Tutte realtà aderenti alla Rete italiana dell’opera dei pupi, che si esibiranno in tutta la regione in un fitto programma di spettacoli tradizionali che si avvicenderanno dalle 17 alle 21.30 (qui il programma). Sedi degli eventi saranno i teatri stabili di opera dei pupi e i luoghi della cultura di sei comuni siciliani: Aci Castello e Acireale (Catania), Alcamo (Trapani), Messina, Palermo e Sortino (Siracusa).“L’Unesco già nel 2001 ha riconosciuto che il Teatro dei pupi è un capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità, – dice l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – attribuendo così per la prima volta un simile riconoscimento non solo a siti storici e artistici di particolare rilevanza ma anche ad una espressione della cultura popolare divenuta in Sicilia una vera forma d’arte. L’Opera dei Pupi in Sicilia costituisce forse l’elemento più caratterizzante della tradizione popolare orale e certamente un elemento fortemente identitario”.“La difficilissima condizione delle attività teatrali in seguito alla pandemia – commenta il direttore del Museo delle marionette, Rosario Perricone – ha fatto emergere ancora di più l’urgenza di un sostegno attivo da parte delle istituzioni territoriali competenti e di tutti gli attori a vario titolo coinvolti nella salvaguardia, nella fruizione e nella trasmissione del patrimonio dei pupari. La preservazione di queste pratiche orali è fondamentale non solo per noi siciliani, ma per il mondo intero”.