Le Vie dei Tesori debutta a Alcamo tra castelli, chiese e cisterne arabe
Il festival arriva per la prima volta nella cittadina trapanese nei tre weekend dall’1 al 16 ottobre. Si sale fino al Castello di Calatubo, quasi inaccessibile, e si visita quello dei Conti di Modica. Aprono sette luoghi tra cui chiese, musei, torri e un’antichissima cuba
di Redazione
23 Settembre 2022
La “città opulenta e gioconda” descritta dall’imperatore Carlo V nel 1535, affonda le sue radici nell’antichità tra misteriosi elimi, romani e bizantini: è straordinaria e del tutto inattesa. E la prima sorpresa di questo debutto di Alcamo nel festival delle Vie dei Tesori, la si ha raggiungendo la cittadina: chiunque si sarà chiesto almeno una volta, quali storie nascondono i resti del maniero aggrappato alla roccia, perfettamente visibile dall’autostrada. La visita al castello di Calatubo è senza alcun dubbio la più attesa, anche perché il sito si raggiunge con difficoltà, arrampicato com’è su una roccia calcarea, inaccessibile, domina con la sua altezza tutto il territorio, da monte Bonifato al Golfo di Castellammare. È questo uno dei sette luoghi che saranno visitabili durante Le Vie dei Tesori che debutta ad Alcamo: da sabato 1 ottobre per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 16 ottobre.
Il programma del festival, costruito in stretta collaborazione con il Comune e con le associazioni del territorio, è molto articolato e racchiude chiese trecentesche, il castello “cittadino” dei Conti di Modica, persino una cisterna araba unica nel suo genere, oltre ad un’esperienza e due passeggiate. “Siamo entusiasti che la nostra città faccia parte del circuito regionale delle Vie dei Tesori che valorizza il patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia attraverso attività di racconto, promozione, coinvolgendo la comunità – dicono il sindaco Domenico Surdi e l’assessore alle attività culturali e al turismo Donatella Bonanno – Un’occasione di riappropriazione e riscoperta per i cittadini, un appuntamento straordinario per i turisti che invitiamo a visitare i nostri castelli, le nostre chiese e a passeggiare negli angoli nascosti e preziosi della città”.Continua il sindaco “abbiamo una grande ambizione: provare a lanciare Alcamo come capitale della cultura italiana e le Vie dei Tesori sono già un inizio, perché la nostra città possa entrare a far parte dei circuiti turistici di rilievo. Ma è solo facendo rete con le associazioni del territorio, le scuole e i privati che riusciremo a costruire un percorso culturale che coinvolga tutta la comunità. Alcamo ha tutte le potenzialità per farcela, bisogna crederci e lavorare insieme”. Mentre l’assessore Bonanno, nel presentare i siti coinvolti nell’iniaziativa, ha ringraziato, “oltre gli organizzatori e lo sponsor, tutte le associazioni che collaboreranno, permettendo l’apertura dei siti e naturalmente l’accoglienza dei visitatori”.Dichiara Marcello Barbaro, vicepresidente della Fondazione le Vie dei Tesori: “Il festival è un lievito che fa crescere il territorio e mette in rete istituzioni, enti e privati che spesso non hanno contatto tra loro. Spesso dal nostro festival sono nate e germinate associazioni di giovani che scoprono che si può restare in Sicilia, creando opportunità di lavoro in questo campo”. E Nino Borgese per UniCredit, sponsor dell’iniziativa afferma “Sosteniamo con grandissima convinzione e da tempo questo festival che sposa la nostra visione di banca presente e attiva sul territorio. Io stesso ho scoperto con Le Vie dei Tesori posti splendidi che non pensavo esistessero”.Da lunedì sarà disponibile una nuova app delle Vie dei Tesori che consentirà di acquistare i coupon e di ricevere notizie ed informazioni in tempo reale sui siti aperti al pubblico.Tre weekend, quindi, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, con i Borghi dei tesori che hanno fatto per la seconda volta da apripista, e con la prima tranche che, ancora prima della sua conclusione, ha già messo insieme ventiseimila presenze. Ora siamo alla seconda parte: con Alcamo, al fianco di Palermo e Cefalù – che hanno già presentato il loro programma –, ecco anche Carini, Ragusa e Scicli, sempre per tre weekend; oltre a Catania che sarà invece dall’ 1 al 30 ottobre. I coupon sono sempre validi per le città della stessa provincia: quindi ad Alcamo varranno i tagliandi acquistati a Trapani, Marsala e Mazara del Vallo.Un festival che è nato nel cuore dell’Università di Palermo nel 2006 con l’obiettivo di disseminare cultura e conoscenza fuori dalle aule accademiche; che ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti, restituito luoghi: ed è cresciuto ogni anno. Scelto quest’anno dall’assessorato regionale al Turismo tra le manifestazioni che promuovono SeeSicily, Le Vie dei Tesori, con il supporto del main sponsor Unicredit ha saputo creare sinergie e dialogo, e attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre 200 partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari, col sostegno di Poste Italiane.I LUOGHI DI ALCAMO“Vasto casale con terre da seminare e ubertose” secondo Idrisi, dopo il 1184, durante la prima signoria di Alcamo, iniziata con la famiglia normanna dei Tragna nel 1077, l’antico casale Alkamah si trasforma in borgo medievale. In seguito passa ai Peralta, conti di Caltabellotta, che posero la prima pietra del castello che fu completato dai Chiaramonte. Quando Andrea Chiaramonte viene giustiziato di fronte allo Steri, Alcamo va ai Cabrera, conti di Modica, a cui apparterrà fino al 1812.Tutta la storia si legge in controluce visitando proprio il Castello dei Conti di Modica, palcoscenico delle lotte tra i potenti dell’epoca: qui nel 1535 soggiorna l’imperatore Carlo V. Profondamente degradato, il castello passa nel 1828 al Comune che lo adibisce a uffici comunali, poi a carcere, e a stalla. Restaurato nel 2000 e, successivamente, nel 2010, è oggi sede dell’Enoteca regionale della Sicilia Occidentale. Visitarlo è una sorpresa.Ma se questo maniero medievale è il cuore della cittadina, il Castello di Calatubo resta uno dei suoi simboli: è irraggiungibile su tre lati, l’unico accesso percorribile è a occidente, faceva parte della linea di torri di avvistamento e forti lungo la costa da Palermo a Trapani. Lo proteggevano tre cinte murarie, una chiesa ad aula e altri locali, fino al nucleo principale che è una struttura a pianta rettangolare sulla parte meridionale della rocca. Lo distrusse il terremoto del Belice, fu poi usato come ovile e per gli scavi di frodo. La visita sarà un’occasione imperdibile, gli stessi alcamesi spesso non sono mai saliti fin qui.A poca distanza, la Cuba delle Rose è una cisterna araba che risale a circa mille anni fa e si trova a circa 300 metri sul lato nord-ovest del castello. La Cuba – dall’arabo qubbah, cupola – è una particolare costruzione che ha resistito al passare dei secoli, che ancora oggi raccoglie le acque di una sorgente; è un’opera molto importante dal punto di vista archeologico e architettonico, unica nel suo genere in Sicilia: era la fonte di rifornimento d’acqua per gli abitanti del distretto medievale di Calatubo.Due le chiese oggetto delle visite: la Chiesa Madre, in stile gotico-catalano a tre navate, venne modificata più volte tra il 1471 e il 1581. Della costruzione originaria restano il campanile a bifore (restaurato nel 1942), la cappella della Sacra Spina e il fonte battesimale. Sotto bellissimi affreschi del Borremans, la chiesa si sviluppa a pianta basilicale a tre navate. Conta 17 cappelle di proprietà delle famiglie alcamesi che le utilizzavano come luogo di sepoltura. Ospita la “sacra spina” che si dice appartenga alla corona di Gesù Cristo; e una Dormitio Virginis, alto-rilievo del Gagini.Poi la chiesa di San Pietro Apostolo è una delle più antiche di Alcamo, annessa a un orfanotrofio femminile nel 1631, fu riedificata a metà Seicento e ristrutturata nel 1742 su progetto dell’architetto trapanese Giovanni Biagio Amico con un’elegante serie di stucchi. Oggi è gestita dall’Ipab (Opere Pie Pastore e San Pietro) che si occupa dei minori in condizioni disagiate. Nel Museo di arte sacra si scoprono dipinti, sculture, argenti, messali, antifonari, presepi, ceroplastiche, sacri paramenti. Infine, per Alcamo, una vera anteprima: la visita alla collezione degli strumenti musicali raccolti in una vita intera dal compositore e poeta alcamese Fausto Cannone, nell’ex chiesa di San Giacomo De Spada, dove è stata recentemente allestita per aree geografiche. Oltre 220 pezzi dall’intero globo, alcuni di elevata maestria artigianale.PASSEGGIATE E ESPERIENZELe due passeggiate in programma domenica 9 condurranno alla scoperta di Monte Bonifato, lungo un itinerario tra archeologia e natura, all’interno della riserva naturale orientata Bosco d’Alcamo, presso il Monte Bonifato. E l’altra nel cuore della città, seguendi il filo rosso delle antiche vie. La sola esperienza – da non perdere, porterà a Torre De Ballis, dove i proprietari accoglieranno i visitatori e li condurranno alla sala delle giare dove verranno raccontati usi e consuetudini dei casali agricoli. Quindi si salirà al piano nobile, tra arredi d’epoca, dove arte e musica entreranno in dialogo, per raggiungere la Torre medievale, perfettamente conservata.Inoltre, Alcamo sarà comodamente raggiungibile in bus da Palermo, domenica 9 ottobre, partendo la mattina e rientrando in serata con i pullman del partner Auto Service.Per informazioni telefonare allo 091 8420004, tutti i giorni dalle 10 alle 18.