◉ FORMAZIONE

Le Vie dei Tesori entra nelle scuole, visite e laboratori tutto l’anno e un viaggio virtuale a Villa Deliella

Un progetto didattico permanente, nato dalla collaborazione tra la Fondazione e l’Ufficio Scolastico Regionale, porta gli studenti alla scoperta del patrimonio culturale dell’Isola. Visite, laboratori e un’esperienza virtuale in 3D nella Palermo della Belle Époque, per educare al bello e costruire senso di appartenenza. Un’offerta che coinvolge tutte le province siciliane, dall’infanzia alle superiori

di Redazione

22 Settembre 2025

Non poteva essere che un luogo simbolo dell’arte e della cultura, seppur scomparso, il nume tutelare e virtuale di “A scuola di bellezza”, il nuovo progetto della Fondazione Le Vie dei Tesori costruito con l’Usr, l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia: senso di appartenenza, immersione nei siti, laboratori formativi, tutto pensato e costruito per i più giovani, con l’obiettivo di costruire senso di appartenenza e rispetto per l’immenso patrimonio culturale dell’Isola. Forti dei progetti Kids e delle migliaia di studenti che partecipano in prima persona durante il Festival, Le Vie dei Tesori avvia la sua offerta didattica con attività, visite, laboratori disponibili durante l’anno in collaborazione con istituzioni e privati di tutta la Sicilia.

La presentazione dell’offerta didattica all’Hotel delle Palme

“Laboratori, visite, partecipazione ad attività didattiche creano sempre un fermento positivo in una comunità scolastica vivace, dinamica, attiva e inclusiva – dice il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Giuseppe Pierro -.  Sono sicuro che in tanti aderiranno anche a questo progetto teso a educare i giovani alla bellezza. Ritengo che la scuola sia un luogo insostituibile di formazione che contribuisce a salvaguardare la crescita personale, educativa e sociale di alunne e alunni per diventare cittadini liberi, responsabili, educati alla legalità e al rispetto di un patrimonio di inestimabile valore e bellezza come è quello siciliano”.

Una proposta tarata per tutte le classi di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia alle elementari, fino alle superiori, in tutta l’Isola. “Cercheremo di trasferire ai ragazzi il nostro amore per le città che via via incontriamo, raccontiamo, facciamo nostre e consegniamo loro”, spiega Marco Coico, giovane archeologo e storico dell’arte che lavora per la Fondazione Le Vie dei Tesori dopo un’esperienza di alternanza scuola-lavoro fatta durante il Festival.

Il tour di presentazione ai dirigenti scolastici e docenti si svolge in sette tappe, nelle diverse province, grazie alla collaborazione dell’Ufficio II dell’Usr. È iniziato stamattina dal Grand Hotel et des Palmes a Palermo, ospiti del Gruppo Mangia’s, dove molti insegnanti hanno espresso la necessità di offrire ai ragazzi esperienze e opportunità formative che possano suscitare curiosità e interesse; e quindi hanno apprezzato sia l’iniziativa didattica che l’intero progetto delle Vie dei Tesori. È stata preparata una brochure che è già un piccolo tesoro, colma com’è di curiosità e informazioni, all’interno della quale ogni scuola potrà scegliere il percorso didattico.

Ricostruzione virtuale di Villa Deliella

Tra tante visite in luoghi reali, sarà anche possibile farne una virtuale a Villa Deliella in uno dei gioielli scomparsi di Palermo, un’esperienza speciale che Le Vie dei Tesori propone al fianco delle Edizioni Kalòs: una vera capsula del tempo in cui, indossando i visori 3D, è possibile immergersi nella Palermo della Belle Époque in cui il villino straordinario progettato da Ernesto Basile svettava in tutta la sua prorompente eleganza, prima che la speculazione edilizia lo cancellasse per sempre, in una notte del 1959, tutto raccontato da una voce narrante che ricostruisce il contesto sociale e culturale dell’epoca.

L’approccio al progetto è multisensoriale: attraverso i visori, infatti, si potrà camminare virtualmente nella piazza e nel giardino com’erano nel 1959; osservare edifici, dettagli e scorci scomparsi, interagendo con l’ambiente. “Attraverso fotografie storiche degli anni Trenta e Quaranta e uno studio meticoloso, ci siamo permessi di avvicinare il ricordo di Villa Deliella. E abbiamo scoperto anche tanti scatti privati di gente che voleva fotografarsi sullo sfondo della villa considerata un unicum architettonico”, spiega Guglielmo Gagliano Candela che ha realizzato il progetto. L’esperienza sarà proposta durante il prossimo festival (a Palermo, dal 10 ottobre al 16 novembre) e poi durante tutto l’anno. Si svolgerà a Villa Trabia, non solo per la vicinanza con l’area di Villa Deliella, ma anche per un recente “giallo” storico: secondo alcuni studiosi, proprio in un angolo del giardino sarebbero stati nascosti i resti di Villa Deliella, scaricati nottetempo dopo la demolizione.

La presentazione nel Giardino d’inverno

A Palermo le scuole potranno scegliere tra una visita esclusiva a Palazzo Tomasi, con la biblioteca e i manoscritti del Principe, autore de Il Gattopardo; un’immersione nella Belle Epoque con la visita al ritrovato Gran Hotel et des Palmes (che entra a far parte del bouquet di visite del Festival, come ha annunciato Marcello Mangia, presidente e Ceo del gruppo Mangia’s, sponsor della manifestazione) ,sulle tracce di Wagner che qui completò il Parsifal; o a Villa Niscemi, alla scoperta della dimora dei principi di Valguarnera. Potranno essere accolti da Donna Franca Florio nel Villino che le appartenne;  ma anche salire alla Specola, lo straordinario museo arrampicato su Palazzo Reale da cui si osservano sia le stelle che la città; entrare negli hangar dove riposano gli aerei a Boccadifalco o spostare i segnaposto sul tabellone del Monopoly-Palermo; e partecipare a una caccia al tesoro nel centro storico di Palermo seguendo le tracce del Genio. A Corleone entreranno in un ex covo confiscato alla mafia per parlare di legalità e scrivere una “lettera al futuro”.

Villa Palagonia

A Carini si partecipa a un contest fotografico sulle tracce di Serpotta; si ritrova la Bagheria della nobile villeggiatura settecentesca e i mostri di Villa Palagonia. A Catania ci si muove tra sogni di cartapesta, antichi strumenti musicali, o alla ricerca delle antiche mura; a Trapani si impasta la pasta con gli chef in un agriturismo storico; a Marsala i ragazzi saranno protagonisti di un reading-party o esploreranno le emozioni tramite le parole; a Mazara scopriranno i vicoletti del casbah multietnica e le leggende della città murata. Anche a Caltanissetta si “metteranno le mani in pasta” ma per far nascere il profumato pane nel borgo Santa Rita.

Nell’Agrigentino, ecco l’arroccata Caltabellotta dove i ragazzi parteciperanno a una caccia al tesoro, superando una serie di prove, trasformandosi in piccoli Indiana Jones per un giorno o muovendosi tra stucchi e terrecotte; Naro sarà un viaggio tra antiche sacrestie, Sciacca si tinge di rosso-corallo, alla ricerca della Ferdinandea, l’isola perduta. Nel cuore della Sicilia, a Enna si proverà a raccontare la Settimana Santa che qui è la manifestazione più sentita; e si cercherà di decifrare l’”enigma del frate”, un inedito documento del ‘700. Poco lontano, nella piccola Leonforte, in una vera cartiera si scopriranno leregole della produzione antica di Fabriano. A Messina si seguirà un itinerario verso le cappelle reali, per poi raggiungere silenziosi monasteri e antiche chiese normanne; e a Ragusa c’è un Antico Mercato dove il tempo si è fermato tra scalpelli, carretti, utensili.