Le Vie dei Tesori, il meglio del secondo weekend
Dai campanili alle ville nobiliari, dagli ipogei alle antiche torri: riaprono i 170 luoghi sparsi nelle prime dieci città siciliane
di Redazione
19 Settembre 2019
Il “popolo” de Le Vie dei Tesori si prepara a rimettersi in moto, armato di mappe e smartphone, in vista del secondo weekend del festival, da domani a domenica. Dopo il successo del primo fine settimana, con 18mila visite complessive, riaprono i 170 luoghi sparsi nelle prime dieci città siciliane: Messina, Caltanissetta, Trapani, Marsala, Sambuca, Sciacca, Naro, Acireale, Siracusa e Noto.
Partendo dalla Sicilia occidentale, Trapani è di sicuro la città (finora) più gettonata, anche se è tallonata strettamente da Caltanissetta. La torre della Colombaia (qui per prenotare la visita) resta il luogo più amato, anche per il piccolo tragitto in barca che si fa per raggiungerla, ma la città apre in tutto 25 luoghi (logistica dell’associazione Agorà, qui tutti i siti visitabili), tra cui la poco conosciuta Biblioteca Fardelliana, un patrimonio da 170mila volumi, tra incunaboli, manoscritti medievali e stampe del Piranesi; fuori dai circuiti turistici, ecco la chiesa di san Francesco, con le sue tre cupole, una più grande e due più piccine; Palazzo D’Alì dove fu girata la “Piovra” e la Tonnara San Giuliano. La passeggiata domenica condurrà alla scoperta in bus delle saline di Nubia (qui per prenotare) e non dimenticate gli appuntamenti per bambini.Passiamo a Marsala: 21 siti per un exploit da manuale (logistica dell’associazione Nonovento, qui tutti i luoghi visitabili) che conduce dritto dritto alla scoperta (anche per i marsalesi) dell’Ipogeo di Crispia Salvia, in cui ci si trova immersi tra i melograni dipinti; delle Latomie dei Niccolini (le sepolture dei primi cristiani); e dell’affresco della Madonna Orante a Santa Maria dell’Itria. La passeggiata (domenica) permetterà di immergersi tra baluardi e monasteri del XV secolo (qui per prenotare). Per Marsala e Trapani valgono gli stessi coupon.Anche per Sciacca, Naro e Sambuca, valgono gli stessi coupon, un’occasione unica per scoprire le tre cittadine dell’Agrigentino. Sciacca, più turistica ma con luoghi inediti, Naro e Sambuca, piccoli gioielli da scoprire. A Sciacca (qui tutti i luoghi visitabili), per esempio, c’è un antichissimo Archivio di Stato che racconta la storia della comunità ebraica e conduce quasi per mano alla passeggiata di domenica che invece farà riemergere la Giudecca (qui per prenotare). Poi le Grotte del Caricatore collegate da cunicoli o il Convento delle Giummarre che ricordano sì un castello medievale, ma con “intrusioni” barocche. E medievale è anche la San Nicolò La Latina, al chiesa più antica di Sciacca.Naro è di certo il borgo più inatteso, e qui si è messa in gioco l’intera comunità. I siti aprono sabato e domenica (qui tutti i luoghi): si parte dall’interno cinquecentesco della Madonna del Carmelo e si arriva all’ex Collegio dei Gesuiti con il fonte battesimale tardo gotico; e non dimenticate di visitare Sant’Agostino: vi troverete dinanzi la copia della facciata di San Giovanni in Laterano, mentre al Museo Civico voluto da Bruno Caruso (cittadino onorario di Naro) ci sono nove incisioni originali di Goya e Rembrandt. Sambuca non si lascia superare di certo: eccola schierare 13 siti (sempre sabato e domenica, qui tutti i luoghi), da particolarissima Casa Amodeo con tanto di rifugio antiaereo alla Chiesa del Carmine con una commovente Madonna dell’Udienza di Antonello Gagini, nascosta per tanti anni nell’intercapedine di un forno. Soltanto per il festival si salirà la scala elicoidale della chiesa del Purgatorio, mentre a Palazzo Panitteri c’è un bella collezione archeologica.Caltanissetta è agguerrita, e lo è tanto, con l’aiuto sul campo di Creative Spaces (qui tutti i luoghi aperti): qui si sono viste le prime code di cittadini (soprattutto) per visitare Villa Testasecca che riapre le porte soltanto per questo weekend. E che si potrà anche visitare in maniera inedita partecipando alla degustazione Planeta, già sold out, prevista per sabato dalle 19. Tra gli altri siti da segnalare, Villa Grazia (che l’anno scorso fece un boom di visitatori) l’ex Palazzo delle Poste con gli affreschi fascisti di Morici, la cappella di San Giuseppe dentro il Museo Diocesano, e Palazzo Benintende che vanta una bella storia comunitaria visto che è stato recuperato grazie all’impegno di tutti i suoi condomini. Ritorna anche la visita allo stabilimento Averna dove da un elisir “cappuccino” nacque l’amaro della Real Casa, donato ai visitatori in formato mignon.Ancora due weekend per scoprire le quattro città della Sicilia orientale: partendo da Messina, toccando Acireale, arrivando a Siracusa e chiudendo a Noto. A Messina (qui tutti i luoghi) i siti più visitati sono sempre il Forte San Salvatore, seguito dal Sacrario Cristo Re e Torre Ottagona, ma noi vi proponiamo un tour alla scoperta delle residenze private: non dovete assolutamente perdere la delicatissima Villa Maria (o tenuta Roberto) che domina i laghetti di Ganzirri: sarà disponibile solo questo weekend (sabato e domenica) e solo su prenotazione (qui per prenotare). Tra gli altri siti, non dimenticate l’eclettica Villa Stefania (ultima possibilità di visita, questo fine settimana, sabato e domenica) e l’esclusivo Circolo della Borsa di villa Rodriguez con i decori anni ’20 (ultimo weekend, poi solo domenica 29). La passeggiata del festival, invece, condurrà domenica sulle tracce devote alla Madonna lungo chiese e cappelle (qui per prenotare).Da Messina ad Acireale, la scoperta continua: la cittadina delle 40 chiese e delle 100 campane è al suo debutto nel festival, e già nello scorso weekend si è data da fare, con l’aiuto logistico dell’associazione Sajamastra (qui tutti i siti). Tra gli 11 luoghi aperti – e oltre al palazzo vescovile, visitabile sabato e domenica – ecco Santa Venera, chiusa da trent’anni, o ‘a chiesa di fimmini (Santa Maria delle Grazie) che è una piccola Cappella Sistina con affreschi straordinari; la chiesa del Collegio domenicano dell’Arcangelo Raffaele detto allora “Ritiro delle donzelle oneste”: bellissima e pressoché sconosciuta. E la delicata San Biagio che apre eccezionalmente lo spettacolare chiostro ricco di affreschi pagati dalle famiglie acesi del tempo. Le passeggiate portano alla scoperta delle “chiazzette” della Timpa e della cittadina secentescaEccoci a Siracusa, dove Castello Maniace con le sue 1100 presenze è stato il sito più visitato del primo weekend di festival (qui tutti i luoghi). Sabato e domenica si rinnoverà la visita in notturna (dalle 18 alle 20) alla chiesa di Santa Lucia alla Badia che custodisce la tela di Caravaggio, “Il seppellimento di Santa Lucia”. Ma tra i siti da scoprire, di certo c’è Villa Reimann (solo di mattina dalle 10 alle 13) con il suo parco immenso, le piante esotiche e la necropoli; la bizantina San Pietro Apostolo dove scoprirete tracce di antichi affreschi (solo domenica); e santa Maria della Concezione che ha riaperto dopo il restauro, con il suo bel portale quattrocentesco. Visite a Palazzo Greco, sede dell’Inda, e la cripta di San Marciano. Chi vuole cercare un attimo di benessere dentro di sé, non deve perdere la lezione di yoga nel parco di Villa Landolina (sabato dalle 16 alle 18 e domenica dalle 9 alle 11), anticipazione del Siracusa yoga Festival, mentre le due passeggiate condurranno alla scoperta delle dimore private e della penisola Maddalena.Infine, Noto, anch’essa al debutto, ma che già nel primo weekend ha portato a casa numeri altissimi, con veramente tanti visitatori stranieri che sciamano tra palazzi nobiliari e conventi di clausura (qui tutti i luoghi). Se volete lasciare il centro storico – ma prima visitate l’antica Matrice, Santa Maria dell’Arco con la sua facciata a colonne tortili o il convento di santa Chiara per trovare una Madonna gaginiana – raggiungete nella parte alta la chiesa del santissimo Crocifisso che nasconde una meravigliosa Madonna della Neve, anch’essa attribuita al Gagini, e la cappella rosa e celeste dei Landolina; o Sant’Agata con la vicina l’ex caserma Cassonello che ospita il particolare museo “I mecenati del Barocco” che racconta il periodo della ricostruzione dopo il terremoto del 1693, ad opera delle famiglie più importanti della città: è la nascita della Noto che scopriamo oggi.Novità di quest’anno, inoltre, sono i viaggi giornalieri in pullman da Palermo verso alcune delle città del festival. Il progetto nasce con Labisi Eventi Vettore ufficiale (qui per scoprire tutte le partenze in programma). Questa domenica si potranno raggiungere Messina, Acireale, Caltanissetta, Naro e Sciacca. Per restare aggiornati su tutte le iniziative, visite e appuntamenti, visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.