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Marsala al secondo weekend: si fa yoga tra i monumenti e aprono cinque siti archeologici

Per il festival Le Vie dei Tesori si scoprono sette luoghi, dal campanile del Carmine a Palazzo VII Aprile, dal camminamento segreto della chiesa di Santo Stefano a quella di San Pietro e Paolo. Si va si va in barca a vela, si visitano le storiche cantine vinicole e si scopre l’origine del nome Mozia. Appuntamento sabato 12 e domenica 13 ottobre

di Redazione

8 Ottobre 2024

Andare in barca a vela, sedersi accanto a una ricamatrice, far yoga tra i monumenti, scoprire le tracce dell’Eracle fenicio, salire sul campanile che oscilla, accompagnare i bambini in un viaggio tra gli albi illustrati di una volta… Secondo e penultimo weekend – sabato 12 e domenica 13 ottobre – delle Vie dei Tesori a Marsala (qui il programma) dove aprono le cantine storiche, ereditate di padre in figlio; si visitano mosaici, necropoli e ipogei dell’antica Lilibeo, e si raggiunge la misteriosa Mozia.  Sesta edizione per Le Vie dei Tesori che quest’anno si sposta in avanti – dal 5 al 20 ottobre – e propone tre weekend, sempre sabato e domenica. Il festival è in corso per questi prossimi due weekend anche a Ragusa e Scicli, Noto, Carini, Sciacca; e a Palermo e Catania dove durerà fino al 3 novembre. Il festival è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana. Con Unicredit come main sponsor e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione degli studenti. A Marsala sono validi anche i coupon già acquistati nella prima tranche del festival, per visitare Trapani, Mazara del Vallo e Alcamo.

Yoga a Marsala

ESPERIENZE – Le Vie dei Tesori a Marsala è soprattutto legata ai cinque sensi: sono sold out i voli in Piper, ma si può invece andar per mare in barca a vela con Laura Linares;  si potrà fare yoga nell’ex chiesa di San Giovannello con Ashtanga Shala.; oppure sedersi accanto a una delle ricamatrici di Percorsi di filo, nel circolo che ha sede nell’antica Giudecca: con un minikit da ricamo, si potrà imitarla e realizzare la propria iniziale ricamata. Domenica alle 11, i più piccoli potranno invece partecipare a un laboratorio della Libreria Il Circoletto dedicato agli albi illustrati.

Palazzo VII aprile

LUOGHI – Si salirà sul famoso campanile del Carmine, lungo la scala a chiocciola che darà una strana impressione di oscillamento; se invece volete una visione orizzontale, ecco la terrazza di palazzo VII aprile. Si imboccherà il camminamento segreto della  chiesa di Santo Stefano, e si scoprirà San Pietro e Paolo che nasce come chiesa del convento delle suore Oblate Benedettine che accoglievano le fanciulle facoltose; la grotta di santa Venera su cui nacque la chiesa della Madonna delle Grazie dopo un miracolo; e riapre le porte dopo qualche anno, anche l’ottocentesco teatro intitolato al compositore Eliodoro Sollima, che possiede una bellissima storia di comunità. Al Palazzo Comunale, è invece esposto il cinquecentesco “Trittico fiammingo”, attribuito all’anonimo (o collettivo) Maestro dell’Adorazione di von Groote, attivo ad Anversa a metà Cinquecento. Come l’opera sia arrivata a Marsala non si sa, ma adesso ha lasciato il Convento del Carmine per tornare nella sua sede istituzionale, a poca distanza dalla stanza del sindaco.

Fossato e mura puniche

PARCO ARCHEOLOGICO DI LILIBEO –  Si aprono cinque luoghi importanti: a partire dagli ultimi scavi che hanno permesso di portare alla luce il poderoso sistema difensivo dell’antica Lilibeo, fino alla quota del profondo e ampio fossato del IV secolo avanti Cristo; e i resti di una torre, pavimenti e strutture artigianali della contigua area di Vico Infermeria. Si visitano poi il complesso monumentale di Santa Maria della Grotta, prima necropoli punica, poi romana, poi sepoltura dei primi cristiani e testimonianza della presenza dei monaci basiliani; la chiesa di san Giovanni con l’antro della Sibilla a cui si rivolgevano le donne che volevano giustizia; lo splendido ipogeo di Crispia Salvia, il più importante monumento della necropoli Lilibeo, ricchissimo e meravigliosamente affrescato; e infine le Latomie dei Niccolini, usate come cimitero della prima comunità cristiana di Lilibeo.

I tofet di Mozia

VISITE – Secondo weekend di visite alla scoperta di Mozia di cui stavolta si cercherà di capire l’origine del nome: secondo il mito, Mozia è stata una donna che aiutò Eracle a recuperare la mandria di buoi di re Gerione, rubata da Erice. Ve lo racconterà – sabato e domenica sia alle 10.45 che alle 15.30 – l’archeologa Maria Pamela Toti, direttrice del Museo Whitaker che cercherà tracce di Melqart (l’Eracle fenicio) tra i reperti degli scavi del Tofet.

VIAGGIO NELLE CANTINE – Tra sabato e domenica aprono le porte le Cantine Pellegrino che hanno messo a disposizione gli inesauribili archivi di famiglia; le Cantine Bianchi nell’antico baglio Woodhouse, specializzate in liquori e distillati; alla Curatolo-Arini di parleranno di Vito e del suo sogni di produrre vini del territorio. Ovunque visite e degustazioni. Il festival riaccoglie anche il progetto satellite Terre dei Tesori: si potrà andar per cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. info: www.leviedeitesori.com dove si trovano curiosità, foto, schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da acquistare.