Migrazioni con gli occhi degli artisti: tre musei a confronto
Si inaugura la mostra “Migration”, curata dallo StadtMuseum di Düsseldorf, dal Janco-Dada di Ein Hod e dal Civico di Castelbuono
di Redazione
14 Dicembre 2019
Tre punti di vista differenti sul tema della migrazione, analizzandone gli elementi e le problematiche secondo prospettive e latitudini diverse, europee e mediterranee. È il tema della mostra “Migration”, che si inaugura domenica 15 dicembre al Museo Civico di Castelbuono. L’esposizione, visitabile fino al prossimo 12 aprile, è curata da Susanne Anna, Laura Barreca e Raya Zommer-Tal, direttrici rispettivamente dello StadtMuseum di Düsseldorf, in Germania, del Museo Civico di Castelbuono e del Janco-Dada Museum di Ein Hod, in Israele.
Si tratta di un’esposizione itinerante, co-prodotta dai tre musei, e realizzata con il sostegno della Fondazione Federico II. La mostra rappresenta l’evento conclusivo del programma di Bam, Biennale Arcipelago Mediterraneo a Palermo, il festival internazionale di teatro, musica e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo. L’intento del progetto è di coinvolgere i musei nel loro ruolo di “osservatori” privilegiati sul presente, sollecitando nel pubblico una riflessione critica attraverso gli occhi di sei artisti, di altrettante nazionalità, selezionati dai tre direttori dei Musei.Il progetto espositivo, con il coordinamento curatoriale di Alessandro Pinto, comprende circa venti opere di Oren Fischer, Hadar Mitz, Margherita Moscardini, Edith Oellers, Klaus Richter, Francesco Simeti, che indagano le diversità politiche, economiche e geografiche sulla migrazione, questione di portata storica, generata da condizioni di vita precarie, da situazioni di violenza, da guerre, e dal divario crescente tra paesi poveri e ricchi.Nell’ottica di sviluppare conoscenza e consapevolezza sulle tematiche della mostra nelle giovani generazioni, il Museo Civico di Castelbuono ha programmato un ciclo di conferenze, dibattiti, proiezioni e incontri pubblici e destinati al coinvolgimento delle scuole. Ospiti del Museo saranno giornalisti, attivisti, associazioni, esperti in diritti umanitari e dei rifugiati che direttamente e quotidianamente affrontano la questione migratoria, chiamati a dare testimonianza del loro operato con lo scopo di accrescere conoscenza dei fatti e maturare un rinnovato senso di responsabilità civica.In occasione delle festività natalizie, dall’8 dicembre sulla facciata del Castello dei Ventimiglia è stata allestita l’installazione “Sacro Refugio”, una grande scritta luminosa concepita da #ditosinistro, dal 2015 estensione del pensiero dell’artista Francesco De Grandi (ve ne abbiamo parlato qui). Una scritta sgangherata, di colore rosso che l’autore esegue con la mano manca, affrontando temi contemporanei con un atteggiamento caustico e fortemente incisivo.