Nasce a Partanna la Fondazione Tusa, al via i lavori nell’area archeologica

La sede dell’ente intitolato allo studioso scomparso sarà all’interno di un edificio in contrada Stretto. In programma interventi di manutenzione, sistemazione delle aree esterne e percorsi turistici

di Redazione

16 Febbraio 2022

È uno degli esempi più importanti della “civiltà dei fossati”, per le tante cavità presenti nella zona, risalenti all’epoca neolitica. Nell’area archeologica di contrada Stretto, a pochi chilometri da Partanna, sono pronti a partire il lavori di manutenzione straordinaria dell’immobile presente e di sistemazione delle aree esterne e percorsi turistici. Un progetto per un importo complessivo di  60mila euro per quella che sarà la sede della Fondazione “Sebastiano Tusa”, come fa sapere il sindaco Nicolò Catania.

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L’area di archeologica di contrada Stretto

“A seguito della sistemazione dell’immobile – dice il primo cittadino di Partanna – sarà assegnata la sede alla Fondazione ‘Sebastiano Tusa’, come precedentemente concordato dall’amministrazione comunale con la Fondazione stessa. L’avvio di tali lavori per la riqualificazione dell’area archeologica rappresenta una notizia importante per il territorio, anche alla luce delle ricadute positive per il turismo in un momento difficile dovuto alla pandemia che ha colpito il settore in modo particolare. La ripresa post Covid gioverà di certo di questi interventi tanto attesi e qualificati”.
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Al via i lavori in contrada Stretto

I “fossati” scavati in contrada Stretto, a circa tre chilometri ad est dell’abitato di Partanna, rivestivano una duplice funzione, sia idrica che cultuale. Al loro interno – si legge nel sito internet del Distretto turistico selinuntino – sono state rinvenute tombe sia singole che collettive, depositi ceramici, tracce di focolari e persino due lance associate ad ossa di animali. Tra gli elementi più interessanti, è presente una galleria scavata nella roccia adibita probabilmente anch’essa ad uso cultuale. La ceramica e i reperti rinvenuti all’interno dei fossati e nelle tombe comprendono un arco cronologico che va dal Neolitico al Bronzo Antico. I più antichi, databili al VI millennio avanti Cristo, sono quelli appartenenti alla facies della “ceramica impressa”.