Nel Platani la prima barriera anti-plastica in Sicilia
L'intervento ha l'obiettivo di intercettare i rifiuti galleggianti presenti nelle acque fluviali e procedere al recupero prima che si riversino in mare
di Redazione
10 Febbraio 2020
Una barriera “blocca-plastica” già sperimentata a Ferrara lungo il fiume Po e a Roma sul Tevere, sarà installata anche in Sicilia, alla foce del Platani. L’intervento ha l’obiettivo di intercettare i rifiuti galleggianti presenti nelle acque fluviali e, per quanto riguarda le plastiche, procedere al recupero prima che gli stessi si riversino in mare, anche perché quando penetra nell’acqua salata col tempo si degrada e si trasforma in infinitesimali frammenti di microplastiche che vengono ingerite dai pesci, giungendo fino alla catena alimentare.
La barriera sarà installata mercoledì 18 febbraio all’interno della Riserva naturale orientata, tra i comuni di Ribera e Cattolica Eraclea, nell’Agrigentino, dai volontari dell’associazione Marevivo, con la collaborazione della società Castalia, specializzata nelle attività marittime e nell’antinquinamento marino, nell’ambito del progetto “Halykòs”, realizzato con il sostegno della Fondazione con il Sud. “La barriera antiplastica che sarà posta alla Foce del Fiume Platani, la prima installata in Sicilia – dichiara Lorenzo Barone, direttore tecnico della Castalia Operations, – consentirà di raccogliere tutto quello che viene intrappolato al suo interno e nello specifico la plastica galleggiante, impedendo che essa raggiunga il mare. La plastica sarà recuperata e potrà essere correttamente smaltita o addirittura riciclata”.La metodologia già sperimentata a Ferrara e a Roma, con le opportune implementazioni apportate dopo i primi due esperimenti, sarà applicata – sottolineano da Marevivo – per la prima volta anche in Sicilia, per preservare un territorio che esprime una fortissima valenza naturale. Partirà contemporaneamente una campagna di sensibilizzazione in tutti i Comuni attraversati dal fiume, coinvolgendo le scuole e tutti i portatori d’interesse locali. Il progetto prevede anche una serie di azioni idonee a valorizzare e promuovere la riserva naturale. Saranno tenuti dei seminari divulgativi in tutti i comuni attraversati dal Platani per assicurare la massima partecipazione e la convergenza degli interventi che saranno realizzati. “Partiamo dai fiumi perché insieme agli scarichi urbani oltre l’80 per cento dei rifiuti marini di cui una gran parte è plastica, è trasportata da fiumi e torrenti – dichiara Fabio Galluzzo, delegato regionale di Marevivo Sicilia e direttore del progetto Halycòs – e speriamo che l’esperimento avviato alla coce del fiume Platani produca ottimi risultati e l’iniziativa possa essere allargata ad altri fiumi e ad altri territori”.Il fiume Platani nasce dalla confluenza di alcuni corsi d’acqua provenienti da Castronovo di Sicilia e Lercara Friddi. È uno dei più importanti corsi d’acqua del versante meridionale della Sicilia, il quinto dell’Isola per lunghezza con 103 chilometri di corso e il terzo per ampiezza di bacino con 1.785 chilometri quadrati. Il Platani scorrendo verso sud attraversa le province di Palermo, Caltanissetta ed Agrigento e sfocia nel Canale di Sicilia.