Pietre, vetrate e luce: inaugurata una nuova chiesa ecosostenibile
Un edificio che ricorda un monolite, affiancato da una torre campanaria che sembra emergere dal terreno. È la Redemptoris Mater a Cinisi progettata dagli architetti dello studio Kuadra di Cuneo. Il 50 per cento del fabbisogno energetico sarà assorbito da fonti naturali rinnovabili
29 Marzo 2023
Un edificio che ricorda un monolite, affiancato da una torre campanaria che sembra emergere dal terreno. È la Redemptoris Mater a Cinisi progettata dagli architetti dello studio Kuadra di Cuneo. Il 50 per cento del fabbisogno energetico sarà assorbito da fonti naturali rinnovabili
di Ruggero AltavillaUna chiesa contemporanea di 700 posti, ecosostenibile, inaugurata dopo anni di lavoro. È stata consacrata nei giorni scorsi la nuova chiesa Redemptoris Mater a Cinisi, nel Palermitano. Un edificio che ricorda un monolite, affiancato da una torre campanaria che sembra emergere dal terreno, evocando le antiche torri presenti nei dintorni. La chiesa, che si trova a Piano Peri, è stata progettata dagli architetti Andrea Grottaroli e Roberto Operti dello studio Kuadra di Cuneo, vincitori del concorso di progettazione indetto dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 2014, che ha finanziato per il 75 per cento l’intera opera con i fondi dell’8 per mille della Chiesa Cattolica.
Il 50 per cento del fabbisogno energetico sarà assorbito da fonti naturali rinnovabili, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Tutto il complesso è adeguatamente coibentato e fornito di riscaldamento per i mesi invernali e di raffreddamento per quelli estivi, con un complesso sistema di trattamento dell’aria, energeticamente sostenibile.I luoghi liturgici come l’altare, la presidenza, l’ambone e il fonte battesimale sono stati realizzati con la pietra viva di monte Pecoraro che sembra “presiedere” questa costa, ai piedi del quale la città di Cinisi è posta. Ecco perché un intero lato della Chiesa ha una vetrata trasparente di più di 36 metri, da dove si ammira “l’Orto degli Ulivi” e sullo sfondo il monte.“L’uso simbolico della pietra, oltre a richiamare la storia dei luoghi, evoca le sacre scritture con vari e noti riferimenti – si legge nella relazione del progetto – . La composizione architettonica si avvale anche dell’uso misurato della luce, che esalta le forme e i colori del costruito. Alcuni ambienti, solo apparentemente ipogei, hanno delle forature sul tetto giardino che portano luce zenitale all’interno, mentre la navata della chiesa, grazie a uno sfalsamento della copertura, è illuminata da una cascata di luce arricchita, nella zona del crocifisso, da fori passanti nella muratura in pietra”.I lavori di costruzione della nuova casa della comunità della Parrocchia Ecce Homo sono stati affidati il 9 aprile del 2019, tramite il Consorzio Caec (Consorzio Artigiano Edile Costruttori) di Cosimo, all’impresa di Lorenzo Lo Grasso di Terrasini, responsabile del settore costruzioni della Cna di Palermo.“Il lavoro si è svolto in un triennio – racconta l’artigiano edile Lo Grasso – con tanti sacrifici e non poche difficoltà, tra i rallentamenti a causa della pandemia e con la guerra in Ucraina che ha causato l’innalzamento del prezzo di tutto il materiale edile. Ma con coraggio e determinazione siamo riusciti a portare a conclusione il nostro impegno. La chiesa è moderna e si incastona benissimo su montagna Longa che sovrasta Cinisi, sembra un tutt’uno con la montagna con un campanile di 30 metri, un luogo utile e necessario per tutta la collettività di Cinisi”.