Presentato il nuovo piano regolatore: ecco la Palermo del futuro

Una città con meno cemento e più verde, nuovi complessi turistici e alloggi popolari, interventi sulla viabilità e anche una funivia per Monte Pellegrino

15 Marzo 2021

Una città con meno cemento e più verde, nuovi complessi turistici e alloggi popolari, interventi sulla viabilità e anche una funivia per Monte Pellegrino

di Ruggero AltavillaMeno cemento e più verde, valorizzazione del centro storico e delle coste, parcheggi e interventi sulla viabilità. E ancora, nuovi complessi turistici, alloggi popolari, e anche una funivia che sale fino al santuario di Monte Pellegrino. Sono alcune delle proposte del nuovo piano regolatore generale di Palermo, che adesso è pronto per l’esame di Sala delle Lapidi. Un percorso iniziato otto anni fa con l’approvazione delle direttive generali in Consiglio comunale e che arriva fino a oggi con la proposta di delibera di variante generale, presentata pochi giorni fa dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore alla Pianificazione urbanistica, Giusto Catania, insieme all’assessore alla Cittadinanza solidale, Giuseppe Mattina.

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Uno scorcio di Palermo dalla terrazza del Castello Utveggio

Lo schema di massima era stato approvato, sempre con deliberazione del Consiglio, nel settembre del 2016 e la procedura di acquisizione dei pareri obbligatori si è conclusa lo scorso febbraio, con quello del Genio Civile, che ha chiesto alcune modifiche all’amministrazione. Nel documento è immaginata la Palermo del futuro, che ambisce a migliorare le condizioni di vita in un ambiente urbano di qualità, sicuro e sostenibile. Obiettivi declinati in tre macro-temi: la qualità della vita urbana; la qualità e la bellezza dei luoghi; le connessioni e le funzioni di Città metropolitana, mediterranea ed intelligente.
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Santuario di Santa Rosalia

Nel piano regolatore ritornano alcuni progetti, tra cui la metropolitana leggera automatica in sotterranea da via Oreto a Mondello e il tunnel che dovrebbe collegare il porto con viale Francia, per snellire il traffico. Si riparla, anche di una funivia a impatto zero che collega la città a Monte Pellegrino, progetto presentato nel 2015. È prima di tutto, un piano che vuole per sempre voltare le spalle alla Palermo del “sacco”, puntando al contenimento del consumo del suolo. “Fra il 1939 e il 2006, – si legge nella sintesi del Piano regolatore elaborata dall’amministrazione comunale – si è passati da una percentuale di occupazione del suolo del 11 per cento ad una percentuale del 57 per cento, con un forte incremento negli anni dal 1973 al 1989 di attuazione del Prg del 1962”.
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Palazzo delle Aquile

Il progetto del nuovo piano, dunque, è improntato a limitare l’uso del territorio alle esigenze di servizi e allo sviluppo sostenibile, “senza sprechi di territorio, e a incentivare la decementificazione delle aree impropriamente utilizzate o abbandonate, prevedendo le pratiche del riuso degli immobili esistenti, della rigenerazione di luoghi abbandonati e dismessi, anche con la trasformazione totale che però consenta di incrementare le aree permeabili e piantumate”.
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Orti coltivati nei giardini di Maredolce

Grande spazio è dedicato alla “infrastrutturazione verde”, ovvero l’insieme delle risorse naturali, culturali, del paesaggio storico e delle aree agricole, dei corridoi ecologici del sistema idrico e della fascia costiera. Aree che riguardano il nascente Parco dell’Oreto, il parco agricolo di Ciaculli, i parchi culturali di Maredolce e dell’Uscibene e altre zone naturali dall’importante valore paesaggistico. C’è, poi, il centro storico, in cui “la progettazione è stata orientata a valorizzare gli elementi identitari e a preservare i caratteri ambientali e paesaggistici che le caratterizzano”, individuando “un’area di rispetto attorno ai nuclei storici delle borgate, all’interno della quale, a prescindere dalle destinazioni urbanistiche di piano regolatore generale, devono essere garantiti la conservazione del paesaggio, dell’impianto urbanistico e dei caratteri tipologici e architettonici della borgata”.  Per le borgate storiche, il piano prevede il rafforzamento della rete della dotazione dei servizi primari, la pedonalizzazione delle aree centrali con la realizzazione di bypass stradali, il miglioramento dei collegamenti viari con il resto della città, così da renderle autonome per i bisogni primari e allo stesso tempo integrate al resto della città.
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Palermo dall’alto

Sul fronte della mobilità, uno studio specifico ha interessato la Circonvallazione, prevedendo una serie di interventi sui nodi esistenti con la creazione di nuovi raccordi finalizzati a potenziarne l’efficienza. Oltre al già accennato nuovo asse sotterraneo viale Francia-piazza Giachery, c’è il progetto di un nuovo ponte sull’Oreto in corrispondenza dello svincolo Falsomiele-Bonagia. Per quanto riguarda la sosta dei veicoli, oltre ai grandi parcheggi previsti a supporto del centro storico, in via Imera e al Foro Italico, il progetto di piano cerca di colmare la carenza diffusa, operando per circoscrizione e localizzando nuovi parcheggi.
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La foce dell’Oreto

È una città dai tanti “centri” che punta a un efficiente sistema dei servizi. A partire da grandi aree, per la maggior parte pubbliche, che oggi si presentano dismesse o sottoutilizzate. Zone nevralgiche che saranno messe in connessione tra loro, creando “una maglia di attrezzature e servizi che non solo le valorizzeranno, ma innescheranno una catena di attività di trasformazione delle aree limitrofe che porterà alla riqualificazione di interi quartieri”. Si tratta delle aree che interessano la foce dell’Oreto, l’ex Chimica Arenella, l’ex Fiera del Mediterraneo, via Sampolo e la stazione Lolli. “Per ciascuna area – spiegano ancora dal Comune – è stata redatta una scheda di analisi del contesto e di progetto con una previsione degli interventi possibili che lascia molti margini di operabilità, in modo da ampliare le potenzialità di trasformazione”.
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Il porticciolo di Sant’Erasmo

Previsti, inoltre, 1.500 alloggi popolari, individuati in gran parte in contesti territoriali da rigenerare “per ridurre al massimo il consumo del suolo privilegiando la riutilizzazione e riqualificazione di aree già in precedenza trasformate”. Ma anche nuovi complessi da destinare alle attività turistico ricettive, come campeggi, villaggi turistici, attrezzature alberghiere, ostelli, parchi di divertimento, attrezzature sportive, servizi al turismo. Infine, un’attenzione particolare è rivolta alla cosiddetta Costa Sud, da Sant’Erasmo fino a Acqua dei Corsari. L’idea è di ripensare la litoranea, arricchendola di verde e trasformandola in “strada-piazza”, con zona a traffico limitato, aree di parcheggio, un più facile e diretto accesso al mare e nuovi servizi e luoghi di socialità.
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Veduta aerea del centro storico di Palermo

“I principi cui ci siamo ispirati – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – sono soprattutto la limitazione al massimo del consumo di suolo, perfettamente in sintonia con la rigenerazione urbana e la riqualificazione dell’esistente, in particolare del cosiddetto ‘netto storico’; grande attenzione all’ambiente, con uno speciale masterplan dedicato alla Costa sud, oltre che a tutte le zone costiere; e, inoltre, la mobilità sia delle persone che delle cose diventa la chiave di lettura della città. Abbiamo, infine, previsto una serie di interventi che riguardano il sistema produttivo e commerciale per superare il gap che separa il centro storico e gli altri quartieri, attraverso la ricerca di equilibrio tra esigenze dei residenti e quella degli operatori economici e commerciali”.