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Rinascono i ruderi di Gioiosa Guardia: a spasso nella città ricostruita in 3d

Grazie a un’installazione multimediale, si potrà esplorare l’antico centro abitato arrampicato sui Nebrodi, abbandonato dopo il terremoto del 1783. Un progetto realizzato dal Sicily Lab, che vuole riflettere anche sullo spopolamento delle aree interne

30 Agosto 2023

Una città scomparsa rinascerà grazie alle nuove tecnologie. Abbandonata dopo l’ennesimo terremoto nel 1783, Gioiosa Guardia è oggi una ghost town arrampicata a 750 metri sui Nebrodi, davanti al Tirreno. Adesso, grazie a una installazione multimediale realizzata dal Sicily Lab dell’architetto Antonino Saggio, ordinario alla Sapienza di Roma, torna a vivere l’antico sito che domina il tratto di costa dove oggi si trova Gioiosa Marea. Sabato 2 settembre, tra i ruderi di Gioiosa Guardia, a partire dalle 16,30 fino a notte, si potrà vivere un’esperienza immersiva attraverso dei visori 3d.

Modello 3d dell’antica Gioiosa Guardia (foto Sicily Lab)

L’installazione “UnLost Gioiosa” –  realizzata con il patrocinio dei Comuni di Gioiosa Marea e Piraino e della Pro Loco di Tindari – prevede un insieme coordinato di azioni: la ricostruzione digitale dell’antico centro; la ricreazione di alcuni degli isolati originari, i percorsi che da Gioiosa Guardia si estendevano lungo i crinali ai centri limitrofi, in un insieme di conoscenze e azioni che combinano archeologia, arte, architettura e l’uso delle tecnologie informatiche come elemento catalizzante.

I ruderi di Gioiosa Guardia (foto Sicily Lab)

Il Sicily Lab – composto da un team multidisciplinare, che lavora da quindici anni al progetto – ha compiuto un’accurato rilievo aereo, da cui è nata una nuova dettagliata mappa e una ricostruzione tridimensionale della città medievale. Un progetto che vuole lanciare un appello anche contro lo spopolamento delle aree interne. “La città scomparsa da più duecento anni – spiegano dal Sicily Lab – ‘parlerà’ ai centri che stanno per morire. Cercherà di perorare una causa: se non si inverte la tendenza oggi in atto, presto l’Italia perderà una sua immensa risorsa, i centro minori. Due sono i luoghi con cui avverrà il dialogo. Tindari e il centro di Piraino. Cittadini, amministrazione locali, associazioni culturali sono coinvolte in questo dialogo. È solo un segnale, ma nella giusta direzione”.