Si vede la fine dei cantieri dell’anello ferroviario

Sono a un cambio di passo i lavori per la realizzazione dell'opera: le strade saranno liberate dal prossimo 30 novembre

di Marco Russo

27 Luglio 2020

Sei lunghi anni di cantieri, traffico rivoluzionato e strade “sequestrate”. Era il luglio del 2014 quando a Palermo iniziarono i lavori per la chiusura dell’anello ferroviario. La consegna dell’opera era stata annunciata per il 2017, ma a causa del fallimento della Tecnis, l’impresa esecutrice dell’appalto gestito dalla Rete ferroviaria italiana, si sono accumulati anni di ritardo. Adesso i lavori, che interessano cantieri in diverse zone della città, sono a un cambio di passo.

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Il viceministro Cancelleri durante il sopralluogo

C’è una data, infatti, per la fine dei cantieri esterni e l’ha annunciata il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, durante un sopralluogo in città nei giorni scorsi: “Il prossimo 30 novembre restituiamo Palermo ai palermitani – dichiara il vice ministro Cancelleri – perché togliamo i cantieri di superficie che riguardano l’anello ferroviario e continueremo a lavorare esclusivamente sottoterra, così, intanto, la città potrà ricominciare a respirare e a riprendersi la sua bellezza. I lavori sottoterra invece continueranno per un altro anno e mezzo – continua il rappresentante di governo – e ci toccherà galoppare per completare prima possibile la prima fase dell’anello ferroviario, che da sola vale 150 milioni di euro”.
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Planimetria dell’anello ferroviario

L’anello ferroviario di Palermo prevede la realizzazione della linea a singolo binario finalizzata all’estensione dell’attuale servizio metropolitano tra la stazione di Palermo Notarbartolo e la fermata Giachery. In sede di attuazione l’intervento è stato suddiviso in due fasi: la prima fase “Tratta Giachery – Politeama”, ha una lunghezza di circa 1,6 chilometri e include tre nuove fermate: Libertà, Porto e Politeama. La seconda fase “Tratta Politeama – Notarbartolo” ha una lunghezza di circa 1 chilometro, di cui circa 800 metri in galleria naturale (galleria Malaspina) e include la realizzazione della nuova fermata Turrisi Colonna.
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Leoluca Orlando e Giancarlo Cancelleri

“Un’altra importante novità che ho il piacere di condividere con i palermitani – prosegue Cancelleri – è che, grazie a Italfer, abbiamo concluso con Rfi la progettazione definitiva del secondo stralcio che chiude l’anello ferroviario, e a settembre lo presenteremo alla città. Vi anticipo solo che, oltre a realizzare l’anello ferroviario di Palermo, riqualifichiamo anche la città. Ci saranno spazi destinati al verde, strutture sportive e quindi modernità e bellezza in quartieri che in questo momento magari soffrono la presenza di ruderi e degrado. Una riqualificazione urbana senza precedenti che, con una battuta – continua il vice ministro – possiamo sintetizzare dicendo che in questo caso Rfi si sta occupando anche di strutture ferroviarie. Se a tutto questo aggiungiamo la definizione del passante ferroviario – conclude Cancelleri – un’infrastruttura del valore di oltre 1 miliardo e 150 milioni di euro, possiamo dire che stiamo avviando Palermo a diventare una delle città siciliane con standard europei in termini di servizi ferroviari e mobilità integrata”.
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Il tram di Palermo

L’anello ferroviario e il passante, che prevede la realizzazione del doppio binario sulla linea Palermo – Punta Raisi, nel tratto fino a Carini, sono solo due dei tasselli del sistema integrato del trasporto pubblico di massa di Palermo. A completarlo ci sarà la metropolitana leggera automatica, che attraverserà la città per oltre 17 chilometri, dallo svincolo di via Oreto a Tommaso Natale – Partanna Mondello, e il sistema tramviario, già in uso, di cui è in corso la progettazione per l’ampliamento con tre nuove linee.