Giuseppe Barbera

  • Terzo fine settimana per il festival primaverile organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori con l'Università. Aprono le porte Villa Belmonte all’Acquasanta, la Casa di Thule, poi Villa Alliata, due case-museo, i serbatoi e le grotte di San Ciro, le sorgenti del Gabriele. Arie della Belle Epoque da Martha e concerti degli allievi al Conservatorio. Si andrà alla ricerca dell’esteta Fulco di Verdura a Villa Niscemi

  • Apre Villa Belmonte e si scopre la mostra su Ettore De Maria Bergler con la curatrice a Villa Zito. Si va sulle tracce del genio dimenticato di Fulco di Verdura e si scopre la sala dedicata a Santa Rosalia al Museo Diocesano con il vicedirettore. Torna lo storico Salvatore Savoia tra indagini e delitti nel chiostro di San Domenico e si visita la casa-museo della Fondazione Thule, tra tra arazzi, porcellane e libri. Docenti, collezionisti, curatori, protagonisti del festival organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori con l’Università di Palermo

  • A pochi metri dall’Ulivo millenario c’è una grande vasca sotterranea che probabilmente faceva parte dell’antico sistema d’irrigazione borbonico. Un manufatto poco conosciuto, ma censito come bene storico, che sarà inserito nel piano di fattibilità per la conservazione, gestione e valorizzazione del Parco

  • Costituito dal sindaco Roberto Lagalla un gruppo multidisciplinare presieduto dall’agronomo Giuseppe Barbera per redigere un piano complessivo per la conservazione, gestione e valorizzazione dell’area verde. Nascerà un polo integrato naturalistico, sportivo e del tempo libero

  • Progettata da Mariano Smiriglio, è l’unica superstite delle sei che si incontravano nella passeggiata verso Monreale. Adesso l’acqua è tornata a zampillare dopo il restauro nato da un progetto dell’associazione Salvare Palermo, portato a termine in sinergia con l’Università e il Comune

  • Bruciano le colline attorno al capoluogo e in diverse zone della Sicilia, con i roghi che minacciano anche il tempio dorico del Trapanese, distruggendo il Parco archeologico. Coldiretti parla di “una catastrofe senza precedenti con un danno ambientale incalcolabile”, mentre per l’agronomo Giuseppe Barbera “era tutto prevedibile”