◉ AMBIENTE
La Favorita diventerà il grande “quartiere vegetale” di Palermo, esperti al lavoro per il rilancio del parco
Costituito dal sindaco Roberto Lagalla un gruppo multidisciplinare presieduto dall’agronomo Giuseppe Barbera per redigere un piano complessivo per la conservazione, gestione e valorizzazione dell’area verde. Nascerà un polo integrato naturalistico, sportivo e del tempo libero
di Redazione
13 Gennaio 2024
Il Parco della Favorita diventerà un “grande, ecologico e creativo quartiere vegetale” della città. Il futuro della vasta area verde di Palermo sarà scritto da un gruppo di lavoro multidisciplinare, istituito dal sindaco Roberto Lagalla e presieduto da Giuseppe Barbera, agronomo, esperto paesaggista tra i più autorevoli. L’obiettivo – fanno sapere dall’amministrazione comunale – è redigere un piano complessivo di fattibilità per la conservazione, gestione e valorizzazione della Favorita.
Gli indirizzi generali per l’area sono quelli emanati dalla giunta con la delibera del 15 dicembre scorso che ha approvato le direttive del Piano urbanistico generale. Tra queste, in programma la realizzazione di un polo integrato naturalistico, sportivo e del tempo libero del Parco della Favorita, di viale del Fante e di viale Duca degli Abruzzi. “Senza pregiudicare i valori naturalistici, – si legge in una nota dell’assessore alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta – è necessario intervenire con azioni innovative di tutela ambientale e di valorizzazione delle aree compatibili per il tempo libero della Riserva naturale orientata della Favorita e di Monte Pellegrino, connettendo le aree di pregio naturalistico con le aree attrezzate, gli impianti sportivi esistenti e le aree monumentali con le aree limitrofe per estenderne la funzione legata alle attività all’aria aperta”.
Il polo integrato dovrà includere – fanno sapere ancora dal Comune – l’ex campo nomadi, il parco di Villa Castelnuovo e il Teatro di Verdura, la Palazzina Cinese e Villa Niscemi, la Città dei Ragazzi e il Museo Pitrè, fino alla valorizzazione delle cisterne progettate da Pier Luigi Nervi alle falde di Monte Pellegrino entro un grande progetto di parco urbano in cui coesistano la protezione dei valori paesaggistici ed agricoli, la valorizzazione dei giardini storici e la fruizione del tempo libero compatibile.
“Le preziose aree agricole dei mandarineti della Favorita, in particolare – si legge nella nota – dovranno offrire, eventualmente differenziandosi, funzioni culturali di testimonianza del paesaggio storico e didattico-ambientali collegate a una nuova agricoltura urbana. Anche le attrezzature sportive comprese nell’area dovranno trovare una integrazione complessiva che miri alla migliore accessibilità e fruizione dello stadio di calcio, dello stadio per l’atletica leggera e dell’area per le attività all’aperto collocati lungo viale del Fante anche inserendo ulteriori attrezzature sportive e ricreative più leggere (percorsi-vita, piste di pattinaggio, percorsi equestri, palestre di arrampicata, skateboard acrobatico, yoga, tai chi chuan, pilates, ginnastica dolce). Particolare attenzione dovrà essere data alla riorganizzazione ed incremento delle aree a parcheggio e alla viabilità con adeguata differenziazione delle modalità e delle velocità (ciclovie in sede propria, zone 30, sentieri pedonali, funivia) nonché alla realizzazione di adeguati punti di ristoro, di informazione, di educazione ambientale e di servizi per rendere più attrattiva e performativa tutta l’area, facendone una grande centralità vegetale della città”.
Il gruppo di lavoro è composto, oltre che da Giuseppe Barbera, da Paola Di Trapani, dirigente dell’ufficio della Rigenerazione urbana con il ruolo di referente del Comune; da Giuseppina Liuzzo, dirigente del settore Ambiente; da Claudio Cimò, dirigente area gestione Fondi extra-comunali; da Sergio Sparacio, funzionario del settore Sport; da Alessandro Carollo, dirigente Mobilità e traffico; da Mario Miceli, delegato dalla Soprintendenza; da Giovanni Provinzano, rappresentante della sezione regionale dell’associazione Rangers d’Italia; da Francesco Picciotto, dirigente regionale del servizio 3 Aree Naturali protette, Rete Natura 2000 e Sviluppo sostenibile; da Aurelio Sanguinetti, delegato di Legambiente Palermo, e altre competenze potranno essere integrate in seguito. Il gruppo avrà la guida politica del sindaco e dello stesso assessore Carta, con gli assessori all’Ambiente, Pietro Alongi, allo Sport Alessandro Anello, al Traffico Dario Falzone ed ai Lavori Pubblici Totò Orlando.
“Il Parco della Favorita deve essere il parco di tutti e di tutte, risorsa preziosa per il benessere della cittadinanza e riserva di biodiversità – dichiarano il sindaco Lagalla e l’assessore Carta, estensore delle direttive del Piano urbaninistico generale – e per questo serve un cambio di approccio al problema rispetto ai tentativi falliti degli ultimi anni. Va superato il conflitto ideologico con la presenza della Riserva naturale, che anzi va considerata una preziosa risorsa per la conservazione della straordinaria biodiversità dell’area, e vanno attuate azioni di restauro del patrimonio architettonico e recupero del patrimonio vegetale compatibili con i numerosi usi che si possono fare nel rispetto della natura”.
“La Favorita – proseguono – non deve essere più considerata un’area sottratta alla vita quotidiana della città, solamente da attraversare per raggiungere Mondello, ma deve poter essere vissuta come un meraviglioso e poliedrico ‘quartiere vegetale’, un luogo denso di occasioni, aree e servizi per trascorrere il tempo libero, per vivere nella natura, per coltivare un orto, per esercitare attività sportive o legate al benessere psico-fisico, per leggere un libro, per ascoltare musica o per assistere a una rappresentazione teatrale, per frequentare un centro di educazione ambientale, per far giocare i bambini. E l’anno rosaliano, con Santa Rosalia che veglia e ispira dal santuario sul monte, è l’anno giusto per questo progetto”.
Promette un confronto con la città e con esperti di caratura nazionale e internazionale, Giuseppe Barbera, che nell’accettare l’incarico di coordinatore del gruppo di lavoro, si affida all’esperienza maturata a partire dalla redazione, nel 2000, del Piano di utilizzazione approvato dalla Regione. Ma anche in altre occasioni nella Valle dei Templi, nel giardino della Kolymbethra, a Pantelleria, e di anni di studio e di partecipazione ad iniziative su ciò che resta della Conca d’oro e sui paesaggi culturali mediterranei. “Lavoreremo – ha dichiarato Barbera – a mantenere un’agricoltura sostenibile, a recuperare e valorizzare i giardini storici, a difendere la biodiversità e le funzioni ambientali, a recuperare aree degradate ed edifici e manufatti storici, a sviluppare attività culturali, ricreative, sportive compatibili e certamente affronteremo il tema della viabilità. Lo faremo non chiudendoci in un ufficio, consapevoli di affrontare un’area che non ha pari e che, rigenerata, può rappresentare momento fondamentale per il futuro della città”.