◉ PALERMO

Un capolavoro ritrovato: la “Trinità” trafugata di Starnina esposta all’Abatellis

La preziosa tavola quattrocentesca attribuita a uno dei maestri del tardo gotico italiano, venduta a un gallerista all’estero per mezzo milione di euro, è stata intercettata dai carabinieri e destinata alla galleria regionale siciliana dopo una lunga vicenda giudiziaria

di Marco Russo

7 Agosto 2025

Da una collezione privata alle sale espositive di Palazzo Abatellis, a Palermo. È la galleria regionale siciliana la nuova dimora della Trinità, preziosa tavola quattrocentesca attribuita a Gherardo Starnina, uno dei maestri del tardo gotico italiano. L’opera, sottratta illegalmente al patrimonio culturale italiano e finita sul mercato estero per una cifra vicina al mezzo milione di euro, è stata recuperata grazie a un’indagine accurata e alla collaborazione tra diverse istituzioni.

La Trinità di Starnina

Il dipinto, di grande eleganza e impatto, mostra Dio Padre benedicente, con il Cristo crocifisso e la colomba dello Spirito Santo: un’impostazione iconografica che restituisce la solennità e la forza simbolica del soggetto sacro. A colpire sono le dorature raffinate, i colori brillanti e i dettagli decorativi che tradiscono l’influenza del gotico internazionale, appreso dall’artista durante i suoi soggiorni in Spagna e in Francia. Starnina, attivo tra Firenze, Toledo e Valencia, fu infatti tra i protagonisti della transizione tra la lezione giottesca e le nuove sensibilità figurative europee, contribuendo a rinnovare profondamente la pittura fiorentina di fine Trecento.

A far scattare l’allarme è stata una segnalazione dell’Ufficio esportazione della Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo, che ha notato anomalie nei documenti relativi all’opera. Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo insieme al Reparto operativo del Comando Carabinieri Tpc di Roma, hanno permesso di accertare l’esportazione illecita del dipinto e la sua vendita a un gallerista straniero, ignaro della provenienza irregolare. Il sequestro è avvenuto al valico di Ventimiglia e, dopo una lunga trafila giudiziaria, la Corte di Cassazione ne ha disposto la confisca, assegnandone la destinazione definitiva all’assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana.

L’opera consegnata all’Abatellis

È stato lo stesso assessore Francesco Paolo Scarpinato a ricevere ufficialmente l’opera dalle mani del comandante del Nucleo Tpc di Palermo, durante una cerimonia pubblica che si è svolta ieri all’Abatellis. “Esprimo un vivo e sentito plauso ai carabinieri per i risultati straordinari ottenuti in questi anni, frutto di un lavoro encomiabile, portato avanti con dedizione, competenza e spirito di servizio – ha commentato Scarpinato – . Non ultimo l’eccezionale operazione che ha consentito di restituire alla pubblica fruizione un’opera di straordinario valore storico e artistico. La consegna di questa tavola rappresenta non solo un rilevante recupero per nostro patrimonio, ma anche la dimostrazione concreta dell’efficacia del lavoro sinergico tra le istituzioni. Dipinti come questo non appartengono solo a un museo, ma all’intera collettività, che ha il diritto di conoscerli, ammirarli e custodirli”.