◉ PALERMO
Villa Malfitano si scopre digitale, un’app svela 130 opere d’arte
Un catalogo virtuale arricchisce il percorso di visita della residenza appartenuta ai Whitaker. Un progetto di ammodernamento tecnologico e adattamento digitale durato 9 mesi. Totem e tablet forniti ai visitatori daranno informazioni più approfondite sul patrimonio custodito nella storica dimora: dai quadri agli arredi, dalle porcellane alle argenterie, fino agli arazzi e gli strumenti musicali
di Antonio Schembri
21 Dicembre 2023
I musei siciliani cambiano marcia e si mettono al passo con i tempi, affiancando le tecnologie informatiche alla cultura. È ciò che avviene adesso a Villa Malfitano, lo splendido maniero Art Nouveau, voluto dall’archeologo e ornitologo siculo-britannico Joseph Whitaker e sede della fondazione a lui dedicata. Un’ampia parte degli arredi della villa, che sorge al fianco della via Dante a Palermo, possono essere ammirati e conosciuti meglio, indugiando su informazioni relative alla loro storicità e su angolazioni fotografiche in grado di farne risaltare i particolari.
Lo strumento è una app multilingue che accompagnerà il visitatore tra i gioielli custoditi in sale, corridoi e stanze della residenza: dai quadri, alcuni famosi, ai mobili, dal vasellame alle argenterie, passando anche davanti a oggetti in avorio e a una pregiata collezione di coralli trapanesi del Seicento e Settecento. Un tesoro imperdibile, oggi supportato dalla realtà virtuale, per entrare con più profondità nelle atmosfere della Belle Époque: quelle che soprattutto nel periodo dei Whitaker, che incluse anche altre famiglie industriali con la passione del mecenatismo, fecero di Palermo una capitale culturale di rilievo internazionale, frequentata da artisti, reali e capi di stato.
L’iniziativa fa capo al progetto I Whitaker nell’era digitale, che unisce la sensibilità culturale della Fondazione Giuseppe Whitaker con l’innovazione della Gmb Consulting, azienda informatica palermitana specializzata in innovazione nel campo dei multimedia, aggiudicataria di questo lavoro dopo aver partecipato a un bando regionale nel 2014.
“Abbiamo installato 4 dispositivi, due totem e due kiosk digitali, che illustrano 130 opere d’arte: un catalogo virtuale fruibile anche per mezzo di tablet da 10 pollici forniti esclusivamente per l’uso dentro la villa e nelle stanze selezionate, da utilizzare puntandoli su ciascuno dei 12 QR stampati a fianco degli oggetti – illustra Antonio Mattaliano, project manager della Gmb – . La finalità è far fruire l’arte di Villa Malfitano in maniera innovativa e aperta per dare il più possibile informazioni sulla storicità di ogni singola opera attraverso immagini e testi”.
L’applicazione si trova già su Google Play, e consente l’accesso alle descrizioni in cinque lingue diverse, insieme alla possibilità di visionare alcune immagini in modo tridimensionale, apprezzando così particolari e sfaccettature del sito storico e dei suoi contenuti. Come il magnifico clavicembalo settecentesco, restaurato anche nella sua parte pittorica, con le iniziali dell’artigiano belga Nicholas Peson, la slitta russa tardo-settecentesca, regalata dallo Zar Nicola II a Giuseppe Whitaker per ringraziarlo dell’ospitalità ricevuta a Villa Malfitano e, ancora, l’affresco del soffitto Amore e Psiche di Ettore De Maria Bergler, l’orologio decorato con le allegorie della vendemmia e della mietitura, la collezione di porcellane pregiate Meissen, Sevres, Malvica, Wedgwood, così come quella di arazzi fiamminghi del 16esimo secolo che raccontano la storia del viaggio di Enea da Troia alle rive dei Tevere.
Un progetto di ammodernamento tecnologico che, spiegano alla Fondazione Whitaker, in questa sua prima fase ha comportato un lavoro di catalogazione e adattamento digitale durato 9 mesi. Un lavoro comunque dinamico perché in futuro potrà includere tanti altri reperti storici custoditi nella Villa Malfitano, la cui quantità complessiva è di almeno 5 volte superiore rispetto a quelli fruibili attraverso gli schermi digitali.
“Villa Malfitano è memoria di un passato indelebile, al quale siamo particolarmente affezionati – sottolinea Maria Enza Carollo, direttore e segretario generale della Fondazione Giuseppe Whitaker – . Abbiamo creduto sin da subito a questo progetto che consente adesso di vivere a 360 gradi ben nove ambienti di questo luogo, uno dei più incantevoli di Palermo. Uno strumento che si rivolge in particolare al pubblico giovane. Spesso in una visita museale possono esserci decine di meravigliosi oggetti che sfuggono all’attenzione. Proprio per catturarla meglio la tecnologia entra quindi a pieno titolo in un percorso espositivo come questo”.
Nel progetto digitale è incluso anche un video sugli esterni della villa, al centro di un parco ricco anche di piante esotiche. “Questo progetto ha un valore prodromico e propedeutico nel percorso di valorizzazione dell’intero patrimonio culturale e identitario della Sicilia, di cui Villa Malfitano con la Fondazione Whitaker rappresentano una parte fondamentale”, sottolinea l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato.
Un importante segnale della percezione del cambiamento. “Ormai l’era digitale è inarrestabile e se lasciassimo il nostro patrimonio di beni culturali a stagnare nel passato, senza avere l’ardire di trasportarlo nei nuovi strumenti comunicazione di massa, non riusciremo mai a far sì che le nostre origini ci sostengano nella creazione del futuro – afferma l’esperto di social media Ugo Piazza -. Con le app e internet otteniamo il risultato di riuscire a eternare il passato e apposite app come questa costituiscono uno stimolo a caricare i social anche di contenuti di alta qualità, capaci di conquistare l’attenzione delle giovanissime generazioni. Al di là di sbrigativi giudizi demonizzanti di questi strumenti”.