◉ TRADIZIONI
Visite e degustazioni nei Borghi dei Tesori: la guida ai sapori dimenticati
Dal 10 al 26 maggio, all'interno di Borghi dei Tesori Roots Festival, tantissime esperienze gastronomiche all'insegna dell'eccellenze del territorio, da un capo all'altro della Sicilia
di Redazione
9 Maggio 2024
Sarà una grande festa del gusto. Tre weekend per riscoprire le proprie radici a partire soprattutto dal cibo che racconta tradizioni antiche. Sono tantissime le occasioni per gustare i prodotti del territorio durante le giornate di Borghi dei Tesori Roots Festival, dal 10 al 26 maggio (qui il programma).
Ecco una piccola guida per soddisfare i palati, riscoprendo sapori antichi, ma anche nuove sperimentazioni. Come a Balestrate, dove si visiteranno le inedite piantagioni di mango e frutti tropicali, ma si assaggerà anche il miele dei re e si visiteranno le cantine, scoprendo i segreti della vinificazione. A Baucina si prepara un picnic siciliano in montagna, a mille metri d’altezza, per poi scoprire come si cucina il “cuddiruni”, la pizza delle famiglie. Piatti e prodotti ormai dimenticati come il “pani frittu cu’ l’ovu” o il “capuliato”, pomodorino essiccato e sminuzzato, vi aspettano a Buccheri, mentre a Calatafimi Segesta in programma esperienze tra le cantine dei Florio sulle tracce del Marsala.
Tantissimi gli appuntamenti a Camporeale, tra cantine, oleifici e macellerie. Si gusterà una mortadella pluripremiata e si incontrerà Duncan, un giovane kenyota partito poverissimo dal suo paese, adesso gastronomo per un’azienda del territorio. A Calascibetta si scoprirà lo “Sgrinfiato”, un dolce meraviglioso dal nome curioso, mentre a Chiusa Sclafani preparano la migliore ricotta d’Italia, premiata all’Italian Cheese Awards di Bologna.
Kuntisa (nome arbereshe di Contessa Entellina) è un tripudio di prodotti tradizionali come lenticchie, miele, formaggi e vini; mentre a Custonaci si vivrà l’esperienza di una visita e colazione in fattoria. A Delia non si può perdere la leggendaria “Cuddriredda”, dolce omaggio alle castellane, mentre a Frazzanò si gusteranno fragole dolci e succose. A Gangi visite in un caseificio dove si realizza la Provola delle Madonie, presidio Slow Food, e ancora si scopriranno le caprette da cui si producono ottimi formaggi. Per provare indimenticabili “tabische” occorre andare a Giuliana, le preparerà il fornaio Franco Arcuri, mentre a Mirto l’accoppiata vincente sarà tra miele e formaggi.
A Montelepre si gusterà la “pasta all’antica”, una particolare frolla farcita creata da don Giacuminu, pasticcere degli anni ’50; mentre a Monterosso Almo prepareranno una degustazione speciale in un palazzo storico, tra pani antichi ed erbe aromatiche. A Pettineo si scoprirà un antico frantoio nascosto nel cuore del borgo; tra i vicoli arabi di San Piero Patti faranno assaggiare tanti prodotti del territorio, mentre a Santo Stefano Quisquina, in contemporanea al secondo weekend del festival si svolgerà il Quisquina Cheese Festival, durante il quale sarà possibile scoprire come nasce la ricotta.
A Siculiana da non perdere rosolio e pasticcini sulle tracce di Francesco Agnello, il “barone della musica”, mentre a Sutera vi aspetta la “‘Mbriulata”, focaccia che le donne preparavano per i mariti che si recavano a lavorare nei campi. A Trappeto si potrà partecipare alla “sardiata”, una scorpacciata di pesce azzurro con i pescatori e, per finire, a Valledolmo tantissimi appuntamenti tra grani antichi, vigneti, pomodori “siccagni” e campi diventati presidi di legalità.