Il greco antico è più vivo che mai, boom di iscritti a un corso online
Ci sono attori, guide turistiche, insegnanti e anche un medico che vive in Australia tra i 95 partecipanti alle lezioni del Parco Naxos-Taormina
di Antonio Schembri
12 Dicembre 2020
Si fa presto a liquidarle come “lingue morte” o “inutili”. Come tante definizioni convenzionali, questa, specie se riferita all’antico greco e al latino, va banalmente fuori bersaglio. Difficile, infatti, eludere il mondo di significati e messaggi vitali che da millenni pulsa dal loro vocabolario. Ecco allora che, come in controtendenza all’attuale spirito del tempo, oggi si assiste anche alla rivalutazione di queste lingue antiche. Fonti del sapere universale e della logica e antidoti al crescente degrado delle lingue europee che proprio da greco e latino traggono fraseologia, grammatica e fonetica.
Soprattutto per quanto riguarda l’apprendimento del greco, questo approccio culturale sta incontrando un’esigenza più diffusa di quanto si creda: quella di allargare gli orizzonti verso modi di ragionare che rivelano numerose aderenze alla realtà contemporanea. Col valore aggiunto di aiutare a leggerla meglio, scongiurandone lo scollamento dai valori che, a partire dalla civilizzazione ellenica, hanno improntato le basi della convivenza civile e alzato il velo sulla complessità dei rapporti umani, nonché sulle relazioni tra uomo, natura e mondo trascendente. Lo conferma, adesso, in pieno tunnel pandemico, lo strumento della didattica a distanza (Dad), sperimentato lungo lo Stivale da scuole, università e, a piccoli passi, anche da altre “centrali” di cultura. In Sicilia una di queste è il Parco archeologico di Naxos-Taormina.Da tre anni l’ente territoriale messinese organizza un corso gratuito di greco su iniziativa di Naxos Legge, il festival annuale del libro e delle narrazioni e in collaborazione con l’Archeo Club delle medesime cittadine che costituirono la prima colonia greca a occidente di Atene. A causa del Covid le lezioni frontali che si tenevano nei locali dello stesso Ente Parco, arricchite da periodici incontri con filosofi e filologi in prestigiosi contesti esterni (dal Teatro Antico di Taormina all’Odèon e i sentieri nel verde dell’area archeologica equidistante tra Messina e Catania), sono stati traslati nella piattaforma Zoom. Scelta che ha fatto decollare il numero delle iscrizioni.“Se già durante gli inverni precedenti il riscontro di lezioni e seminari in presenza era lusinghiero, con almeno una quindicina di iscritti, la prudenza imposta dal Covid e il conseguente adattamento del corso alla comunicazione via web, si è tradotto in poche settimane in 95 iscritti, tutti coinvolti da questa proposta di utilizzo costruttivo e anche esteticamente bello del tempo che siamo costretti a vivere dentro le mura domestiche – spiega la grecista e docente Fulvia Toscano, animatrice dell’iniziativa – . Gli allievi si connettono non solo da varie parti della Sicilia e d’Italia, ma anche dall’estero: valga il caso del medico siciliano che vive in Australia e che per collegarsi alle nostre lezioni da laggiù, con un fuso orario di 10 ore, si sveglia in piena notte”.Trasversale l’utenza del corso, per fasce d’età e categorie professionali: dai 25 ai 70 anni, con una prevalenza di docenti nei licei e negli atenei nonché di guide turistiche. Una di loro è la belga Martine Fender, da 35 anni stanziale nell’area di Naxos e Taormina, tra le cui vestigia accompagna i visitatori utilizzando 5 lingue. “Sono stata tra i primi iscritti e trovo che anche via web l’apprendimento del greco sia uno strumento prezioso per ‘viaggiare’ nell’etimologia delle parole, per me funzionale alla qualità del servizio che noi guide dovremo prima o poi tornare a offrire ai turisti di presenza”.Questo corso fa parte del progetto “Pensare Greco”, iniziativa promossa dal Parco di Naxos in linea con l’idea di rendere siti archeologici e musei spazi sempre più partecipati dalla collettività, per offrire occasioni d’incontro con il sapere del mondo antico. “Se i limiti imposti dalla pandemia costringono per ora a chiudere le sale, è anche vero che la Dad sta funzionando per abbattere i tradizionali perimetri di divulgazione della bellezza. Per luoghi simbolo della cultura antica, come Naxos e Taormina, questo è un valore aggiunto “, afferma la presidente del Parco, Gabriella Tigano.Non più solo taccuini, quindi, ma anche le pagine aperte sui monitor per comporre e tradurre frasi con le 24 lettere del sistema di scrittura risalente al IX secolo avanti Cristo. La versione wired del corso sta coinvolgendo anche esponenti del mondo dello spettacolo, soprattutto del teatro. Come Gaspare Balsamo, discepolo di Mimmo Cuticchio, oggi tra i principali “cuntisti” siciliani; e Elio Crifò, attore e sceneggiatore romano originario di Capo d’Orlando. “Per me che ho scelto di perseguire mediante la recitazione e la scrittura di testi l’obiettivo di dare contemporaneità al passato, tuffarsi nel greco significa condividere l’anima di quei grandi colonizzatori culturali, entrare nei meandri dei loro ragionamenti – dice l’attore – . Adoperare direttamente la loro lingua agevola la comprensione più profonda di filosofi e drammaturghi di quell’epoca aurea”. Un atto in sé rivoluzionario, il recupero del greco, considerando soprattutto la diffusione pervasiva dell’inglese, una delle lingue più povere di vocabolario al mondo: “Imposta dappertutto, con danni su molte antiche culture, a seguito del piano di imperialismo linguistico attivato da Winston Churchill all’indomani della Seconda Guerra Mondiale”, sottolinea Crifò.Mondi diversi, insomma. Da una parte l’ormai automatico abuso di anglicismi iper concreti, sintetici, materialistici; dall’altra il fascino dell’astrazione, di cui è invece ricco il greco. La sfida è farli comunicare. Il corso web ha inoltre attivato molti contatti tra i partecipanti, indipendenti dal consueto appuntamento settimanale con le lezioni (ogni mercoledì). Soprattutto quelli privi delle basi grammaticali offerte dal liceo manifestano – informano gli organizzatori – il bisogno di un confronto più frequente con i colleghi.“Non ci aspettavamo affatto che questa iniziativa ottenesse un successo così rapido, oltre al fatto che si sta anche rivelando un efficace e divertente mezzo di socializzazione all’insegna della cultura antica. Purtroppo dovremo fermare le iscrizioni al corso a 100 partecipanti, che è del resto il numero massimo consentito per le conferenze su Zoom”, conclude Fulvia Toscano. Le parole, come le persone, in definitiva vivono, hanno una storia. E la scoperta del loro significato avviene attraverso la scholé, il termine che ha formato quello italiano di scuola. Per i greci indicava il “tempo libero”, in cui dedicarsi a fare le cose desiderate. Tra queste lo studio, la filosofia: ovvero la passione del sapere.