◉ FESTIVAL
Le Vie dei Tesori tornano a Messina tra cappelle e cunicoli segreti
Nei tre weekend dal 20 settembre al 5 ottobre, arriva la nona edizione del Festival nella città dello Stretto. Apre la Prefettura solo nel prossimo fine settimana, poi visite alla Camera di Commercio, a circoli privati e borghi dimenticati. Apre il parco privato di Villa Labruto con le sue 365 specie botaniche, e per la prima volta anche tre istituti religiosi: lo Spirito Santo con le sue antiche celle scavate nella roccia, il Sacro Cuore che custodisce l’ulivo di San Placido e l’Eremo della Madonna degli Angeli
di Redazione
17 Settembre 2025
Percorrere il cunicolo segreto che collega l’altare maggiore della Cattedrale con la Cappella del Santissimo Sacramento che conserva le reliquie donate da re Alfonso il Magnanimo al cavaliere catalano Sancho de Heredi; o scoprire la splendida Cappella dei Canonici, con un retablo marmoreo che riproduce l’Adorazione dei Magi di Cesare da Sesto; o ascoltare un piccolo concerto tra i reperti esposti solo per il Festival nella chiesa medievale di Santa Maria sotto la basilica cattedrale, riaperta dopo un lungo restauro. Mi si potrà anche sbirciare i salotti eleganti dell’esclusivo Circolo di Palazzo Carrozza, entrare alla Camera di Commercio e (solo per questo weekend) nei saloni della Prefettura e da lì abbracciare virtualmente lo Stretto; che quest’anno sarà visibile anche dalla terrazza di Villa Rodriguez, i famosi primi costruttori di aliscafi. E fuori porta, raggiungere Scaletta Zanclea o il minuscolo e dimenticato Gualtieri Sicaminò.
Quella che si sta riscaldando ai nastri di partenza sarà un’edizione indimenticabile: mai come quest’anno Messina si prepara a svelare luoghi inediti, di solito chiusi al pubblico, le ville della Ricostruzione post sisma, parchi privati e borghi dimenticati (qui tutto il programma). Dal prossimo sabato (20 settembre) fino a domenica 5 ottobre, quando Le Vie dei Tesori ritornerà nella città dello Stretto per la sua nona edizione. “E’ un festival di straordinaria bellezza, con tantissime novità, sedici città siciliane più Mantova, e ognuna ha fatto a gara per trovare spunti diversi e luoghi ritrovati” dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori.
L’edizione 2024 delle Vie dei Tesori ha superato le 250 mila presenze, con un indice di gradimento di oltre il 90 per cento e un indotto generato sulla Sicilia da turisti e cittadini che sfiora gli 8 milioni di euro: Messina l’anno scorso ha avuto un’ottima performance mettendo insieme 5329 visitatori con una ricaduta economica sulla città di quasi 170 mila euro.
IL PROGRAMMA DI MESSINA
Apre le porte soltanto questa domenica (dalle 9 alle 19) la duecentesca Santissima Annunziata dei Catalani che fonde insieme gli stili bizantino, arabo e normanno. Nata come cappella reale per poi passare a fine ‘400 alla fiorente comunità catalana, fu la prima sede in Sicilia dei Domenicani e dei Teatini. Sopravvissuta al terremoto del 1908, possiede una cripta che corre lungo il transetto. “La Diocesi è lieta di collaborare anche quest’anno con Le Vie dei Tesori che ci permette di mettere in rete alcuni luoghi legati alla devozione ma anche all’arte e alla storia del nostro territorio. Basti pensare alla cripta del Duomo o alla chiesa di San Giovanni di Malta, dove la fede si lega alla tradizione e alla cultura” commenta Francesco Broccio, direttore dell’Ufficio Diocesano della Pastorale del Turismo e Tempo libero.
E solo questo weekend si potrà visitare la Prefettura: costruita dopo il sisma, nel 1915 su progetto di Cesare Bazzani. Saranno visitabili la biblioteca, la stanza del Prefetto l’appartamento presidenziale e alcuni salottini. “Una nuova, straordinaria occasione per cittadini e turisti per scoprire uno dei luoghi istituzionali più affascinanti e carichi di storia – spiega il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani -. Apprezzo molto le finalità culturali delle Vie dei Tesori e da quando mi sono insediata qui a Messina, è sempre stato un piacere condividere le bellezze del nostro Palazzo”. Sarà una bella occasione anche la visita (questo fine settimana e il prossimo) alla Camera di Commercio che risale al 1929. Bronzi, marmi, dipinti, stucchi e mosaici lo rendono uno degli edifici più eleganti della città, colmo di opere d’arte. È stato appena restaurato il monumentale Salone della Borsa, che affianca la sala Consiglio e la sala Giunta. ”Abbiamo aderito con entusiasmo all’importante festival – afferma il presidente della Camera di commercio di Messina, Ivo Blandina – che, con il coinvolgimento anche degli studenti, dà voce ai nostri luoghi, preziosi custodi della memoria della nostra città. Luoghi che si raccontano e che spalancano le porte a visitatori attenti e desiderosi di immergersi nella storia di Messina”.
Nel programma impaginato come sempre da Marco Grassi, ecco anche, i palazzi della Ricostruzione: Villa De Natale/Rodriguez affacciata sullo Stretto, il Circolo di Palazzo Carrozza, e il parco privato di Villa Labruto con le sue 365 specie botaniche, un’eccellenza dovuta unicamente al suo appassionato proprietario. Per la prima volta aprono le porte anche tre istituti religiosi: lo Spirito Santo, parte del complesso delle monache cistercensi, con le sue antiche celle scavate nella roccia; il Sacro Cuore che custodisce l’ulivo di San Placido, e l’Eremo della Madonna degli Angeli, oasi di preghiera sulle alture di Fondo Fucile, voluta dagli eremiti di San Pacomio. Si visiterà anche quest’anno Villa Cianciafara, nata come tenuta agricola, sopravvissuta al sisma e alla guerra, ha riportato nel presente la struttura colonica, con il lavatoio, il palmeto, il frantoio, il forno, ma anche preziosi arredi d’epoca, e le opere di Filippo Cianciafara, fotografo e incisore, cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di Lucio Piccolo.
In programma questo sabato alle 15.30, anche un’esperienza immersiva e sensoriale nel borgo medievale di Scaletta Zanclea, guidati dalla coraggiosa cortigiana Macalda di Scaletta. Infine con il collettivo di urban exploration Ascosi Lasciti si raggiungerà sabato e domenica (dalle 9.30 alle 13.30, questo e il prossimo weekend) Gualtieri Sicaminò, un pugno di case e parecchi ruderi. Qui vi racconteranno la storia del duca don Giuseppe e della sua passione per la giovane hostess Tava Daetz. È allestita una mostra sui luoghi dimenticati.