◉ LE VIE DEI TESORI
Le ville eleganti della ricostruzione e la sorpresa di Parco Labruto, ultimo weekend a Messina
Sabato 4 e domenica 5 ottobre la città dello Stretto chiude l’edizione del festival con un itinerario raffinato e inedito, tra dimore storiche normalmente chiuse al pubblico e oasi verdi poco conosciute. Si parte dal Circolo di Palazzo Carrozza, gioiello post-sisma, per proseguire con Villa Rodriguez, affacciata sul mare con i suoi interni anni Venti, e Villa Cianciafara, raro esempio di architettura settecentesca scampata al terremoto. Spazio anche al verde con il parco di Villaggio Sant’Agata, orto botanico privato con 365 specie, e i tre istituti religiosi, Spirito Santo, Sacro Cuore ed Eremo della Madonna degli Angeli
di Redazione
2 Ottobre 2025
Andar per ville, tuffarsi nei parchi, trovare spunti sempre nuovi in una città che tira fuori il suo verde: questo ultimo weekend delle Vie dei Tesori – sabato 4 e domenica 5 ottobre – a Messina, sarà veramente tutto in città, alla ricerca di spunti inediti, angolazioni fuori dall’abituale (qui il programma), come quelle offerte dall’esclusivo Circolo di Palazzo Carrozza, una novità di questa edizione: è uno dei palazzi più belli della Ricostruzione post sisma e visitarlo vuol dire immergersi in un’atmosfera immobile, rarefatta, sontuosa, con decori che rendono omaggio ad un Medioevo immaginario, tra bifore e trifore, e perfino il “nodo di Salomone”.
Si potrà anche affacciarsi dalla terrazza sullo Stretto, un colpo d’occhio simile a quello che offre Villa Rodriguez, altro luogo inedito di quest’anno: realizzata negli anni Venti del ‘900 dall’architetto Guido Viola per la famiglia De Natale, poi divenne dimora dei Rodriquez, i primi costruttori degli aliscafi: sale e salottini, la piccola biblioteca, il giardino profumato, immersi in un’atmosfera primi ‘900. E una scoperta sarà (per chi ancora non la conosce) Villa Cianciafara, uno dei pochi esempi di architettura settecentesca sopravvissuta al sisma del 1908. Nata come tenuta agricola, la villa è “immobile” nel tempo con le sue case coloniche, gli attrezzi e i luoghi del lavoro, i magazzini, la cappella. E nei salotti, anche le opere del fotografo e incisore Filippo Cianciafara, che era cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di Lucio Piccolo. E se di ville ne avete abbastanza, bisogna dirigersi verso Villaggio Sant’Agata per il parco della nobile famiglia messinese dei Labruto, un vero e proprio orto botanico privato con 365 specie, un grande giardino, frutteti, una pineta, le piante tropicali e subtropicali.
Ultimo weekend anche per visitare il Seminario arcivescovile dove si forma il clero messinese, e dove troverete i celebri bozzetti e cartoni di Aristide Sartori per i mosaici del Duomo. Aprono le porte per l’ultima volta anche i tre istituti religiosi: lo Spirito Santo, parte del complesso delle monache cistercensi, con le sue antiche celle scavate nella roccia; il Sacro Cuore che custodisce l’ulivo di San Placido, e l’Eremo della Madonna degli Angeli, oasi di preghiera sulle alture di Fondo Fucile, voluta dagli eremiti di San Pacomio. Sarà bellissimo percorrere ancora una volta il cunicolo segreto che collega l’altare maggiore della Cattedrale con la Cappella del Santissimo Sacramento che conserva le reliquie donate da re Alfonso il Magnanimo al cavaliere catalano Sancho de Heredi; o scoprire la splendida Cappella dei Canonici, con il retablo marmoreo che riproduce l’Adorazione dei Magi di Cesare da Sesto.
Il festival Le Vie dei Tesori è sostenuto da Unicredit come main sponsor e può contare su una fitta rete di istituzioni, privati. E le scuole visto che le visite sono condotte anche dagli studenti degli Istituti Maurolico, Ainis e Quasimodo.