Acireale tutta da scoprire con Le Vie dei Tesori
La città delle 40 chiese e delle 100 campane debutta al festival e apre le porte di undici luoghi, alcuni chiusi da tempo o mai aperti al pubblico
di Redazione
7 Settembre 2019
È la città del mitico amore tra il pastore Aci e la ninfa Galatea. Una roccaforte religiosa che attirava fedeli da tutta la Sicilia per le sue quaranta chiese nel solo centro storico e cento campane. Adesso Acireale accoglie per la prima volta il festival Le Vie dei Tesori, nell’arco dei tre weekend (venerdì, sabato e domenica) dal 13 al 29 settembre, con undici luoghi tutti da scoprire, alcuni mai aperti al pubblico o chiusi da tempo (qui l’elenco completo). Come il complesso del Palazzo Vescovile che viene aperto al pubblico con la finestrella “segreta” che monsignor Pasquale Bacile – settimo vescovo di Acireale dal 1964 al 1979 – si fece realizzare per vedere dai suoi appartamenti la cappella del Santissimo (ve ne abbiamo parlato anche qui).
Si potrà visitare, poi, la Collegiata di San Sebastiano con il Museo del Tesoro con preziosi ostensori e paramenti. Per una scala tortuosa si sale alla torre campanaria da cui si ottiene un impressionante colpo d’occhio sulla città. Ancora chiese? Santa Venera è chiusa da trent’anni, questa sarà un’occasione imperdibile per scoprirla: era la chiesa del settecentesco Conservatorio delle Vergini dove trovavano ricovero le orfanelle fino a quando, ricche di una dote di 20 onze, andavano spose. O anche ‘a chiesa di fimmini (Santa Maria delle Grazie) che è una piccola Cappella Sistina con affreschi straordinari. Serrata per tantissimi anni anche la chiesa del Collegio domenicano dell’Arcangelo Raffaele detto allora “Ritiro delle donzelle oneste”: bellissima e pressoché sconosciuta. E siccome il festival ama anche i “tesori” non usuali, è da non perdere il fuoriporta: nei giardini di Radicepura, in territorio di Giarre, per scoprire un tesoro di opere d’arte verdi (qui per prenotare).Ci sono, inoltre, le passeggiate d’autore. Ad Acireale se ne organizzeranno due, in tutti i giorni del festival, alle 10 e alle 16, tutte già prenotabili. La prima condurrà fuori porta, un percorso a piedi dalla piazza del Suffragio alle Chiazzette, lungo la Riserva naturale orientata della Timpa (qui per prenotare). La seconda riporterà in città, alla scoperta di Aci seicentesca, dove a ogni angolo corrisponde un aneddoto, storia o leggenda (qui per prenotare). Novità di quest’anno, infine, sono i viaggi giornalieri in pullman da Palermo verso alcune delle città del festival. Dunque, chi dal capoluogo siciliano volesse andare alla scoperta dei tesori di Acireale, potrà farlo domenica 22 settembre (qui per prenotare il pullman).Il festival ad Acireale si svolge anche grazie al lavoro sul campo del partner e co-organizzatore Associazione Sajamastra e il supporto della Diocesi e del Comune, dell’IPAB Santonoceto, Legambiente Acireale, del Rettore del Convento San Biagio e dell’Accademia degli Zelanti. “Con Le Vie dei Tesori scopriremo che la nostra città è ancora più bella di quello che pensiamo: siamo pronti ad accogliere i visitatori che, sono certo, arriveranno”, esordisce il sindaco di Acireale, Stefano Alì, con il neo assessore alla Cultura e al Turismo, Fabio Manciagli. “Acireale riceve con questa sua piazza che è già un inno alla bellezza: siamo felici di essere qui – interviene Laura Anello, presidente de Le Vie dei Tesori -. Il nostro è un festival smart, facile, fruibile, ma che ormai è il più importante in Italia tra quelli che si occupano di promozione dei beni culturali”.“Già da qualche anno lavoriamo alla nascita di un Parco Ecclesiale di Acireale: entrare in un luogo e sentirlo raccontare, è quello che tentiamo di fare anche noi. Per questo abbiamo sposato il festival, vorremmo che all’innamoramento per la propria città, i giovani trovino qui uno spunto per un lavoro futuro”, dice don Roberto Fucile, direttore dell’Ufficio Pastorale del Turismo della Diocesi. “Sono felice che Le Vie dei Tesori abbia accolto la nostra richiesta di inserimento nel festival – Gaetano Grasso dell’associazione Sajamastra -. È stato difficile scegliere soltanto dieci luoghi nel centro storico: porteremo i visitatori a conoscere la chiesa di Santa Venera chiusa da una trentina d’anni, che nasconde un ciclo di bassorilievi di stucco di Gianforma; abbiamo il monastero di San Biagio e la chiesa dei Crociferi. E anche la Biblioteca Zelandea dove mostreremo per la prima volta il Liber Rubeus, la raccolta dei diritti concessi alla città nel corso dei secoli, colmo di meravigliose miniature“.Il festival si svolgerà nell’arco dei tre weekend, dal 13 al 29 settembre, in contemporanea con altre città siciliane, in un percorso che mette insieme capoluoghi, città d’arte ma anche piccoli borghi che aspettano soltanto di essere scoperti. Oltre ad Acireale, ecco Trapani, Marsala, Caltanissetta, Sambuca, Naro, Sciacca, Siracusa, Noto e Messina. Poi nel primo fine settimana di ottobre partirà – per cinque weekend, fino a domenica 3 novembre – la grande kermesse di Palermo con 170 luoghi, in contemporanea il festival aprirà 50 luoghi a Catania e, per tre weekend, anche i siti barocchi di Ragusa, Modica e Scicli.Per informazioni sul festival ad Acireale visitare la pagina https://leviedeitesori.com/acireale/. Per restare aggiornati su tutte le altre iniziative, visite e appuntamenti visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.