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Alla scoperta di Mezzojuso, il borgo del Mastro di Campo dove rivivono i libri antichi

Sabato 3 e domenica 4 maggio, il piccolo paese arbëreshë del Palermitano debutta a Borghi dei Tesori Fest

Di Redazione

28 Aprile 2025

Nel cuore della Sicilia, tra le colline della provincia di Palermo, Mezzojuso è uno dei borghi arbëreshë fondati nel Cinquecento dagli esuli albanesi. Nonostante abbia perso la lingua originaria, il paese custodisce uno dei patrimoni iconografici più belli della Sicilia, con oltre 12 chiese, tre monasteri e una biblioteca che ospita più di 20 mila volumi antichi. “È una comunità che vive col suo dualismo del greco e del latino”, spiega Biagio Bonanno, presidente della Pro Loco Mezzojuso, sottolineando come il paese sia un crogiolo di culture e tradizioni.

Uno dei momenti più importanti della vita del borgo è il Mastro di Campo, una manifestazione carnevalesca che affonda le radici in un fatto storico del 1412. “L’unico momento in cui a Mezzojuso non si fa guerra è per il Mastro di Campo”, racconta Bonanno. Luciano Meli, interprete del Mastro di Campo 2025, aggiunge: “Per ogni mezzojusaro poter ricoprire questo ruolo è un sogno”. La danza di guerra, che dura quattro ore, coinvolge tutta la comunità e rappresenta l’orgoglio del paese.

Mezzojuso è anche un luogo di spiritualità e arte. Matteo Cuttitta, restauratore di libri antichi, ci guida nella chiesa di Santa Maria di Tutte le Grazie, la più antica del borgo, dove si trova il Simantron, uno strumento usato per chiamare i monaci alla preghiera. “Mezzojuso era talmente ricca culturalmente che nessun paese della Sicilia aveva un patrimonio librario così importante”, ricorda Bonanno. Il borgo, soprannominato “la piccola Atene”, vibra di vita quotidiana scandita dalle campane e da una sirena che suona a mezzogiorno e alle cinque, eredità di un passato agricolo. “Se venite a Mezzojuso, anche a mezzanotte troverete sempre qualcuno in piazza”, dice Bonanno con un sorriso.

Mezzojuso sarà presente per la prima volta a Borghi dei Tesori Fest, sabato 3 e domenica 4 maggio. “Partecipare a questo festival è un’occasione per far riscoprire il nostro piccolo paese, che per noi è un tesoro”, afferma Angela Giammanco, consigliere comunale. Un invito a immergersi in un viaggio tra storia, arte e tradizioni, dove l’accoglienza è di casa.

(Video Rosaura Bonfardino)