Amarcord a Borgo Vecchio: c’era una volta il cinema Archimede

24 Giugno 2021

Ormai chiuso da quarant’anni, è stato punto di riferimento degli abitanti del quartiere palermitano. I ricordi del proiezionista con la sala piena e un’edizione speciale di “Via col Vento”

di Giulio GiallombardoRicordi in celluloide tra i vicoli di Borgo Vecchio. C’è stato un tempo in cui i cinema erano spazi conviviali che animavano i quartieri. Si entrava in sala dopo pranzo e si usciva per cena, rivedendo lo stesso film per tutto il pomeriggio. Luoghi come il cinema Archimede, in via Borgo Nuovo, stretta stradina che corre parallela alla via Ximenes, cuore pulsante del quartiere nel centro di Palermo. Oggi di quella sala cinematografica rimane soltanto l’insegna esterna, con qualche lettera in meno. Una meteora durata trent’anni, tramontata all’inizio degli anni ’80, quando il Cine Archimede chiuse per sempre la sua programmazione, come tanti altri cinema della città.

 width=

Francesco Paolo Orlando

Lo ricorda bene Francesco Paolo Orlando, che lì trascorse la sua giovinezza dando una mano al padre che faceva la maschera. Grazie a lui negli anni ’60 del secolo scorso si proiettavano le pellicole all’Archimede. Adesso che di anni ne ha 74, ricorda con le lacrime agli occhi quei giorni i cui ancora prima dell’apertura del cinema, c’era un lunga fila di gente in attesa per entrare. “Era un’istituzione per Borgo Vecchio, fino all’ultimo spettacolo era sempre pienissimo”, racconta Orlando, che da oltre vent’anni vive a Scorzè, in provincia di Venezia, adesso in pensione dopo aver lavorato come elettricista alla Fincantieri di Marghera.Costruito nella metà degli anni ’50, il cinema Archimede è stato un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. Sul suo schermo scorrevano pellicole popolari diventate iconiche, come le saghe di Maciste o di Bruce Lee, i western all’italiana, i film di Franchi e Ingrassia e di Gianni Morandi. Gestito per anni da una famiglia di impresari che aveva altre sale in città, l’Archimede era uno di quei cinema di comunità, raccontati da pellicole come “Splendor” di Ettore Scola o “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore.
 width=

L’ex cinema Archimede

Come il piccolo Totò, protagonista del film Premio Oscar nel 1989, anche Francesco Orlando si è avvicinato al cinema mosso da curiosità e passione. “Ho fatto questa esperienza grazie a mio padre Giovanni, maschera dell’Archimede, che tutti continuavano a chiamare ‘zu Ciccio’ come chi lo aveva preceduto – ricorda Orlando – . Un giorno l’operatore era assente e poiché io avevo già visto come si montava la pellicola, l’ho sostituito. Da quel momento è iniziata la mia avventura di proieizionista che ho portato avanti per cinque anni”.Di ricordi ne ha tanti, come le sale piene le domeniche, quando “si incassavano almeno 200mila lire e i biglietti ne costavano 150. Si lavorava tantissimo – racconta il pensionato – anche se ai miei tempi c’erano già i proiettori di ultima generazione, per cui non occorreva cambiare la bobina tra il primo e il secondo tempo”. Erano gli anni in cui Sean Connery impazzava nei panni di James Bond, lo 007 diventato un mito con la sua Aston Martin nel film “Goldfinger”. “Ricordo – prosegue Orlando – che nel 1964 il film era in prima visione e, per l’occasione, a Palermo arrivò la mitica vettura di 007, esposta nelle vetrine di un rivenditore d’auto di lusso dalle parti di via Emerico Amari”.
 width=

Via Borgo Nuovo

Tra i ricordi più belli, quando al Cine Archimede fu proiettato “Via col Vento”, un evento per Borgo Vecchio. “Dalle suore Paoline avevamo recuperato una pellicola del film in formato ridotto a 16 millimetri, anziché il classico 35 – racconta il pensionato – ma il gestore del cinema riuscì ad adattare la pellicola al nostro proiettore, così recuperammo quel capolavoro che non si vedeva ormai da anni nelle sale. Fu una vera festa”.Oggi l’Archimede è in totale abbandono. Porte e finestre chiuse da pannelli in legno, con file d’auto parcheggiate davanti. Della sua memoria si sono quasi perse le tracce, se non fosse per quell’insegna che lo ricorda (finché resisterà) e per i tanti che lo hanno frequentato fino agli anni ’80. Una storia di tempi andati che non impedisce il sogno di un recupero dell’ex cinema, magari un giorno, trasformato in centro culturale o nuovo luogo di socialità per Borgo Vecchio. “Ho visto una foto di come è ridotto oggi – conclude Orlando – è mi è venuto un magone”.