Borghi dei Tesori Fest entra nel vivo, ecco cosa fare nel secondo weekend

25 Agosto 2022

Si osserveranno i nidi dei grifoni a Alcara Li Fusi, si scopriranno le tele recuperate di Vicari. Passeggiate tra quartieri arabi, abbazie silenziose, ulivi millenari e chiese. Tra degustazioni e laboratori enogastronomici, si partecipa alla vendemmia e si decorano i biscotti

di RedazioneSi potranno osservare da (relativamente) vicino i grifoni che hanno i nidi arrampicati sulle Rocche del Crasto, ad Alcara Li Fusi, dove sono curati, tutelati e coccolati; o si potrà raggiungere San Piero Patti dove il quartiere arabite è una vera casbah antica con le sue viuzze strette; o salire fino al monastero basiliano di Frazzanò che sembra abbracciare le nuvole. Insomma, eccoci al secondo weekend dei Borghi dei tesori (qui il programma) e il plotone dei visitatori è pronto di nuovo a riempirsi gli occhi di bellezza. Sono stati quattromila nel primo fine settimana, a sciamare tra i piccoli comuni: un’invasione pacifica, gioiosa, attenta, con la voglia di riscoprire il territorio attraverso le sue comunità. Che si aprono in un abbraccio al visitatore: è uno scambio continuo, da un lato la curiosità, dall’altro la voglia di accogliere.

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Licodia Eubea, la Grotta dei Santi

E questo weekend – sabato e domenica, 27 e 28 agosto – si replica, e così pure il prossimo, il 3 e 4 settembre: la formula è sempre la stessa, sul sito www.leviedeitesori.com si possono acquistare i coupon per i luoghi, da 10 visite, da 4 visite, da 1 visita singola; per esperienze e passeggiate ci sono coupon dedicati. È consigliata la prenotazione, i posti si stanno velocemente riempiendo, si possono raggiungere i borghi anche sui pullman di AutoService (qui il calendario delle partenze) con partenza da Palermo, andata e ritorno in giornata e zero stress: il viaggio insieme, da cui nascono anche amicizie, poi sul posto ogni partecipante può scegliere quale itinerario seguire.
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Isnello (foto Davide Mauro, da Wikimedia Commons)

C’è infatti chi ama andar per chiese e cappelle antiche: quelle di Chiusa Sclafani paiono scolpite nel marmo da quanto sono belle, e così anche quelle di Isnello, veri merletti di legno che punteggiano il borgo dove amano le stelle; Prizzi è un presepe arroccato di viuzze tra cui ballano i “diavoli”; Castronovo conduce alle Grotte di Capelvenere, una piccola e preziosa Pantalica sulle sponde del fiume Platani; ha aperto i suoi tesori e così anche Centuripe che spalanca le porte della Matrice con il suo trionfo di stucchi. C’è chi vuole inerpicarsi verso gli eremi: come la Madonna dell’Olio di Blufi dove sabato alle 17, la musicista Valeria Cimò condurrà un incontro-concerto sul tamburello; oppure l’antichissimo eremo trecentesco del Giubino, a Calatafimi, dove domenica sera alle 21 si esibiranno orchestra e coro Sheherazade, per raccogliere fondi per il restauro del santuario. E a Mirto domenica ricorderanno la figura dell’etnomusicologo Alan Lomax e si ascolterà alle 18 Antonio Smiriglia, artista etno pop di Galati Mamertino. Senza dimenticare che i visitatori dei Borghi dei Tesori accedono con biglietti scontati al Segesta Teatro Festival.
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Vicari, Palazzo Pecoraro Maggi

Se si preferiscono i castelli medievali, c’è l’imbarazzo della scelta. A Vicari (al debutto questo weekend) c’è un maniero medievale e il borgo unisce palazzo Pecoraro Maggi con le sue otto tele restaurate e ritrovate dal Comune con una storia bellissima; c’è Giuliana dove le visite sono condotte da cavalieri e dame in costume; Caccamo dove si racconteranno la storia di una suora infelice e dei suoi melograni; Naro dove il castello chiaramontano si affaccia sul borgo barocco; a Sutera il castello bizantino era arroccato a oltre 800 metri, su Monte San Paolino; a Geraci i Ventimiglia eressero anche la cappella trecentesca superstite, e a Licodia il castello era dei Santapau che, si racconta, avrebbero costruito un passaggio segreto per fuggire in caso di assedio. Sempre a Licodia non perdete sia l’affresco bellissimo che raffigura la Crocifissione nella Grotta dei Santi, che la vicina Cunziria (in territorio di Vizzini), ghost town degli antichi conciai.
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Il fortino di Mazzallakkar a Sambuca di Sicilia

E ancora in tema fortini, ecco Mazzallakkar che anche quest’anno è risorto dalle acque del lago Arancio a Sambuca, e al tramonto è di una bellezza che innamora; mentre a Portopalo si sale in barca per raggiungere la fortezza spagnola sull’isoletta di Capo Passero, né più né meno alla maniera dei corsari. Altri spunti? A Contessa Entellina apre le porte l’Abbazia di Santa Maria del Bosco, il rifugio dei monaci eremiti, a Montevago la memoria del terremoto è diventata street art, ma le macerie della Madrice possiedono una forza immensa; a Caltabellotta riapre le porte la casa rabbinica con i resti della sinagoga, grande exploit di quest’anno, ma bisogna visitare anche l’atelier dello scultore Rizzuti; a Vallelunga Pratameno ci si siede tra i banchi di una scuola monarchica, a Palazzo Bongiorno a Gangi, gli affreschi bellissimi colmi di simboli alchemici sono di mano del Fumagalli; a Pollina vi spiegheranno che la manna è un vero toccasana, per corpo e mente, a Savoca si visiterà la cripta del Convento dei Cappuccini con le 17 mummie di notabili del posto; a Burgio si può partecipare ad un’unica passeggiata ma è talmente piena di luoghi da vedere, di gente da incontrare, che ritornerete soddisfatti.
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Tomba del Principe a Sant’Angelo Muxaro

Gettonatissimi i percorsi nella natura, per scoprire anfratti, pianure e cascatelle: a Santo Stefano Quisquina si può già prenotare un inedito tour verso le sorgenti del prossimo weekend. E spesso proprio i trekking condurranno alle necropoli monumentali, come l’incredibile Tomba del Principe, scavata nel gesso, a Sant’Angelo Muxaro dove si potrà anche fare una passeggiata al tramonto che, oltre alla tomba, comprende l’area archeologica, percorrendo un sentiero panoramico con vista sulla valle del fiume Platani e sui monti Sicani.
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Degustazione a Giuliana

Questo secondo weekend del festival si srotola anche sull’enogastronomia. Un aperitivo al tramonto tra i filari; tra le nonne ad impastare i biscotti o tra le monache per carpire le ricette; visitare una masseria e contare i grani antichi, o un caseificio e veder filare la vastedda; decidere quale olio è più piccantino o quale vitigno sta bene con i formaggi (qui tutte le degustazioni del secondo weekend).Per informazioni, telefonare allo 0918420004, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20.